Emergenza Coronavirus, ufficiale: accordo Lega Serie A per taglio stipendi del 33% o del 16%

I club della Serie A hanno trovato l’accordo sul taglio degli stipendi dei calciatori: gli ingaggi totali saranno ridotti del 33,3% se non si dovesse riprendere la stagione, mentre del 16,6% qualora si riuscisse a tornare in campo e completare il campionato 

E accordo fu. Dopo tante trattative, discussioni e litigi, la Lega Serie A e tutti i club della Serie A hanno trovato l’accordo sul taglio degli stipendi. 

Infatti, la crisi economica del mondo del calcio seguita dallo stop dei campionato a causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla necessità di affrontare al meglio il pericolo e il rischio di diffusione e contagio del Coronavirus, al secolo Covid-19, necessitava di misure drastiche.

L’unico modo per abbattere i costi di gestione dei club in un momento in cui i rispettivi bilanci dovranno registrare l’assenza di introiti da parte dei diritti tv, botteghino e merchandising, era appunto ridurre gli stipendi dei calciatori, o, meglio, di tutti i giocatori che guadagnano più di 50 mila euro l’anno. 

Oggi, però, c’è stata un’importantissima riunione dell’Assemblea di Lega tra i club di Serie A, ovviamente, in call video conference, durante la quale è stato raggiunto l’accordo sul taglio degli stipendi, una riduzione degli ingaggi che poi ogni club dovrà trattare con i propri tesserati, partendo però da queste basi. 

Secondo tale accordo, qualora la Serie A fosse definitivamente sospesa e non si potesse tornare in campo, quindi finire la stagione calcistica regolarmente, assegnando dunque i titoli e le posizioni a tavolino i calciatori vedranno i propri stipendi tagliati del 33,3%, equivalente cioè ad un terzo dell’intero ingaggio netto, ovvero quattro mensilità.

Invece, qualora si riuscisse a tornare in campo e completare la stagione, e in tal senso questa è la priorità assoluta su cui si sta lavorando con tante ipotesi al vaglio, allora gli stipendi dei calciatori saranno tagliati solo del 16,6%, cioè un sesto dell’intero ingaggio, equivalente a solo due mensilità complessive. 

Detto questo, è stata confermata la volontà di portare a termine la stagione regolarmente e di ripartire solo quando l’emergenza sanitaria lo consentirà nella condizione di salvaguardare la salute e la vita degli atleti. 

Ancora non è dato sapere quando verranno ripresi gli allenamenti, per i quali si spera in raccomandazioni e decisioni da parte della Federazioni Medico Sportiva Italiana, che entro fine settimana potrebbe emanare le relative norme sanitarie. 

Ecco il comunicato ufficiale: 

Il coronavirus ha costretto il mondo intero ad affrontare una crisi senza precedenti. L’Italia è tra le nazioni più colpite con una drammatica caduta del Pil del Paese e milioni di lavoratori interessati dalla misura degli ammortizzatori sociali. Il settore calcio vivrà parimenti una situazione estremamente difficile, anche in caso di ripresa differita delle restanti partite di campionato e Coppa Italia, mettendo a repentaglio la tenuta di tutto il sistema, da sempre sostenuto dalla Lega Serie A grazie al contributo mutualistico per le serie minori e gli altri sport. Il contesto sopra descritto richiama tutti ad un atto di forte responsabilità, con i Club pronti a fare la propria parte sostenendo ingenti perdite per garantire il futuro del calcio italiano. Perdite che necessariamente dovranno essere contenute incidendo sulla riduzione dei costi, la cui principale voce per le Società è rappresentata dal monte salari.

In linea con le azioni volte a diminuire il costo lavoro adottate a livello nazionale e internazionale, la Lega ha deliberato oggi, all’unanimità con l’esclusione della Juventus che ha già raggiunto un accordo con i propri giocatori, una comune linea di indirizzo per contenere l’importo rappresentato dagli emolumenti di calciatori, allenatori e tesserati delle prime squadre.

Questo intervento, necessario per salvaguardare il futuro dell’intero sistema calcio italiano, prevede una riduzione pari a 1/3 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 4 mensilità medie omnicomprensive) nel caso non si possa riprendere l’attività sportiva e una riduzione di 1/6 della retribuzione totale annua lorda (ovvero 2 mensilità medie omnicomprensive) qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019/2020.

Resta inteso che i Club definiranno direttamente gli accordi con i propri tesserati

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