Un fulmine a ciel sereno ha sconvolto il paddock della Formula 1, a poche ore ormai dal via del weekend del Gran Premio d’Australia di Melbourne, prova d’apertura del Mondiale 2019. Nella notte (italiana) è venuto a mancare, all’età di 66 anni, Charlie Whiting, storica (e criticata) figura della Formula 1, direttore di gara, starter permanente, delegato alla sicurezza e capo del dipartimento tecnico della FIA nel Circus.
“Il direttore FIA della F1, Charlie Whiting, è purtroppo scomparso questa mattina (14 marzo 2019) a Melbourne, all’età di 66 anni, a causa di un’embolia polmonare, tre giorni prima del GP Australia che aprirà la stagione di F1” – si legge nel comunicato FIA che purtroppo ha confermato la notizia – “Ha iniziato la sua carriera in F1 nel 1977 lavorando nel team Hesketh, poi negli anni ’80 alla Brabham. È stato parte integrante dell’organizzazione del campionato mondiale FIA di F1 da quando è entrato a far parte della Federazione nel 1988, ed è stato direttore di gara dal 1997“.
Non sono mancate, com’è ovvio che sia, le reazioni, a partire dal presidente della FIA, Jean Todt: “È con immensa tristezza che ho saputo della morte improvvisa di Charlie. Lo conoscevo bene da tanto tempo ed è stato un grande direttore di gara, una figura centrale e inimitabile della Formula 1, incarnante l’etica e lo spirito di questo fantastico sport. Il Circus ha perso con Charlie un amico fedele e un ambasciatore carismatico. Tutti i miei pensieri, quelli della FIA e dell’intera comunità degli sport motoristici vanno alla sua famiglia, ai suoi amici e a tutti gli amanti della Formula 1“.
Anche i piloti non hanno fatto mancare la loro vicinanza. Così Sebastian Vettel, che più di una volta si scontrò con Charlie, l’apice raggiunto in quel discusso Gran Premio del Messico 2016: “Sono rimasto scioccato, soprattutto perché gli avevo parlato ieri sera e ho camminato sulla pista per il primo paio di curve assieme a lui. È difficile capire quando qualcuno non c’è più. Lo conoscevo da molto tempo, era il nostro uomo, l’uomo dei piloti. Ovviamente ci sono dei regolamenti e tutto il resto, poi ci siamo noi e lui era l’uomo di mezzo. Ognuno poteva chiedere qualsiasi cosa in qualsiasi momento, la sua porta era sempre aperta. Era una persona davvero gentile“.
Emozionato anche Lewis Hamilton: “Sono ovviamente rimasto colpito questa mattina, ascoltando la triste notizia. I miei pensieri e le mie preghiere sono con lui e la sua famiglia. E’ stato davvero un pilastro della Formula 1, una figura così iconica nel mondo dello sport a cui ha contribuito davvero tanto“. Lo ricorda anche Max Verstappen: “È stato un grande shock. Ho trascorso la giornata con lui a Ginevra, qualche settimana fa. Abbiamo fatto una bella chiacchierata su molte cose. Quando me ne sono andato, gli ho detto che ci saremmo rivisti a Melbourne. Poi ovviamente senti questa notizia ed è incredibile. Solo 66 anni… Dobbiamo solo apprezzare ogni giorno e ogni mattina in cui ti svegli e ti diverti“.
“È una cosa molto triste” – spiega anche Kimi Raikkonen – “Ha fatto parte della Formula 1 per molto, molto tempo, ed è stato sempre gentile con i piloti, ci ha tenuto sotto controllo. È una cosa molto triste non solo per le corse, ma anche in generale nella vita“. A commemorare Whinting ci hanno pensato, tra gli altri, anche i team principal di Ferrari e Mercedes. “Charlie era un vero professionista ed estremamente esperto. Più di tutto, però, era una persona meravigliosa, che trattava sempre tutti con rispetto” – ha sottolineato Mattia Binotto – “Un esperto di sport motoristici instancabile e illuminato, che ha contribuito a rendere la Formula 1 più sicura e migliore. Era un pilastro di questo sport, e abbiamo perso un amico. Ci mancherà molto“.
Così Toto Wolff: “Sono rimasto scioccato e rattristato nel sentire la notizia della morte di Charlie stamattina. Era un pilastro della nostra famiglia della Formula 1, equilibrato nel suo approccio, sottile nella sua comprensione e sempre con gli interessi di questo sport come suo obiettivo principale” – ha affermato l’austriaco – “Charlie è stato un fantastico ambasciatore per il nostro sport e un vero guardiano dei suoi migliori interessi. A tutti noi che abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo mancherà il suo sorriso pronto e il suo umorismo gentile”.
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