Vettel in versione cannibale, che grinta Di Resta
Il quarto gran premio della stagione, quello del Baharain, ha mandato in archivio la ventottesima vittoria in carriera del tre volte campione del mondo Sebastian Vettel; una prestazione condotta con un’autorità imbarazzante quella del tedesco, tornato per una domenica il cannibale che monopolizzava le corse fino a qualche tempo fa. Ottima prestazione anche per le Lotus, che hanno completato il podio del Baharain International Circuit, e per la Force India, che con Paul Di Resta ha conquistato uno straordinario quarto posto. Nota amara, invece, per le Ferrari, incappate in una gara che dire sfortuna potrebbe sembrare un eufemismo; un vero peccato dopo le buone impressioni dei giorni precedenti.
LE PAGELLE
Vettel 9: non c’è niente da fare: quando capita una giornata come quella del GP del Baharain non ci sono avversari che tengano. Il tedesco campione del mondo ha condotto in maniera netta la gara, prendendo ben presto la testa del gruppo e giungendo primo sotto la bandiera a scacchi. Vittoria mai in discussione per il pilota della Red Bull, tornato in versione cannibale come ai bei tempi. Certo, se la Ferrari non fosse incappata in una giornata storta le cose avrebbero potuto prendere una piega diversa, ma la realtà dei fatti ha consegnato al Mondiale un Vettel autoritario e involato verso l’ennesimo titolo della sua giovane carriera.
Lotus 8: forse il rimpianto maggiore per la scuderia anglo-lussemburghese deriva dalle posizioni di partenza dei due piloti, con Raikkonen partito solamente in nona posizione. Eppure ciò non ha impedito alle due monoposto di guadagnare il podio, correndo una gara perfetta, favorita da una strategia che ha premiato il finlandese e il compagno di squadra Grosjean. Secondo posto in classifica costruttori blindato e condotta fin qui eccezionale per un team che si candida con autorità al ruolo di protagonista assoluto per il proseguo della stagione.
Di Resta 8: gara eccezionale quella del pilota scozzese della Force India. La monoposto indiana si è dimostrata estremamente competitiva fin dalle prime sessioni di prove libere, trovando un certo feeling con l’asfalto del deserto di Sakhir. Un quarto posto che arriva come il giusto premio per un week end di grande lavoro, che sarebbe potuto essere ancora migliore se Grosjean non avesse superato Di Resta a pochi giri dal termine della gara. Piccolo rammarico, invece, per l’altra vettura, quella di Sutil, costretto ad un GP di sofferenza per un contatto allo start.
Ferrari 5: peccato per l’ennesima occasione sprecata dalle Rosse. Come in Malesia la sfortuna si è abbattuta ancora una volta sulle monoposto del cavallino rampante e su Alonso in particolar modo, ottavo alla fine di una gara di sofferenza, ma grintosissima. La rottura del DRS sulla vettura dello spagnolo grida vendetta, soprattutto per le buone impressioni che la Ferrari aveva suscitato nelle sessioni di prove; ci sarà tempo e modo per rifarsi, sperando che i punti persi non saranno decisivi a fine stagione come avvenuto negli scorsi anni.
Michele Pannozzo
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