Il mondiale di Formula 1 del 2012 non vedrà al via piloti italiani. Dopo la mancata conferma di Vitantonio Liuzzi alla HRT, stamattina la Chateram, la monoposto anglo-malese che fino all’anno scorso ha corso sotto il nome di Lotus, ha silurato Jarno Trulli, che, dopo quindici anni nel circus, si troverà senza volante. Al posto della guida abruzzese, la scuderia del patron Tony Fernandes ha ingaggiato il russo Vitaly Petrov, appiedato ad inizio stagione dalla Renault. Confermato, invece, l’altro pilota, il finlandese Kovalainen.
La notizia, in realtà, era nell’aria già da qualche giorno, ma l’ufficialità è arrivata solo nella mattinata di oggi. La Chateram, alla ricerca di fondi per continuare al sua avventura in Formula 1, ha deciso di sostituire Trulli per una questione prettamente economica. L’ingaggio di Petrov, infatti, ha portato in dote al team in verde ben dieci milioni di euro, somma derivante dagli sponsor legati al ventisettenne di Vyborg. L’ex Renault debutterà sulla sua nuova vettura già nei prossimi test ufficiali di Barcellona, che vedrà impegnate le scuderie dal 21 al 24 febbraio.
Solo un problema di soldi, dunque, quello che ha appiedato uno dei piloti più esperti dell’intero panorama automobilistico internazionale. Trulli, lo ricordiamo, ha esordito al volante di una monoposto di Formula 1 nel lontano 1997 con la Minardi. Una lunghissima carriera, quella del pescarese, passata, dopo l’esordio con la scuderia di Faenza, tra Prost, Jordan, Renault, Toyota e, appunto, Lotus (Chateram, n.d.r.). Un totale di 256 gare disputate, con 4 pole position, 11 podi e la ciliegina della vittoria su uno storico tracciato, quello del GP di Monaco nel 2004.
Tutto sommato, Jarno Trulli ha preso con filosofia la notizia del licenziamento da parte della scuderia anglo-malese: “Voglio ringraziare Tony, Kamarudin, SM Nasarudin, Riad, Mike e l’intero team per le due stagioni in cui siamo stati insieme. Abbiamo costruito da zero una squadra solida. Sono orgoglioso di averne fatto parte. Capisco la decisione della squadra e voglio augurare loro il meglio per il prossimo campionato”.
Ennesimo colpo di stile di un ragazzo mai sopra le righe, ligio al suo lavoro e che ha guidato con generosità tutte le vetture che hanno segnato la sua carriera. Per l’automobilismo italiano, invece, si tratta di uno dei capitoli peggiori, visto che l’ultima volta che il mondiale di Formula 1 non vedeva piloti nostrani al via era stato più di quaranta anni fa, nel 1969.
Michele Pannozzo
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