Nella testa ancora la sciagurata doppia sfida con la Svezia che ha decretato la clamorosa esclusione dell’Italia dal prossimo Mondiale in Russia ma ora in Federazione è già tempo di pensare ad una ricostruzione faticosa e complessa che ha visto come primo passo (e finora abbastanza inspiegabilmente unico) l’esonero dell’ormai ex commissario tecnico Giampiero Ventura.
Scaricato al telefono da Carlo Tavecchio, Ventura ha deciso, come ormai tutti sanno, di non dimettersi e dunque di non rinunciare allo stipendio di circa 800mila euro che il contratto fino al giugno 2018 gli garantisce.
La FIGC dovrà sobbarcarsi dunque una spesa abbastanza pesante, in un periodo in cui oltre al danno consistente causato dalla mancata partecipazione al campionato del mondo vanno ad aggiungersi l’ingaggio del nuovo ct e ulteriori questioni scomode sorte nell’ultimo periodo.
Tra queste ultime rientra una richiesta di diffida di Antonio Conte, attuale manager del Chelsea, per circa 400mila euro per lo sfruttamento dei diritti di immagine nel periodo intercorrente tra l’eliminazione dell’ultimo campionato europeo e la firma col club di Stamford Bridge.
Tavecchio cercherà di risolvere la situazione il prima possibile per evitare di cagionare un ulteriore buco nelle casse della federazione, prima di gettarsi a capofitto sulla scelta del nuovo ct.
Il nome individuato per il nuovo corso azzurro è quello di Carlo Ancelotti che ha aperto alla possibilità di sedersi sulla panchina della Nazionale a patto che si delinei una situazione chiara a livello dirigenziale e istituzionale.
Tavecchio ha già detto che non intende dimettersi. Sarà dunque lui, a detta della maggioranza uno dei principali artefici della disfatta, a provare a convincere il più vincente dei tecnici italiani ad accettare questa nuova avventura.
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