Bilancio Juventus, stime 2020-2021: mancati introiti condizionano il mercato

Bilancio Juventus: le stime della stagione corrente non fanno guardare con fiducia al futuro. Le restrizioni anti Coronavirus hanno purtroppo limitato molte realtà, tra cui anche le squadre di calcio.

Dopo aver aperto il 2021 con 4 vittorie (Udinese, Milan e Sassuolo in campionato e Genoa in Coppa Italia) e una sconfitta (Inter in campionato), è tempo di guardare al futuro in casa Juventus. Un futuro che, visto il perdurare dell’emergenza Coronavirus, si prospetta non proprio limpido per la società del presidente Agnelli. Ovviamente parliamo di un ambito, quello del bilancio del club bianconero, che nulla ha a che vedere con il calcio giocato. Un ambito che tratteremo qui sotto la voce di “previsione“. Le restrizioni anti Covid-19 rendono infatti difficile la stima di ricavi e introiti in una situazione senza precedenti, come quella attuale, per il mondo del calcio.

Una situazione difficile che vede coinvolta purtroppo anche una grande del nostro calcio come la Vecchia Signora che se da un lato ha compensato le perdite dovute ai mancati ricavi da stadio con il buon cammino in Champions League, culminato con il passaggio agli ottavi di finale davanti al Barcellona di Ronald Koeman, dall’altro non potrà certo concedersi spese folli nell’attuale sessione di mercato. Per comprare sarà infatti necessario vendere.

Bilancio Juventus 2020-2021
Bilancio Juventus, stime 2020-2021.

Bilancio Juventus, stime 2020-2021: ipotesi meno favorevole

Nella tabella seguente oltre ai numeri relativi alle stime basate sui dati passati e sul loro sviluppo nei vari semestri (quindi soggette ad errori per tutte le potenziali variabili che potrebbero influire sulle varie voci di bilancio nei prossimi mesi), vi illustriamo anche l’elaborazione delle stesse nell‘ipotesi economicamente meno favorevole rispetto ai risultati sportivi che sarebbe data dalla combo eliminazione agli ottavi di Champions + Atalanta e Lazio in finale ed eliminazione agli ottavi di finale di Coppa Italia + vittoria del campionato (meno favorevole perché i premi da conferire ai giocatori sarebbero maggiori).

In tabella, oltre alle variazioni delle stime relative al periodo settembre-dicembre 2020, trovate anche i dati reali della stagione 2019-2020 confrontabili con quelli stimati del 2020-2021.

Bilancio Juventus (fonte: Fantacalcio.it)

Rispetto all’aggiornamento di settembre, le stime delle voci di bilancio corrette sono:

Ricavi da Gare 
Diritti TV
Proventi Gestione Calciatori 
Personale Tesserato 
Oneri Calciatori Ammortamenti Calciatori Imposte Correnti

Tutte incidenti su Totale RicaviRisultato Operativo e valori relativi al soddisfacimento dei vincoli del Fair Play Finanziario.

RICAVI DA GARE: -24,7 milioni a causa della chiusura degli stadi per la pandemia di Coronavirus. -18,9 milioni relativi alle partite di Serie A, -5,9 per le partite di Champions League, -0,4 per gli ottavi di finale di Coppa Italia e -2,7 milioni per i servizi aggiuntivi da gare che potrebbero essere parzialmente compensati dagli stimati 3,3 milioni entranti qualora il ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Porto si giochi a porte aperte. Ovviamente questa voce teneva conto dell’ultimo DPCM, che chiudeva gli stadi fino al 15 gennaio, in seguito al quale si sarebbe potuta ipotizzare la riapertura al pubblico degli impianti. Cosa che, per ovvie ragioni, non è avvenuta.

DIRITTI TV: +24 milioni dovuti all’ottimo cammino in Champions League. Per voler essere precisi, +9,1 milioni per la qualificazione agli ottavi di finale (la UEFA ha ridotto i premi del 4% a causa dei mancati ricavi attesi dovuti alla pandemia di Covid-19), +13 milioni per i risultati ottenuti rispetto all’aggiornamento di settembre, +1,6 milioni di guadagno minimo giungente dal market pool nell’ipotesi di eliminazione agli ottavi e raggiungimento della finale da parte di Lazio e Atalanta e +1,1 milioni (realmente +0,8 milioni) come incremento della quota spettante alla Juventus nella redistribuzione alle 32 squadre, relativamente ai risultati ottenuti nel raggruppamento G, del denaro non distribuito dalla UEFA per le partite terminate in pareggio nella fase a gironi.

PROVENTI GESTIONE CALCIATORI: +1,8 milioni ottenuti dalle cessioni di Ocampos (0,3 milioni) e Rugani (1,5 milioni).

PERSONALE TESSERATO: diminuzione dei costi (-9,7 milioni) dovuta alle cessioni in prestito di Douglas Costa (-8,3 milioni), Rugani (-4,9 milioni), De Sciglio (-4,1 milioni) e Nicolussi Caviglia (-0,3 milioni) parzialmente compensata dall’acquisizione in prestito dalla Fiorentina di Federico Chiesa (+7 milioni) e dallo stipendio di Mandragora, rimasto in prestito all’Udinese, la cui metà è a carico della Juventus (+1 milione).

AMMORTAMENTI CALCIATORI: incremento dei costi (-2,1 milioni) dovuti all’acquisto di Mandragora.

ONERI CALCIATORI: aumento dei costi (+5 milioni) dovuto all’ingaggio, con la formula del prestito biennale, di Federico Chiesa per un complessivo di 10 milioni da suddividere nei 2 anni.

IMPOSTE CORRENTI: variazione positiva (+0,5 milioni) fondata sull’ipotesi che le variazioni delle voci precedenti generino una diminuzione della pressione fiscale.

Queste variazioni comportano cambiamenti nelle seguenti queste voci:

TOTALE RICAVI: passano da 463,8 a 464, 9 milioni.
TOTALE COSTI OPERATIVI: diminuiscono da 555,9 a 551, 2 milioni.
RISULTATO OPERATIVO PRIMA DELLE IMPOSTE: visti i maggiori introiti realizzati, la stima del risultato operativo prima delle imposte migliora passando da -278,2 a -274,5 milioni.
RISULTATO DEL PERIODO: resta negativa, seppur migliorata, la stima sul risultato finale del periodo, previsto al momento a -285,9 milioni rispetto ai -290,1 milioni dell’ultimo aggiornamento.

Quindi prima di concentrare la nostra attenzione sul Fair Play Finanziario, bisogna osservare la previsione di bilancio per il biennio 2019-2021, data dai valori medi delle voci di bilancio delle stagioni 2019-2020 e 2020-2021. Questo perché la UEFA considererà il suddetto biennio come un’unica annata per le finalità del Fair Play Finanziario

Bilancio Juventus (Fonte: Fantacalcio,it)

La Juventus e il Fair Play Finanziario

Partiamo col dire che per quanto riguarda i parametri del Fair Play Finanziario, la Juve non rischia sanzioni per la stagione 2020-2021. Restano confermate le ipotesi di solidità aziendale e assenza di debiti scaduti. La situazione per le altre quattro richieste è invece al momento la seguente:

PATRIMONIO NETTO NON NEGATIVO: il patrimonio netto stimato per la fine della stagione 2020-2021 è negativo di 46,7 milioni. Questo significa che entro il 30 giugno la Juventus dovrà migliorare il proprio bilancio di 46,7 milioni mediante aumento dei ricavi, diminuzione dei costi o plusvalenze. In alternativa, la società potrebbe promuovere un aumento di capitale per coprire il passivo.

PAREGGIO DI BILANCIO: il pareggio di bilancio per il “triennio” 2017-2021 (le annate 2019-2020 e 2020-2021 sono conteggiate insieme), che richiede un passivo massimo di 30 milioni, non sarebbe attualmente rispettato in quanto in negativo di 132,5 milioni. Tuttavia, il regolamento del Fair Play Finanziario consente di aggiungere gli attivi dei bilanci dei due anni precedenti a quelli del triennio per rientrare nelle richieste. La Juventus, che ha chiuso positivamente le stagioni 2015-2016 (+26,8 milioni) e 2016-2017 (+74,4 milioni) può aggiungere al triennio ben 101,2 milioni. Per rientrare nel “-30” mancano quindi solo 1,3 milioni. La speciale normativa legata al Covid-19 dice che le società possono conteggiare come costi virtuosi tutti i mancati incassi legati al Coronavirus nell’ “anno” 2019-2021. Tradotto: il club di Andrea Agnelli può aggiungere a questa voce 58,5 milioni di mancati ricavi la cui media sul biennio 2019-2021 porta a scorporare altri 15,7 milioni rispetto al precedente aggiornamento. In conclusione, il pareggio di bilancio finale per il “triennio” 2017-2021 è di -1,9 milioni e quindi rientrante nelle richieste UEFA.

INDEBITAMENTO FINANZIARIO NETTO MINORE DEI RICAVI AL NETTO DELLE PLUSVALENZE: l’indebitamente finanziario della Juventus, al 30 giugno 2020, è di 385,2 milioni in calo rispetto al 2019 e al di sotto del valore dei ricavi al netto delle plusvalenze attualmente fermo a 431,8 milioni nel particolare “anno” 2019-2021. Le richieste della UEFA sono soddisfatte anche perché il mancato rispetto di questo vincolo non comporta alcun tipo di sanzione.

COSTO DEL PERSONALE MINORE DEL 70% DEI RICAVI AL NETTO DELLE PLUSVALENZE: considerando le stime attuali, anche questo parametro non sarebbe rispettato visto che al momento si attesta sul 75,5%. Ciononostante, come il vincolo precedente, anche il mancato rispetto di questo non comporta sanzioni. Se proprio si volesse soddisfare la richiesta, bisognerebbe tagliare il monte ingaggi di circa 50 milioni.

Bilancio Juventus: possibile evoluzione della stagione

Se la Juventus dovesse qualificarsi ai quarti di finale di Champions League, vedrebbe giungere nelle proprie casse circa 10 milioni di euro (10,1 di premio per il passaggio del turno, 0,9 di aumento del Market Pool, 3,6 di stima per la percentuale spettante alla squadra di casa dell’incasso per l’eventuale quarto di finale allo Juventus Stadium compresi i ricavi da servizi aggiuntivi ipotizzando la presenza di pubblico negli stadi e 1 milione di bonus garantito dal contratto di sponsorizzazione con Jeep, parzialmente compensati dalla stima di 5,6 milioni di premi variabili da elargire ai calciatori).

L’eventuale eliminazione agli ottavi di finale, insieme a Lazio e Atalanta, porterebbe inoltre nel portafoglio bianconero, altri 1,6 milioni di euro giungenti dal Market Pool. In caso di passaggio del turno la Vecchia Signora guadagnerebbe invece circa 1,8 milioni di euro.

Qualora le zebre raggiungessero le semifinali e la finale (vincendola) avrebbero un incasso di ulteriori 29,8 milioni di euro per i risultati conseguiti sul campo ai quali andrebbero aggiunti circa 3,6 milioni di ricavi da gare e altri 1,4 milioni provenienti dal Market Pool in correlazione all’ipotesi di “Lazio e Atalanta fuori agli ottavi”. A tutto ciò andrebbero però sottratti circa 16 milioni di premi da distribuire ai calciatori.

La vittoria della Coppa Italia, tra incassi da stadio (scenario incerto) e diritti TV potrebbe inoltre valere un ricavo di 5,7 milioni di euro, di cui circa 1,3 da elargire come premi ai calciatori. Il ricavo netto del club sarebbe quindi 4,4 milioni di euro.

Altro elemento che potrebbe “aiutare” il bilancio juventino sarebbe la “NON vittoria dello scudetto” che eviterebbe al club di pagare premi ai calciatori per un complessivo di 5 milioni di euro.

La Juventus dovrà poi valutare se usufruire o meno della possibilità messa sul tavolo dal governo di ritardare di due mensilità della stagione 2020-2021 i contributi fiscali relativi agli stipendi dei calciatori, spalmandoli su 24 mesi con rate a partire da maggio 2021. Tale possibilità permetterebbe al club di ridurre il peso del monte ingaggi, sulla stagione ’20-’21, di circa 27 milioni di euro, ma allo stesso tempo potrebbe portare i bianconeri a violare le norme del del Fair Play Finanziario negli anni a venire. Infatti qualora la UEFA decidesse di valutare con criteri più categorici (quindi diversi da quelli adottati per il particolare biennio 2019-2021) le stagioni del futuro, che si spera non siano sconvolte da pandemie o eventi catastrofici di carattere mondiale, la Juventus rischierebbe sanzioni e quindi esclusioni dalle coppe europee. Per questo motivo, prima di agire, Andrea Agnelli vuole capire quale sarà la posizione di Nyon almeno per la stagione 2021-2022.

L’insieme di queste voci porta quindi ad un somma di 67,5 milioni di euro che è nettamente inferiore alla previsione attuale di passivo di bilancio di 285,9 milioni. Tradotto vuol dire che con i soli risultati conseguiti sul campo e l’aiuto dello Stato, la Vecchia Signora non eviterà comunque il deficit di bilancio. Ciononostante, per quanto riguarda il rispetto delle norme del Fair Play Finanziario in relazione al vincolo del pareggio di bilancio, la posizione del club è più che tranquilla.

Se Maurizio Sarri si accasasse ad un altro club entro il 30 giugno 2021, la Juve risparmierebbe il suo stipendio che è pari a 1 milione di euro lordo al mese.

Infine, l’ultimo elemento da analizzare è quello relativo al Decreto Crescita che dovrebbe risolversi entro il 30 giugno 2021 senza patemi per le società. Qualora venissero meno le agevolazioni sui giocatori acquistati dall’estero, l’impatto negativo sul bilancio della Juventus sarebbe di 14,2 milioni di euro riferibili agli ingaggi di De Ligt, Rabiot, Ramsey e Danilo dei quali 7,1 accantonati lo scorso anno, in attesa che i giocatori maturassero i 2 anni di permanenza in Italia e che questa stagione si ritroveranno sotto la voce “altri ricavi”, più altri 7,1 da aggiungere al monte ingaggi di quest’anno.

Il risparmio legato all’acquisto estivo di Arthur andrebbe invece trasferito dalla voce “accantonamenti” a quella relativa al monte ingaggi, senza alcuna variazione nel totale dei costi.

Il mercato invernale

Per quanto riguarda il mercato invernale della Juventus non si può dire molto. Per dare ossigeno al bilancio bisognerebbe puntare a delle plusvalenze che a gennaio paiono però davvero irrealizzabili. Tutto ciò perché nomi che possono garantire istantaneamente soldi freschi non ce ne sono. Khedira è nella lista dei partenti, ma non gioca da mesi e la sua cessione non liberebbe un posto in lista Champions.

Frabotta potrebbe andare a cercare più spazio altrove, ma anche da lui non ci si può aspettare chissà quale ricavo. Bernardeschi è sicuramente sacrificabile, ma squadre disposte a puntare su di lu sembrano non essercene. Stesso discorso per Rabiot. L’unico che potrebbe garantire un incasso importante è Dybala, ma la lista dei top club pronti a investire sull’argentino già a gennaio è vuota. Isco e De Paul restano i sogni, ma se ne dovrà riparlare necessariamente in estate.

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