Poteva andare peggio (Arsenal, Atletico Madrid e Lipsia) ma anche meglio. La Lazio pesca il Salisburgo nell’urna e se ci sono ottimi motivi per pensare che i biancocelesti possano passare il turno, non ci può comunque esimere dal riconoscere agli austriaci il ruolo di scheggia impazzita della competizione. Il Salisburgo infatti accede ai quarti dopo aver eliminato il Borussia Dortmund senza perdere (2-1 in Germania, 0-0 in casa) e conta su una rosa con una età media sotto i 24 anni.
Il tecnico del Salisburgo, Marco Rose, è un pimpante quarantaduenne che si affaccia al palcoscenico internazionale con la consueta voglia di farsi notare tipica di chi non ha nulla da perdere. Dal punto di vista societario, il Salisburgo è la seconda società orbitante al colosso Red Bull (assieme al Lipsia) e in questi anni si è trasformata in una sorta di cantera per la squadra tedesca.
Qualcuno ha tirato fuori un evidente conflitto di interessi (oltretutto anche il Lipsia è ai quarti di Europa League) e se le due squadre si fossero incontrare, la Uefa avrebbe avuto qualche grattacapo.
Programmazione, investimenti e tanti sacrifici. Questi i valori del Salisburgo, che si avvia a vincere il quinto campionato consecutivo e che quest’anno, in Europa League, sta facendo faville: 5 vittorie, 5 pareggi, 13 gol fatti e solo 6 subiti. Numeri da grande squadra che devono mettere in allerta la Lazio, che dal conto suo può contare su Ciro Immobile ma dovrà arginare le sfuriate di Munas Dabbar, centravanti israeliano a quota 22 gol in stagione.
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