Finalmente questa, interminabile, stucchevole, fastidiosa telenovela è finita. Con grande sollievo degli appassionati non solo nostrani, il Gran Premio d’Italia a Monza è salvo. L’ufficialità è arrivata nella serata di ieri, con la firma del rinnovo tra le parti in causa. Il contratto avrà valenza triennale.
Una storia, quella del rinnovo di Monza con il Circus, andata avanti per mesi tra alti (pochi) e bassi (molti), con il fondato timore di poter perdere una location storica della Formula 1 come l’Autodromo Nazionale. Un tira e molla, cominciato con la famosa e simbolica stretta di mano tra Ecclestone, Sticchi Damiani e Maroni, nel weekend del GP d’Italia 2016, protrattosi per lungo tempo, con la mancata ratifica che faceva salire una preoccupazione, in seguito parzialmente fugata dall’inserimento dell’evento nella bozza provvisoria del calendario 2017 senza asterischi.
Il presidente dell’ACI, Sticchi Damiani, da una parte spiega il ritardo con “motivi d’opportunità legale“, e dall’altro si mostra euforico: “Tra tante difficoltà e con molto impegno siamo arrivati alla firma definitiva del contratto per Monza. A nome degli sportivi italiani ringrazio il premier Renzi e il presidente del CONI, Malagò, che un anno fa hanno creduto in questo obiettivo, creando insieme le condizioni per raggiungere questo grande risultato“.
Prosegue Sticchi Damiani: “Un ringraziamento in particolare lo dobbiamo anche al Governatore della Lombardia, Maroni, e a tutta la giunta lombarda, per aver sostenuto questa trattativa. Abbiamo così scongiurato la maledetta ipotesi che, dopo 70 anni, l’Italia potesse perdere una delle gare più prestigiose, affascinanti e storiche dell’automobilismo mondiale. Adesso avanti insieme, con l’obiettivo di rendere ancora più importante il Gran Premio di Monza, affascinando ed attraendo sempre più appassionati da tutto il mondo“.
“Sono molto contento per questo risultato” – sottolinea il presidente del CONI, Malagò – “Senza il grande lavoro del presidente Sticchi Damiani, che ringrazio di cuore, l’Italia avrebbe perso il suo Gran Premio di Formula 1. E’ un risultato frutto di uno straordinario gioco di squadra, al quale hanno contribuito in modo fondamentale il premier Renzi e Maroni, a dimostrazione del fatto che, quando si rema tutti dalla stessa parte, lo sport italiano vince“.
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