Calcio e fede. Seppur inconsueta, tale accoppiata ha degli esempi molto famosi nei tempi recenti. Basti pensare a Damiano Tommasi, Demetrio Albertino, Ricardo Kakà, Nicola Legrottaglie, fino a giungere presso Carlos Bacca. E tra questi non bisogna dimenticare anche l’ attaccante del Chelsea Olivier Giroud, prossimo caporedattore della rivista “Jesus” per il mese di settembre.
A motivare la sua scelta vi è la volontà di raccontare un’ esperienza quotidiana e diretta con la religione: “Appena posso, cerco di parlare della mia fede. Sento che dovrei usare i miei social media per parlare del mio impegno con Gesù Cristo. Ecco perché ho accettato di essere redattore di una rivista chiamata ‘Jesus’ che esce a metà settembre”.
Ma ad avvicinarlo a questa nuova attività vi è anche l’ obiettivo di portare un messaggio di fratellanza ed uguaglianza anche in ambito sportivo: “È un argomento eccezionale, non solo perché ne sto parlando. Quando oggi nel calcio vedo che si parla di striscioni omofobi e razzismo, mi fa venire voglia di prendere una posizione per dire di dare un freno a tutto ciò”.
Oltre a prestare la propria penna, Olivier Giroud comparirà sulla copertina della rivista, accompagnato dalla frase “33, l’età di Cristo”. Ovviamente, il riferimento è rivolto alla carta d’identità del giocatore, prossima allo scolorirsi nel giorno di lunedì 30 settembre.
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