
Un colpo di scena che nessuno aveva previsto. Dopo mesi di silenzio e infortuni, Matteo Berrettini rompe gli indugi e torna protagonista, proprio alla vigilia dell’evento più atteso dell’anno per il tennis italiano: la Coppa Davis. Ma la sua convocazione non è così scontata come sembra.
E dietro le scelte del capitano Filippo Volandri si nasconde un retroscena che sta facendo discutere tutto il mondo del tennis.
Berrettini, reduce da un 2025 tormentato tra ricadute fisiche e momenti di sconforto, sembrava ormai lontano dal suo livello migliore. Poi, a Vienna, qualcosa è cambiato: un ritorno convincente, quarti di finale raggiunti e un nuovo spiraglio di luce. Da lì è partita l’idea di riportarlo dove tutto era cominciato: in maglia azzurra, a difendere il tricolore nella competizione più prestigiosa.
Secondo quanto filtra, Volandri avrebbe inserito Berrettini nella lista dei pre-convocati, nonostante i dubbi sulla condizione fisica. Il forfait di Jannik Sinner, ormai ufficiale, apre di fatto le porte al tennista romano. Ma attenzione: il suo ruolo potrebbe non essere quello che tutti immaginano.
Dietro le quinte, infatti, si parla di un utilizzo “a sorpresa” di Berrettini come jolly. Potrebbe scendere in campo nel singolare come numero due, ma anche essere impiegato nel doppio come riserva di lusso, pronto a entrare quando la partita conta davvero. Una scelta rischiosa ma potenzialmente decisiva, vista l’esperienza e la personalità del classe ’96 nei momenti caldi.
Volandri, però, deve fare i conti anche con un altro imprevisto: Lorenzo Musetti, che potrebbe diventare padre proprio nei giorni della Davis, rischia di saltare la fase finale. In quel caso, Berrettini sarebbe la chiave tattica del capitano, il punto di equilibrio in un gruppo che può contare anche su Cobolli, Bolelli e Vavassori.


