Con il Brasile, e il circuito di Interlagos in particolare, non è che Lewis Hamilton c’abbia un granchè di rapporto. I migliori risultati risalgono a questo dominio della Mercedes, con l’inglese 2° sia un anno fa che nel 2014, mentre un 3° posto risale all’edizione 2009. Ma quando accostiamo il tre volte campione del mondo con Interlagos, non possono venire alla mente che i gran premi folli del 2007 e del 2008.
Due risultati che, presi a se stanti, sanno di deludente (7° nella prima occasione, 5° nella seconda); ma dal sapore diversissimo. Il 2007 è l’anno da rookie di Lewis, capace di gettare a donne di facili costumi un mondiale praticamente vinto, consegnandolo a Kimi Raikkonen e alla Ferrari. Un Hamilton che sbaglierà due volte in quella gara, chiudendo, come detto, 7°.
L’anno dopo è, probabilmente, uno dei gran premi più intensi, emozionanti e drammatici della storia di questo sport. Anche stavolta, il pilota di Stevenage, da favorito, arriva ad un’unghia dal perdere il titolo, trovandosi in difficoltà sul bagnato e subendo da Vettel il sorpasso che poteva far svanire le sue chance iridate. Il tutto mentre Massa guidava la gara. In suo soccorso, però, arriva la scelta della Toyota di far restare Trulli e soprattutto Glock in pista con le gomme d’asciutto, nonostante la pioggia battente. Così, con un sorpasso alla Juncao nell’ultimo giro, Lewis strozza in gola l’urlo di Massa e dei ferraristi, regalandosi il primo iride.
Impegnato quest’anno nella disperata rincorsa a Rosberg, Hamilton vuole rompere anche questo tabù: “Negli ultimi due weekend sono stato davvero veloce” – esordisce il pilota Mercedes – “Sono stato performante come poche volte in stagione e la macchina non ha avuto problemi di affidabilità. Certo, l’essere consapevole che il risultato finale non dipenda da me è strano. Devo sperare in un aiuto degli avversari e sperare. In un caso, centrerei un gran risultato; nell’altro, sarei molto deluso“.
“A me non resta che spingere al massimo e provare a vincere per la prima volta in Brasile” – conclude Lewis – “Come questa pista mi ha insegnato, le cose in Formula 1 possono cambiare molto facilmente“.
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