Torna in pista la Formula 1, con la terza prova stagionale. E la ricorrenza è di quelle che contano.
A Shanghai il contatore delle edizioni del Gran Premio della Cina toccherà quota 16; soprattutto, però, quella di domenica sarà la gara numero 1.000 nella storia di questo sport. Un evento che verrà celebrato a dovere e che, ci giuriamo, spingerà i big a cercare di scrivere il loro nome in un’occasione del genere.
Tanta attesa per la Ferrari, chiamata a riscattare i guai patiti in Bahrain, che hanno ‘castrato’ un Charles Leclerc involato verso una comoda vittoria. Il monegasco avrà i riflettori addosso, così come il compagno di box Sebastian Vettel, già finiro nel mirino della critica (spesso eccessiva ed offensiva) dopo un avvio non convincente. La Mercedes, reduce da due doppiette consecutive, punta ad incrementare il bottino, consapevole che una SF90 scevra di problemi potrebbe costituire un rebus difficilmente risolvibile per Lewis Hamilton e Valtteri Bottas. La Red Bull, ridimensionata al Sakhir, spera in Max Verstappen, vincente in Cina lo scorso anno, e nel riscatto di un Pierre Gasly finora in affanno.
F1 GP CINA 2019: IL CIRCUITO DI SHANGHAI
Il circuito di Jiading, opera dello studio di Hermann Tilke, è sito nella periferia della megalopoli di Shanghai. Costruito nel 2003 per assomigliare al carattere cinese “shang” (base della parola Shanghai), fa parte dei circuiti di ultima generazione. Composto da un insieme di 16 curve (9 a destra e 7 a sinistra), lo Shanghai International Circuit è una pista tecnica, con curve di vario raggio e caratteristiche, oltre a due rettilinei di lunghezza importante, in particolare quello posto tra le curve 13 e 14, che supera il chilometro. Andiamo, come al solito, a percorrere un giro di pista.
Al termine del rettilineo dei box abbiamo il primo punto chiave della pista, ovvero il complesso formato dalle curve 1-2-3, formato da un interminabile curvone a destra che si chiude su se stesso, da affrontare in due ‘momenti’, andando poi a chiudere ulteriormente la traiettoria in discesa, per poi affrontare un deciso cambio di direzione in corrispondenza di curva 3, un tornantino a sinistra molto stretto. In accelerazione, dopo curva 4, i piloti trovano un tratto veloce, spezzato da curva 5 (a destra), per poi arrivare alla staccata di curva 6, ancora a destra e in discesa, dove è posto anche il rilevamento del T1. Un nuovo allungo porta alla combinazione delle curve 7-8, una lunga “esse” sinistra-destra, con la prima da affrontare in pieno e la seconda, dopo aver scalato un paio di marce, da affrontare con attenzione, per via del raggio minore.
Dopo le curve 9-10 (una doppia a sinistra quasi ad angolo retto, da raccordare in unica traiettoria), arriva il trittico delle curve 11-12-13: si giunge da un rettilineo di circa 400-500 metri, con una staccata decisa per entrare nella curva 11, a 90° gradi verso sinistra ed in leggera salita, alla quale succede immediatamente la 12, stavolta a destra; quindi c’è la 13, un lungo curvone destrorso in parabolica, fondamentale per lanciarsi nel seguente lungo rettilineo, che conduce alle ultime curve. La staccata di curva 14 è la più difficile del circuito, uno stretto tornantino a destra, in uscita del quale è fondamentale avere una buona trazione. Dopo una leggera piega a destra (curva 15), si arriva a curva 16, a sinistra, dopo la quale ci si ritrova sul traguardo.
F1 GP CINA 2019: IL PRONOSTICO
In Cina la Mercedes arriva avendo fatto pressoché bottino pieno nelle prime due uscite (87 punti su 88 disponibili) e con Valtteri Bottas in vetta al Mondiale, con una lunghezza di margine su Lewis Hamilton (44 a 43). Se la prova d’apertura in Australia aveva fatto temere per un nuovo dominio delle Frecce d’Argento, quanto visto in Bahrain ha completamente ribaltato le prospettive. Vero, sotto la bandiera scacchi a tagliare per primo il traguardo è stato Lewis, seguito da Valtteri. Ma ciò non toglie che la Ferrari, e Charles Leclerc nello specifico, abbiano dominato in lungo e in largo il weekend del Sakhir, impressionando non poco la concorrenza.
Soltanto il problema alla power unit ha privato il monegasco di quello che sarebbe stato un primo successo quanto mai meritato, e c’è da scommetterci sul fatto che sia lui che la Scuderia, oltre ovviamente a Sebastian Vettel, andranno alla carica per sbloccare la casella delle vittorie e mandare un messaggio più netto al resto della compagnia. Ammesso che i problemi di affidabilità, che si trascinano dalla seconda settimana di test, verranno risolti, il circuito cinese dovrebbe adattarsi bene alla SF90. Charles e Seb, con il tedesco chiamato al riscatto dopo un avvio di campionato che ha rinfocolato la critica nei suoi confronti, si preparano dunque a gettare il guanto di sfida al duo Mercedes, che proverà al contrario a consolidare un margine già importante, seppur con ancora praticamente un campionato da correre.
Nel ruolo di terzo incomodo troviamo la Red Bull, vincente qui un anno fa con Daniel Ricciardo, al termine di una gara rocambolesca. Max Verstappen, protagonista di una inopinata speronata a Vettel nel finale dell’edizione 2018, ha finora tirato fuori il massimo da una RB15 ancora non ottimale, che ha deluso alquanto in Bahrain, mostrando anche una power unit Honda che, come preventivabile, ha ancora un certo gap da recuperare sui rivali più accreditati. Quella di Shanghai sarà una prova importante per Pierre Gasly, che sta faticando tanto, molto più del previsto, per trovare il giusto feeling con la monoposto di Milton Keynes.
Per quanto riguarda gli altri team, si preannuncia ancora una lotta molto serrata, eccezion fatta per la Williams, che con tutta probabilità occuperà ancora il fondo dello schieramento. Renault, Haas e, dopo il Sakhir, McLaren sono le più accreditate. Il team di Enstone deve cancellare il traumatizzante doppio ritiro in contemporanea dell’ultima gara (Leclerc ancora ringrazia…), che ha impedito un doppio arrivo a punti e troncato una gran gara di Nico Hulkenberg. La Haas, molto efficace in qualifica, deve trovare il modo di confermarsi anche la domenica, mentre la McLaren, a sua volta, cercherà di ribadire quanto di buono fatto finora, soprattutto con Lando Norris. In Alfa Romeo, alle spalle del finora solido e concreto Kimi Raikkonen, è chiamato a dar risposte Antonio Giovinazzi. Pronti a sfruttare ogni occasione anche i Racing Point e i Toro Rosso.
F1 GP CINA 2019: ORARI TV
Il Gran Premio della Cina, terza prova del Mondiale 2019 di Formula 1 e gara n.1000 nella storia, andrà in onda in diretta esclusiva su Sky e in differita su TV8.
F1 GP CINA 2019 SKY (Diretta Esclusiva)
Venerdì 12 Aprile 2019
Prove Libere 1: 04:00 – 05:30
Prove Libere 2: 08:00 – 09:30
Sabato 13 Aprile 2019
Prove Libere 3: 05:00 – 06:00
Qualifiche: 08:00
Domenica 14 Aprile 2019
Gara: 08:10
F1 GP CINA 2019 TV8 (Differita)
Sabato 13 Aprile 2019
Qualifiche: 15:00
Domenica 14 Aprile 2019
Gara: 15:00
F1 GP CINA 2019: PNEUMATICI E METEO
La Pirelli porta le mescole C2 (hard), C3 (medium) e C4 (soft). Con otto soft, quattro medie ed uno di dure troviamo Hamilton (Mercedes), Ricciardo (Renault) e Grosjean (Haas). Con otto soft, tre medie e due dure abbiamo Bottas (Mercedes), Verstappen (Red Bull), Hulkenberg (Renault), Magnussen (Haas), Raikkonen (Alfa Romeo) e le coppie di Racing Point e Toro Rosso. Sempre con otto soft, ma con due medie e tre dure abbiamo Giovinazzi (Alfa Romeo). I due ferraristi si presenteranno con sette soft, divergendo leggermente tra di loro, ovvero con quattro medie e due soft il tedesco (come lui anche Gasly (Red Bull) e Kubica (Williams)), e con cinque medie ed un treno di dure il monegasco (lo segue Russell (Williams)). Infine, saranno nove le soft, con due medie ed altrettante dure, per la coppia McLaren.
Così Mario Isola, responsabile Formula 1 e Car Racing Pirelli: “Nel 2018, questa è stata la prima gara con un salto di mescola nelle nomination: una scelta che ha contribuito a un gran premio emozionante e con un’enfasi sulla strategia. Le mescole C2, C3 e C4 nominate quest’anno sono all’incirca equivalenti a medium, soft e ultrasoft selezionate per questa gara nel 2018. Speriamo che questa scelta porti nuovamente a un gran premio altrettanto interessante e con diverse strategie possibili. Shanghai è un circuito abbastanza completo, ed è quindi un buon test per monoposto e pneumatici, oltre a offrire numerose possibilità di sorpasso. Speriamo sia un fine settimana memorabile, nel quale si festeggia il 1000° gran premio nella storia della Formula 1“.
Il circuito di Shanghai si presenta sempre sostanzialmente ‘green’ all’inizio del weekend, per poi gommarsi man mano, con il passare dei turni. Rappresenta una sfida per quel che riguarda i sistemi di filtraggio dell’aria, visto che la stessa presenta alti livelli d’impurità, a causa dell’alto tasso d’inquinamento. Inoltre il circuito mette particolarmente sotto stress gli pneumatici, in particolare per quanto riguarda le sollecitazioni laterali; l’asfalto presenta un livello di abrasività e di aderenza medio. Passando ai freni, questa pista non è considerata molto complicata, con le staccate più ostiche individuate in corrispondenza di curva 7 e di curva 1. Questo invece il meteo previsto nel weekend. Cielo coperto venerdì, con qualche chance di pioggia al mattino e temperature che non dovrebbero superare i 15 C°. Cielo sereno sabato, e temperature sui 19 C° per le qualifiche. Infine, per la gara di domenica si prevede cielo parzialmente nuvoloso o coperto, con possibilità di pioggia al momento tra il 25 ed il 30%, e temperature massime ancora di 19 C°.
F1 GP CINA: ALBO D’ORO
Il Gran Premio della Cina giunge come detto in apertura alla 16.esima edizione. Lewis Hamilton è il pilota che più ha lasciato il segno allo Shanghai International Circuit. Il pilota di Stevenage vanta 5 vittorie (Rosberg ed Alonso, secondi, sono fermi a 2), 6 pole (contro le 4 di Vettel), 4 giri record e 8 podi totali (davanti a Raikkonen (6), Vettel, Alonso e Rosberg (5)). Come team, la Mercedes comanda con 5 successi, precedendo Ferrari (4) e McLaren (3). Alla voce pole position, il team anglo-britannico vanta 6 pole, davanti alla Red Bull (3) e al trio Ferrari-Renault-McLaren (2). Come giri record, sono McLaren, Mercedes e Red Bull a guardare tutti dall’alto (3). Infine, la Ferrari guida nella classifica dei podi complessivi (12), su Mercedes (10) e McLaren (9).
(2004) – Shanghai – Rubens Barrichello (BRA, Ferrari)
(2005) – ” ” – Fernando Alonso (SPA, Renault)
(2006) – ” ” – Michael Schumacher (GER, Ferrari)
(2007) – ” ” – Kimi Raikkonen (FIN, Ferrari)
(2008) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, McLaren-Mercedes)
(2009) – ” ” – Sebastian Vettel (GER, Red Bull-Renault)
(2010) – ” ” – Jenson Button (GBR, McLaren-Mercedes)
(2011) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, McLaren-Mercedes)
(2012) – ” ” – Nico Rosberg (GER, Mercedes)
(2013) – ” ” – Fernando Alonso (SPA, Ferrari)
(2014) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, Mercedes)
(2015) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, Mercedes)
(2016) – ” ” – Nico Rosberg (GER, Mercedes)
(2017) – ” ” – Lewis Hamilton (GBR, Mercedes)
(2018) – ” ” – Daniel Ricciardo (AUS, Red Bull-TAG Heuer)
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