Con un tempismo come minimo sospetto, anche la McLaren scende in campo al fianco della Red Bull, contro il limite di tre power unit che saranno utilizzabili nel 2018, senza incorrere in penalità. Un limite già definito assurdo da molti, dato che l’anno prossimo, a fronte di una power unit in meno, ci sarà una gara in più da affrontare (21 totali), per ben sette gare di media a power unit prevista. Una circostanza che rende ancora più ridicole le dichiarazioni (della FIA soprattutto) sul contenimento dei costi, dato che così al contrario si spenderà ancora di più per rendere affidabili i propulsori.
Ma procediamo con ordine. Esattamente una settimana fa, era emerso come, negli ultimi incontri parigini tra tutte le parti in causa per decidere il futuro della Formula 1 in ottica 2021, la Red Bull e Chris Horner avevano provato a convincere gli altri team ad eliminare il limite delle tre power unit per il 2018, mantenendo quello in vigore quest’anno. Il team di Mateschitz, però, non è riuscito a trovare l’unanimità necessaria per modificare norme del regolamento già scritte ed approvate dal Consiglio Mondiale, vista l’opposizione di Ferrari e Mercedes.
Una preoccupazione dettata dalla difficile situazione in cui versa la Renault dal punto di vista dell’affidabilità, oltre che da timori più generali, espressi ad esempio anche dai piloti (Hamilton in primis). Adesso, anche la McLaren, che guarda caso il prossimo anno lascerà la disastrosa Honda proprio per la Casa della Losanga, si accoda alla Red Bull. Queste le dichiarazioni di Eric Boullier: “Per me, procedendo di questo passo, non sarà più Formula 1. Non voglio dire che ci debbano essere 12 motori a weekend come succedeva anni fa. Ma con soli tre motori a disposizione, dov’è la ricerca tecnologica?“.
“Vero che il regolamento era pensato per ridurre i costi, ma la realtà è che si sta andando dalla parte opposta” – spiega il DS McLaren – “Per usare pochi motori bisogna spendere molto denaro in ricerca per raggiungere l’affidabilità. Questi costi peseranno sul sistema, per cui non mi sembra una scelta economica. Le penalità in griglia? L’anno prossimo sarà un disastro e rischiamo di fare davvero brutte figure“.
Essendo stati questi regolamenti approvati all’alba dell’era ibrida, ovvero sia nel 2013 (o giù di lì), non posso far altro che richiamare quanto detto già per Horner: “Sai mai che, al momento che tutto ciò veniva approvato, tutti erano in bagno???“. La Federazione Internazionale credeva che, in quattro anni, le varie power unit avrebbero raggiunto grossomodo un certo livello di parità nelle prestazioni; cosa che puntualmente NON si è affatto verificata. E’ mai possibile, vien da chiedersi, che le magagne vengano scoperte sempre (o quasi) a buoi già ampiamente scappati dalla stalla?
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