Tutto quanto accaduto in Messico ha riportato in auge la discussione sul come vadano concepite le vie di fuga. Nell’ultimo decennio, sotto la spinta di un’ossessione eccessiva per la sicurezza dal parte della Federazione, le parti esterne delle piste si sono riempite d’asfalto, con i circuiti di nuova generazione che, in molti casi, più che piste sembrano dei parcheggi o delle autostrade.
Anche i circuiti “old style” hanno dovuto subire identico trattamento. ricordate le polemiche per l’asfaltatura della Parabolica a Monza? Ebbene, i tagli reiterati del Gran Premio del Messico hanno spinto in tanti, anche piloti del campionato in corso, ad invocare dei rimedi, su tutti la reintroduzione della ghiaia, la quale, quantomeno, porterebbe i piloti a perdere tempo e posizioni, se non, all’estremo, anche a ritirarsi.
Secondo quanto riportato oggi da Auto, Motor und Sport, però, la Federazione non avrebbe la minima intenzione di riconsiderare il modo di intendere le vie di fuga dei circuiti. Il motivo? Secondo una fonte interna alla FIA, sarebbe la Pirelli. “La Pirelli non la vuole (la ghiaia). Già si lamenta in continuazione per tutto ciò che potrebbe danneggiare gli pneumatici. Ci fosse la ghiaia, sarebbe ancora peggio“.
Una motivazione, a mio modo di vedere, assolutamente risibile e finanche assurda. Da quando in qua la Pirelli pretenderebbe di comandare in modo così netto? La mia opinione è che si tratti di una banale scusa, tesa a non sconfessare anni e anni di politica sulla sicurezza, sbandierando l’asfalto come il risolutore di tutti i mali.
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