Atalanta-Juventus 1-3: senza Cristiano Ronaldo ci pensa l’HD a risollevare le sorti di una partita che sembrava persa

Nel 1° dei 3 anticipi del Sabato della 13^ giornata di Serie A nonché perciò prima gara in ordine cronologico della medesima giornata, gara numero 120 in ordine cronologico dell’intero campionato, per la prima volta alla nuova “Gewiss Arena” di Bergamo la Juventus di Maurizio Sarri sconfigge 1-3 i padroni di casa dell’Atalanta dell’ex di turno Gian Piero Gasperini.

Bianconeri ancora sulla breccia, ancora vincitori, per l’11esima volta su 13 in campionato, per la 14esima su 17 in stagione contando anche la Champions League.

Ancora crisi per l’Atalanta, che torna al gol dopo 2 gare consecutive senza reti all’attivo ma che non vince per la terza gara di fila.

Una vittoria che sancisce per l’ennesima volta la grandezza della banda di Sarri, capace di vincere una gara che non avrebbe meritato e  nella quale, anzi, avrebbe potuto perdere, per lunghi tratti del match.

Un match pressoché dominato dagli orobici, specie nel primo tempo quando la Juve non esiste e si gioca a una porta sola. E la Dea la fa da padrona, prima usufruendo – male – di un calcio di rigore con Barrow che colpisce la traversa, e subito dopo con il cross di Gosens per Pasalic che a centro area schiaccia di testa trovando sulla sua strada un prodigioso Szczesny.

Ottima partita anche del Papu Gomez, che spopola sulla fascia sinistra e si rende protagonista, sempre nel primo tempo, dell’occasione forse più pericolosa per la Dea, con il suo tiro cross respinto corto da Szczesny e sul successivo tentativo di tap-in vincente a porta-quasi- vuota di Hateboer è provvidenziale l’intervento a immolarsi di De Ligt, autore di una ottima prestazione, stavolta le mani le ha tenute a posto.

Lo stesso non si può dire di un altro giocatore autore di una buona prestazione, Cuadrado, che però la combina grossa toccando di mano da terra dopo un intervento in scivolata, ma per sua fortuna il Var non se ne avvede – decisione che continua a suscitare il solito tram tram di polemiche.

Nel frattempo però, al 56′,  gli orobici trovano un gol del vantaggio quanto mai meritato con Barrow che si fa perdonare l’erroraccio dal dischetto con il cross perfetto per il colpo di testa vincente a centro area di Gosens che di testa infila il suo 4° gol stagionale, tutti in campionato.

Per la quarta volta in questa stagione alla Juve è necessario lo svantaggio per reagire.

Reazione che arriva dopo un’ora e un quarto praticamente di nulla per la banda di Sarri, che avvia la sua rimonta al 74′ con la discesa in area di Dybala che viene rimpallato e in un flipper è fortunato Higuaìn che infila un sinistro con decisiva deviazione di Toloi.

Poi ancora un tocco di mano in area juventina, di Emre Can, non punibile stavolta dal Var,  come appura il direttore di gara Rocchi è tentativo di giocata da parte del centrocampista.

Bianconeri che completano la clamorosa rimonta ancora con l’avanzata di Dybala che serve a rimorchio sulla destra Cuadrado, il cui servizio al centro trova ancora Higuaìn che infila di nuovo stavolta di destro, doppietta del Pipita che arriva così a quota 5 gol stagionali, 4 dei quali in questo campionato e perciò la metà dei quali alla Dea, bersaglio preferito della sua carriera finora-colpita 10 volte con questa doppietta.

Si prende poi il palcoscenico finale lo stesso Dybala, che, stavolta servito dal grande amico connazionale Higuaìn, trova un bellissimo, meritatissimo gol, un gran colpo di sinistro a beffare Gollini sul suo palo chiudendo le marcature. Anche per La Joya il 4° gol in campionato, 6° in stagione con i 2 alla Lokomotiv Mosca in Champions.

Higuaìn e Dybala, l’HD che non è affatto una minestra riscaldata, il magico duo argentino che prende in mano la situazione con la forzata assenza di Cristiano Ronaldo, tenuto volutamente a riposo da Sarri per l’Atletico Madrid – contro il quale, Martedì, alla Juve, per questioni di classifica avulsa, sarebbe sufficiente, per la certezza del 1° posto nel girone di Champions, un pareggio non superiore all’1-1.

Voti

Higuaìn-Dybala, voto 7.5

Vale sia come valutazione complessiva che come singola. Due campioni straordinari che dimostrano un’intesa mai realmente svanita, nonostante il periodo di separazione – quando lo scorso anno il Pipita si barcamenò fra Milan e Chelsea – e l’approdo di Cristiano Ronaldo che, inevitabilmente, toglie spazio alla possibilità di vederli giocare sempre insieme. Tuttavia loro dimostrano appunto di poter anche fare a meno – o quasi – del campione portoghese. Coppia-gol intramontabile.

De Ligt, voto 7

Un salvataggio su Hateboer che vale un gol, per il resto sempre attento e, stavolta, tiene le mani a posto – a differenza di Khedira, Cuadrado ed Emre Can – grande personalità, sembra vicino a quell’evoluzione che tutta la critica si aspetta da lui. Può nascere una stella.

Szczesny, voto 6

L’unica vera volta in cui deve lavorare, non si fa trovare impreparato sul colpo di testa di Gosens, che poi lo beffa sempre di testa, ma in quel caso non poteva farci nulla.

Cuadrado, voto 6 di incoracciamento.

Rischia grosso sul tocco di mano in scivolata, per il resto il suo apporto sulla fascia destra è sempre importante, e serve l’assist per la doppietta di Higuaìn.

Gomez, voto 7.

Gran lavoro sulla sinistra nel primo tempo, quando prima propizia il calcio di rigore fallito da Barrow e poi il quasi gol di Hateboer, ma anche nella ripresa le sortite offensive dei padroni di casa passano quasi sempre dai suoi piedi.

Gosens, voto 6.

Esterno di centrocampo con propensione all’attacco e con il vizietto del gol, nel primo tempo serve una gran palla per la testa di Pasalic che però non riesce a superare uno strepitoso Szczesny, ma nella ripresa lo stesso tedesco proprio di testa è implacabile.

Barrow, voto 6 di incoraggiamento.

Non aver paura di sbagliare un calcio di rigore ! Si fà perdonare nella ripresa con l’assist perfetto per il colpo di testa vincente di Gosens.

 

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