Il team Haas si appresta a cominciare la sua terza stagione in Formula 1. La scuderia con sede a Kannapolis ha concluso entrambe le sue prime stagioni all’8° posizione, seppur con un bottino maggiore di punti lo scorso anno (47 contro i 29 del 2016). Approdati in Formula 1 anche con l’intento di far fare finalmente breccia alla Formula 1 negli States (in connessione con il tentativo di Liberty Media di incrementare il numero di gare sul territorio USA), a risaltare finora è stato lo spazio pressoché nullo concesso a piloti a stelle e strisce.
In questo biennio, infatti, al fianco del franco-elvetico Romain Grosjean (57 punti) si sono succeduti prima il messicano Esteban Gutierrez poi il danese Kevin Magnussen (19 punti l’anno scorso), quest’ultimo confermato anche per il 2018. Più in generale, è da molto che i piloti statunitensi latitano nel Circus. Considerando anche il primo decennio di storia della Formula 1, quando anche la 500 Miglia d’Indianapolis era compresa nel calendario (ma vi correvano quasi esclusivamente piloti locali), ben 233 piloti USA hanno preso parte ad un GP.
Spiccano ovviamente i due Campioni del Mondo, Phil Hill (1961 con la Ferrari) e Mario Andretti (1978 con la Lotus). Piedone è anche il più vincente (12 successi), il pilota con più pole (18), più giri record (10) e più podi (19, in coabitazione con Dan Gurney). Negli ultimi anni però, dopo la deludente parentesi di Scott Speed in Toro Rosso tra 2006 e 2007 (28 gare e 0 punti), Alexander Rossi (poi vincitore ad Indy nel 2016) ha riportato la bandiera degli States in griglia nel 2015, con 5 gare nella modesta Manor, ovviamente senza punti all’attivo (ultimo piazzamento a punti di uno statunitense è il 3° posto di Michael Andretti, su McLaren, nel Gran Premio d’Italia 1993).
L’ultimo in ordine di tempo ad essere avvicinato alla Formula 1 è stato Josef Newgarden, campione IndyCar nel 2017. Ma ancora non se n’è fatto nulla e Gunther Steiner, team principal Haas, ha provato a spiegare la situazione. “Attualmente non abbiamo in cima alla nostra lista un pilota statunitense, ma lo vorremmo” – dice Steiner ad Autosport.com – “Se però ci fosse davvero un pilota statunitense di ottimo livello, siamo certi verrebbe da noi? In generale, avere un pilota non in grado di confrontarsi ai livelli della Formula 1 non credo sarebbe positivo. Al momento, negli States, non c’è nessun pilota pronto a fare il salto nel Circus“.
Sui suoi due attuali piloti, entrambi in scadenza a fine 2018, Steiner dice che è ancora presto per parlare di rinnovi, benché il team si trovi bene sia con Romain che con Kevin: “Entrambi meritano di restare, ma loro lo vorranno? Ci sono tanti fattori che entreranno in gioco. La gente vorrebbe qualche cambiamento da parte nostra, ma no. Stiamo bene così. Per il 2019 ancora non so cosa accadrà, ma lo dirò a tempo debito“.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato sulle ultime novità, i Pronostici Scommesse e i migliori Bonus Bookmaker.