Su di lui in molti dicono la stessa cosa: se non avesse fatto il calciatore, probabilmente sarebbe stato un rispettabilissimo centometrista. Il che è un tutto dire, visto che Ousmane Dembélé, quando prende palla e ha anche solo una porzione di campo libera davanti a sé, sa essere devastante come pochi al mondo. Occhio però alla sua carta d’identità: 15 maggio 1997. 20 anni ancora non compiuti, eppure già punto fermo del Borussia Dortmund di Tuchel. Insomma, non ci vuole molto a capire che siamo di fronte a un predestinato.
Le qualità del centrocampista belga erano già chiare a tutti ai tempi del Rennes, nelle cui giovanili si è imposto fino a guadagnare la prima squadra. In Ligue 1 il suo esordio è stato davvero incredibile: nella stagione 2015/2016 ha messo a referto 26 presenze siglando la bellezza di 12 gol. Che hanno aperto un’evoluzione tattica sul suo conto: spostato qualche metro più in avanti può rivelarsi un’arma letale per le difese avversarie.
Per informazioni, chiedere a Real Madrid, Legia Varsavia e Sporting Lisbona che se lo sono ritrovate contro nella fase a gironi di Champions League, chiusa al primo posto dai gialloneri. E agli ottavi di finale ci sarà il Benfica: trovare le contromisure, per i campioni di Portogallo, sarà un compito tutt’altro che agevole.
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