Quando David Trezeguet sbarcò a Torino, nell’estate del 2000, le aspettative su di lui erano già altissime ma in pochi si aspettavano che sarebbe diventato il calciatore straniero più prolifico nella storia della Juventus.

Aveva 23 anni ed aveva già vinto quasi tutto: nel 1998 si era laureato giovanissimo Campione del Mondo con la Francia, aveva vinto due campionati francesi, di cui l’ultimo da protagonista, con il Monaco dove per anni aveva formato una coppia terribile con Henry (che a Torino era già passato ma senza lasciare il segno) ma soprattutto in Italia era conosciuto per aver punito gli Azzurri nella finale di Euro 2000 con il golden goal che consentì alla Francia di diventare anche Campione d’Europa.

Trezeguet era qualcosa di più di una semplice scommessa, ma per qualcuno la Juventus rischiava di ripetere l’errore commesso con Henry: il rischio di bruciare un altro dei più fulgidi talenti del calcio francese era concreto, perché la Juventus aveva bisogno di un attaccante già pronto da affiancare a Del Piero e Inzaghi per sfidare Milan, Inter, Lazio e Roma che in quel momento sembravano tutte più attrezzate dei bianconeri.

Trezeguet aveva già segnato 62 gol con la maglia del Monaco e una decina in Nazionale francese: Campione di Francia, d’Europa e del Mondo, Trezeguet a 23 anni aveva già la freddezza di un veterano.

Francese ma con sangue argentino nelle vene, Trezeguet abbinava la potenza fisica del centravanti alla classe dei grandi trequartisti sudamericani: devastante sotto porta, ma anche capace di fare gioco di squadra e di rifinire, Trezeguet conquistò subito i tifosi bianconeri e trovò immediatamente una grande intesa con Alex Del Piero, scalzando la concorrenza di Filippo Inzaghi.

La coppia Del Piero-Trezeguet trascinò i bianconeri a vincere due campionati di seguito (2001-2002 e 2002-2003) e alla finale di Champions League 2003 (memorabili i suoi gol nelle semifinali contro il Real Madrid) ma ai rigori si fece parare il tiro dal dischetto da Dida, consegnando la Coppa dalle grandi orecchie ai rossoneri.

Sarà un altro rigore a segnare la seconda parte della carriera di Trezeguet, quello in finale di Coppa del Mondo 2006, ancora contro l’Italia: il rigore di Trezeguet si stampò sulla traversa, negando alla Francia il secondo titolo Mondiale e regalando la rivincita agli Azzurri.

Sempre nel 2006, dopo lo scandalo Calciopoli, fu tra i pochi bianconeri a scegliere di accompagnare la Juventus in B: lui, Del Piero, Buffon, Nedved, Camoranesi e pochi altri contribuirono all’immediata risalita della Vecchia Signora in A.

La coppia Del Piero-Trezeguet continuava ad essere tra le più devastanti d’Italia, nonostante i due non fossero più giovanissimi, e alla fine del campionato 2007-2008 Del Piero si laurea capocannoniere con 21 reti, con Re David vicecapocannoniere con 20 marcature: ben 41 gol in due che assicurano alla Juventus un immediato ritorno in Champions League. E’ una bella favola che lega ancora di più il nome di David Trezeguet alla storia della Juve.

Le ultime due stagioni in bianconero sono piuttosto deludenti: Trezeguet, frenato dagli infortuni, segna appena 11 reti in due anni e nell’agosto 2010 saluta la Juventus dopo 320 presenze e 171 reti e dopo essere diventato il miglior marcatore straniero nella storia della Juventus.

Trezeguet firma con il neopromosso Hercules e disputa una buona Liga ma, nonostante ben 12 gol, non riesce a salvare il club di Alicante. Dopo una brevissima parentesi nel Baniyas, Trezeguet vola in Argentina dove firma nel gennaio 2012 con il River Plate, nel momento forse più difficile della storia dei Milionarios che militano in seconda divisione argentina.

Trezeguet, con la voglia di un ragazzino, trascina il River in Primera Division, dimostrando di essere ancora decisivo. Dopo una stagione nella massima divisione argentina frenato dagli infortuni, Trezeguet finisce ai margini della rosa del River e firma un contratto annuale con il Newell’s Old Boys: sarà la sua ultima stagione da professionista (se si esclude una dimenticabile e brevissima esperienza in India con il Pune City), quella 2013-2014, in cui Trezeguet mette a segno 9 reti in 30 presenze che gli consentono di raggiungere e superare le 300 marcature da professionista.

E’ stata una carriera praticamente perfetta quella di David Trezeguet con due sole macchie: il rigore sbagliato nella finale di Champions 2003 e l’altro errore dal dischetto in finale di Coppa del Mondo 2006, due errori pesanti che non macchiano un palmarès straordinario: due vittorie in Ligue 1, due in Serie A, due Supercoppe italiane, una francese, un Campionato di B italiano e uno di B argentino, senza dimenticare un Europeo e una Coppa del Mondo vinte con la Francia. 

Gli anni migliori sono stati senza dubbio con la Juventus: Trezegol, con i suoi 171 gol, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia bianconera.