Dopo la vittoria in Champions League contro l’Ajax che ha rilanciato le ambizioni europee dei Blues e la vittoria di ieri, in campionato, contro il Burnley, le vicende del Chelsea si spostano anche su un terreno che non ha niente a che vedere con quello di gioco.
Il terreno in questione è ovviamente quello economico-finanziario che vedrebbe, secondo voci di corridoio, un consorzio del Medio Oriente interessato all’acquisizione del club di Roman Abramovich.
Si parla di un’offerta che si aggirerebbe attorno ai 3 miliardi di sterline. Cifra esorbitante che però il patron russo del Chelsea avrebbe rifiutato. E non è la prima volta che l’imprenditore russo, ormai a Londra dal 2003, rifiuta un’offerta cospicua per la sua squadra.
Infatti, come molti sicuramente ricorderanno, già lo scorso anno, Abramovich aveva rifiutato un’offerta dall’uomo più ricco della Gran Bretagna, Jim Ratcliffe che, tifosissimo del Manchester United, aveva offerto all’imprenditore russo circa 2 miliardi di sterline per l’acquisizione del club.
Un’offerta prontamente rispedita al mittente, come questa recente d’altronde, che ha messo in evidenza come l’attaccamento del patron blues, alla sua squadra, sia molto forte. Un attaccamento che, nel corso degli anni, ha portato il Chelsea ai vertici del calcio nazionale ed europeo.
Ricordiamo infatti, in questo senso, soprattutto le Premier League conquistate nelle stagioni 2004-2005, 2005-2006, 2009-2010, 2014-2015 e 2016-2017, la Champions League vinta nel 2011-2012 e i due trionfi in Europa League nelle annate 2012-2013 e 2018-2019.
Alla luce di tutto ciò pare quindi difficile, se non impossibile, almeno per il momento, immaginare il Chelsea con un patron che non sia Roman Abraamovich.
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