Il Circus della Formula 1 sbarca in Brasile, per uno degli appuntamenti classici del calendario
L’ultimo giorno di scuola si avvicina. Questo weekend, tra i saliscendi di Interlagos, la Formula 1 affronterà la ventesima e penultima fatica stagionale. Il Gran Premio del Brasile, giunto all’edizione #44, si presenta come decisamente interessante. Da una parte, ovviamente, c’è la volata iridata tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton, con il tedesco che è padrone del proprio destino, vantando 19 punti di vantaggio sull’inglese e, soprattutto, il primo vero match-point. Dall’altra, invece, abbiamo le polemiche che hanno incendiato il post gara del Messico. C’è curiosità per vedere cosa accadrà, in particolare se e quando Max Verstappen incrocerà ancora una volta le traiettorie delle Ferrari.
IL CIRCUITO DI INTERLAGOS
Sito a 16 km a sud del centro di San Paolo del Brasile, il circuito di Interlagos (così chiamato per la presenza dei laghi artificiali Guarapiranga e Billings) venne inaugurato il 12 Maggio 1940. La Formula 1 arriva a queste latitudini agli inizi degli anni ’70, prima con una gara fuori calendario (1972) quindi, dall’anno successivo, in pianta stabile. Il circuito originario era lungo circa 7.960 m e ospitò la categoria fino al ’77 e poi nel biennio ’79-’80. A seguito di drastici lavori di riammodernamento e di riprofilazione, il tracciato, come oggi lo conosciamo, vede la luce per il Gran Premio del 1990. La lunghezza scende a 4.309 m, con 15 curve (10 a sinistra e 5 a destra).
Al termine del rettilineo dei box, in salita, i piloti scollinano e affrontano la prima esse in forte discesa (sinistra-destra), ovvero la “Esse do Senna“, seguita subito dopo dalla Curva do Sol, curvone a sinistra che immette sulla Reta Oposta. Al termine di questo rettilineo, si affronta la staccata di curva 4 (a sinistra a 90°), seguita da curva 5, di raggio più ampio, facenti entrambe parte della Subida do Lago (in origine curva unica, con senso di percorrenza contrario. Un breve rettilineo in salita conduce alla Ferradura (6-7), seguito da due tornanti lenti (destra-sinistra) da raccordare con un cambio di direzione, ovvero Laranjinha e Pinheirinho. Un ulteriore allungo porta le monoposto ad una curva a destra e a gomito, il punto più lento della pista, il Bico de Pato (o Cotovelo). In accelerazione, i piloti si lanciano in discesa lungo il curvone Mergulho, seguito dalla staccata della Juncao, curva a sinistra che immette nell’ultima sezione. Questa, in salita e da affrontare in pieno, vede la presenza delle ultime due pieghe, ovvero la Subida dos Boxes e l’Arquibancadas, dopo la quale i piloti tornano sul traguardo.
Un giro di pista ad Interlagos con Felipe Massa, anno 2006
ORARI E DIRETTA TV DEL GRAN PREMIO DEL BRASILE
Il Gran Premio del Brasile sarà visibile in diretta esclusiva su Sky Sport F1 HD, e in differita sulle reti Rai.
PROGRAMMAZIONE SKY SPORT F1 HD GP BRASILE
Venerdì 11/11/2016
Prove Libere 1 13:00 – 14:30
Prove Libere 2 17:00 – 18:30
Sabato 12/11/2016
Prove Libere 3 14:00 – 15:00
Qualifiche 17:00
Domenica 13/11/2016
Gara 17:00
PROGRAMMAZIONE RAI GP BRASILE (differita)
Venerdì 11/11/2016
Prove Libere 1 17:20 Rai Sport 1
Prove Libere 2 21:20 Rai Sport 1
Sabato 12 /11/2016
Prove Libere 3 18:00 Rai Sport 1
Qualifiche 23:20 Rai 2
Domenica 13/11/2016
Gara 22:40 Rai 2
PRONOSTICO GP BRASILE
Come detto in apertura, questo è un appuntamento fondamentale, che potrebbe finanche essere decisivo in ottica iridata. Il back-to-back Austin-Città del Messico ha riportato in auge Lewis Hamilton, tornato velocissimo e tremendamente efficace, bravo ad ottenere in entrambe le occasioni pole e vittoria. E anche ad Interlagos, una pista che tra l’altro non lo ha mai visto trionfare, si presenta evidentemente come favorito. Ma potrebbe non bastare. Rosberg, nonostante sia entrato chiaramente in modalità ragioniere (lui sostiene il contrario, ma tant’è), riesce sempre ad arrivargli alle spalle. Il tutto parte di quel conteggio che gli permette di laurearsi campione anche arrivando sempre secondo, con Lewis vincitore.
In Brasile, però, Nico può chiudere definitivamente il discorso. In caso di vittoria, infatti, indipendentemente dal piazzamento dell’inglese, Nico sarebbe campione. Ecco dunque che il suo animo potrebbe essere diviso a metà: da una parte, continuare con la politica dei rischi ridotti al minimo e della gestione, anche se ciò dovesse significare prolungare il discorso ad Abu Dhabi. Dall’altra, c’è l’opzione di andare all’attacco, provando a fare il colpo doppio, gara e Mondiale. A conti fatti, comunque, affidabilità a parte, Lewis Hamilton deve tifare anche negli altri. Sarebbe importantissimo, dal suo punto di vista, che almeno una tra Red Bull e Ferrari riuscisse ad inserirsi tra le due W07. In condizioni di gara lineari, però, ciò risulta alquanto improbabile.
Passiamo proprio alle “Lattine” e al Cavallino. Con tutta probabilità, il team anglo-austriaco chiuderà qui la corsa al secondo posto iridato, visto che è altamente improbabile che la Ferrari riesca a recuperare i 62 punti che li dividono in classifica (427 a 365). Ma, evidentemente, questo è un discorso secondario. I fatti dell’Hermanos Rodriguez, che ancora animano il dibattito, hanno acuito le tensioni tra una Ferrari “cornuta e mazziata” e una Red Bull che ha esplicato tutta la propria “sportività”, sia in pista che fuori, pretendendo poi anche di fare la morale. Come detto in apertura, un probabile nuovo duello tra le due scuderie accende l’interesse. Tutt’al più se, come detto in apertura, dovessero reincrociarsi le strade di Verstappen e Vettel. Mi sa che a sto giro ne vedremo proprio delle belle. Speriamo non da parte del collegio dei commissari…
PNEUMATICI E METEO GP BRASILE
Per la gara di Interlagos, la Pirelli ha scelto di portare le mescole più dure, ovvero Soft, Medium e Hard. Stavolta non si apprezzano significative differenze tra le varie scuderie e tra gli stessi piloti. Partiamo dai Mercedes, che avranno a disposizione 1 H, 4 M e 8 S (come Renault, Toro Rosso, McLaren e Manor). Scelta identica tra i due piloti anche in Red Bull, con 1 H, 5 M e 7 S (idem Vettel, Grosjean e le Sauber); Raikkonen, a sua volta, avrà 2 H, 4 M e 7 S (come Gutierrez). In Force India hanno optato per 2 H, 3 M e 8 S, mentre in Williams, invece, avranno 1 H, 3 M e 9 S.
Il circuito di Interlagos è un tracciato medio-lento, caratterizzato da un alto carico aerodinamico e dal secondo tempo sul giro più breve del Mondiale. Si gira in senso antiorario e l’altitudine (oltre i 750 metri sul livello del mare) crea qualche problema ai turbocompressori, pur se non ai livelli di Città del Messico. Dal punto di vista degli pneumatici, il circuito è di criticità medio-alta poiché, per il fatto che le monoposto siano per la maggior parte del tempo in curva e di queste molte sono in appoggio, gli stessi sono sottoposti a carichi rilevanti sia longitudinalmente che lateralmente. Dall’altro lato, con la riasfaltatura di due anni fa, che ha eliminato gran parte dei bump tipici di questa pista, il grip è aumentato considerevolmente. Passando ai freni, il livello di difficoltà di Interlagos è medio, con una frenata davvero importante, in curva 1. Lo scorso anno Rosberg la spuntò con una strategia a tre soste (Soft-Medium-Medium-Medium).
Occhio al meteo, che potrebbe riservare delle sorprese. Tempo variabile venerdì: nuvoloso al mattino, la sessione del pomeriggio potrebbe essere disturbata dalla pioggia. Le temperature sono previste tra i 24 e i 28 C°. Il discorso si fa interessante per la giornata di sabato, che dovrebbe essere caratterizzata dalla pioggia, con le precipitazioni più intense attese proprio per le qualifiche; temperature di poco superiori ai 20 C°. Anche la gara di domenica potrebbe, con elevata probabilità, essere segnata dalla pioggia, con temperature tra i 18 e i 20 C°.
ALBO D’ORO GP BRASILE
1973 (Interlagos) – Emerson Fittipaldi BRA (Lotus-Ford Cosworth)
1974 – Emerson Fittipaldi BRA (McLaren-Ford Cosworth)
1975 – Carlos Pace BRA (Brabham-Ford Cosworth)
1976 – Niki Lauda AUT (Ferrari)
1977 – Carlos Reutemann ARG (Ferrari)
1978 (Jacarepaguà) – Carlos Reutemann ARG (Ferrari)
1979 (Interlagos) – Jacques Laffite FRA (Ligier-Ford Cosworth)
1980 – Renè Arnoux FRA (Renault)
1981 (Jacarepaguà) – Carlos Reutemann ARG (Williams Ford-Cosworth)
1982 – Alain Prost FRA (Renault)
1983 – Nelson Piquet BRA (Brabham-BMW)
1984 – Alain Prost FRA (McLaren-TAG Porsche)
1985 – Alain Prost FRA (McLaren-TAG Porsche)
1986 – Nelson Piquet BRA (Williams-Honda)
1987 – Alain Prost FRA (McLaren-TAG Porsche)
1988 – Alain Prost FRA (McLaren-Honda)
1989 – Nigel Mansell GBR (Ferrari)
1990 – Alain Prost FRA (Ferrari)
1991 – Ayrton Senna BRA (McLaren-Honda)
1992 – Nigel Mansell GBR (Williams-Renault)
1993 – Ayrton Senna BRA (McLaren-Ford Cosworth)
1994 – Michael Schumacher GER (Benetton-Ford Cosworth)
1995 – Michael Schumacher GER (Benetton-Renault)
1996 – Damon Hill GBR (Williams-Renault)
1997 – Jacques Villeneuve CAN (Williams-Renault)
1998 – Mika Hakkinen FIN (McLaren-Mercedes)
1999 – Mika Hakkinen FIN (McLaren-Mercedes)
2000 – Michael Schumacher GER (Ferrari)
2001 – David Coulthard GBR (McLaren-Mercedes)
2002 – Michael Schumacher GER (McLaren-Mercedes)
2003 – Giancarlo Fisichella ITA (Jordan-Ford Cosworth)
2004 – Juan Pablo Montoya COL (Williams-BMW)
2005 – Juan Pablo Montoya COL (McLaren-Mercedes)
2006 – Felipe Massa BRA (Ferrari)
2007 – Kimi Raikkonen FIN (Ferrari)
2008 – Felipe Massa BRA (Ferrari)
2009 – Mark Webber AUS (Red Bull-Renault)
2010 – Sebastian Vettel GER (Red Bull-Renault)
2011 – Mark Webber AUS (Red Bull-Renault)
2012 – Jenson Button GBR (McLaren-Mercedes)
2013 – Sebastian Vettel GER (Red Bull-Renault)
2014 – Nico Rosberg GER (Mercedes)
2015 – Nico Rosberg GER (Mercedes)
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