Coreografia schock dei tifosi del Legia Varsavia

Prima della partita con l’Astana in Champions League i tifosi polacchi del Legia Varsavia ricordano i crimini nazisti del 1944: un soldato punta la pistola alla testa di un bambino.

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I giocatori polacchi e quelli dell’Astana in mezzo al campo abbracciati per un minuto di silenzio, davanti la coreografia tanto discussa.

I tifosi del Legia Varsavia hanno composto ieri sera, in occasione della gara contro l’Astana nei preliminari di Champions League, una coreografia scioccante per commemorare le migliaia di vittime civili – tra cui tantissimi bambini – della repressione nazista durante la rivolta della città contro l’occupazione tedesca, avvenuta tra il 1 agosto e il 2 ottobre 1944. Prima della gara infatti in curva è stato alzato davanti a uno stuolo di bandierine bianche e rosse una gigantografia raffigurante una soldato delle S.S. senza volto (o forse è meglio dire, senza testa) che punta una pistola alla tempia di un bambino che indossa un cappellino con la bandiera polacca, il tutto accompagnato da una data in nero: “1944” e da uno striscione che cita: “Durante la Rivolta di Varsavia i tedeschi uccisero 160mila persone. Migliaia di esse erano bambini”

Così i tifosi del Legia Varsavia hanno deciso di ricordare la “Rivolta di Varsavia”,  l’iniziativa insurrezionale fallita dell’Esercito Nazionale Polacco che fra il 1º agosto ed il 2 ottobre 1944 combatté contro le truppe tedesche di occupazione allo scopo di liberare la città di Varsavia prima che arrivasse l’esercito sovietico, giunto ormai alle porte della capitale polacca dopo le grandi vittorie dell’offensiva d’estate sul Fronte orientale, e quindi prima della sconfitta tedesca. L’insurrezione fallì, e venne spietatamente repressa dalle forze tedesche dopo due mesi di battaglia cittadina, e il mancato arrivo delle truppe sovietiche in aiuto della popolazione. Il numero delle vittime civili al termine della rivolta si aggirò intorno alle 150.000 unità.