Si sa che, quando una relazione, in particolare lavorativa, non va come immaginato e per di più finisce anche male, al termine della stessa le parti in causa, spesso e volentieri, tendono a togliersi i cosiddetti ‘sassolini dalle scarpe’. La partnership tra McLaren e Honda, lontana anni luce dai fasti del periodo a cavallo tra anni ’80 e ’90, rientra in questa casistica, con (quasi) tre anni che, in non pochi momenti, hanno rasentato la dimensione dell’umiliazione sportiva.
Ecco quindi che Eric Boullier, racing director di Woking, a pochi giorni dall’ufficialità della rottura dalle parti a fine stagione, si lascia andare e definisce ‘disastrosa’ per lo storico team inglese questa collaborazione con il motorista giapponese. “Se guardiamo agli ultimi tre anni, sono stati un disastro per noi in termini di credibilità e di sponsor” – ha affermato Boullier al sito ufficiale della Formula 1 – “Ma sono anche sicuro che nei prossimi cinque anni torneremo nelle posizioni che appartengono alla McLaren, ricostruendo la nostra credibilità e il nostro pacchetto di sponsor. Siamo al nono posto nel campionato, ma credo che con un motore di punta potremmo essere quarti e quindi con i soldi della FOM avremmo la copertura dei costi dei motori. Il nostro non è un grande rischio sul fronte monetario“.
“Devo ringraziare gli azionisti, poichè sono stati coraggiosi nel prendere questa decisione e nel non voler più aspettare la Honda” – prosegue il manager francese – “Il momento cruciale è stato dopo i test di Barcellona, quando abbiamo cercato di lavorare ed aiutare la Honda a migliorare la situazione in tempi molto brevi. In quel momento è diventato chiaro che non avremmo raggiunto gli obiettivi concordati per la stagione. Dovevamo prendere una decisione entro l’estate, se rimanere o meno con Honda“.
“Ripeto, è stata una scelta dura da prendere. La speranza per entrambi era di ricreare la leggenda del passato. Sulla carta sembrava tutto giusto, ma poi ovviamente non è andata così” – ha concluso Boullier – “Fortunatamente siamo riusciti a stipulare un accordo amichevole e loro hanno capito che, con tutto l’investimento che hanno fatto, avrebbero dovuto cominciare ad essere ricompensati ad un certo punto. Noi non possiamo aspettare, ma loro possono ottenere la loro ricompensa con un altro team. Sono contento che abbiano deciso di rimanere in Formula 1 e di impegnarsi con un’altra squadra“.
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