De Laurentiis furioso: “Il Maradona è un cesso, l’Italia distrugge il suo calcio”

De Laurentiis furioso: “Il Maradona è un cesso, l’Italia distrugge il suo calcio”
De Laurentiis - Stadiosport.it

Durante il Football Business Forum organizzato dalla SDA Bocconi a Milano, Aurelio De Laurentiis ha dato vita a uno dei suoi interventi più duri di sempre, scagliandosi contro lo stato del calcio italiano e, soprattutto, contro le condizioni del Stadio Diego Armando Maradona. Il presidente del Napoli non ha usato mezzi termini: “Il Maradona è un cesso”, ha tuonato, denunciando pubblicamente la totale inadeguatezza dell’impianto e la mancanza di libertà gestionale concessa ai club.

Secondo De Laurentiis, il confronto con l’Europa è impietoso: “Il Paris Saint-Germain paga lo stesso affitto che paghiamo noi, ma ha l’esclusiva completa dello stadio e incassa 100 milioni l’anno. Noi, invece, possiamo accedervi solo tre giorni: prima, durante e dopo la partita. Il nostro stadio è vecchio, con la pista d’atletica e persino un fossato che allontana i tifosi dal campo.”

Il patron partenopeo ha puntato il dito contro la burocrazia italiana, definendola il vero nemico del calcio: “Le autorità sono i peggiori nemici di questo sport. Non capiscono che ci sono 25 milioni di potenziali elettori che amano il calcio e che meritano impianti moderni.”

De Laurentiis ha poi citato l’esempio dell’Emirates Stadium dell’Arsenal, sottolineando come il club inglese abbia potuto compensare i costi di costruzione grazie alla possibilità di edificare abitazioni intorno all’impianto. “Serve più flessibilità. Bisogna permettere ai club di costruire o convertire stadi integrandoli con progetti residenziali. Quei ricavi possono sostenere investimenti a lungo termine.”

Il numero uno del Napoli non ha risparmiato neppure le istituzioni locali, accusandole di aver sprecato denaro in ristrutturazioni inutili e dichiarando di essere disposto a finanziare personalmente un nuovo stadio da 70.000 posti, dotato di 100 skybox e veri parcheggi: “I tifosi vogliono arrivare in auto allo stadio. Servono almeno 30 ettari per costruire un impianto moderno.”

Non sono mancati attacchi diretti al Sindaco Gaetano Manfredi e all’assessore Edoardo Cosenza, accusati di “non capire nulla di calcio”.

Nel suo discorso finale, De Laurentiis ha esteso la sua critica all’intero sistema: “Manca leadership nel calcio italiano. UEFA e FIFA devono smetterla di indebolire i campionati nazionali. Se restano solo Inter, Milan, Juve, Napoli e Roma, tanto vale giocare una Superlega con un altro nome.”

Le parole del presidente hanno scatenato un forte dibattito: tra chi apprezza la sua schiettezza e chi lo accusa di eccessi verbali, resta evidente un punto — De Laurentiis ha toccato un nervo scoperto del calcio italiano, quello della crisi strutturale e gestionale degli stadi, un problema che continua a frenare la crescita del movimento sportivo nel Paese.

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