Analisi Tattica Real Madrid – Napoli 3-1 – Champions League 2016/17

Zidane sorprende tutti, schierando James Rodriguez titolare per la prima volta da oltre due mesi, sulla fascia destra al posto di Lucas Vazquez, per poi confermare la formazione attesa nel pre-partita, con il Real Madrid disposto in un 4-3-3, Casemiro davanti la difesa, Kroos e Modric qualche metro più avanti, tridente completato da Benzema e Ronaldo.

Sarri conferma la squadra che ha fatto molto bene negli ultimi mesi, con Mertens falso nove, e a centrocampo sceglie la linea giovane, con Diawara (97) e Zielinski (94), oltre ad Hamsik. 

APPROFITTARE DEGLI ERRORI ALTRUI

Il Real Madrid imposta con i due centrali difensivi, e Casemiro che si stacca dal centrocampo, effettuando una tipica salida lavolpiana. Gli sbocchi per la manovra dei blancos sono pochi, ma il piano è chiaro, far arrivare il più velocemente possibile la palla a Marcelo e Cristiano Ronaldo sulla sinistra, per mettere in difficoltà Hysaj, e creare azioni pericolose.

Il terzino brasiliano ha giocato per quasi tutti i 90 minuti praticamente sulla linea laterale, a differenza dell’altro terzino, Carvajal, spostato qualche metro più indietro e maggiormente coinvolto nella fase difensiva.

Un’azione di metà primo tempo che ben simboleggia il piano di gioco di Zidane. Varane è in possesso della palla, Ramos, cerchiato in bianca, indica la “via” al francese: c’è Marcelo largo sulla sinistra.

Il Napoli nei primi minuti dimostra di saper ricevere le botte, e colpisce con le armi che ha. La difesa non è mai troppo bassa, così il recupero palla diventa un’occasione preziosa per ripartire con le transizioni positive, marchio di fabbrica del gioco di Sarri. I contropiedi partono soprattutto dai piedi di Hamsik, con Mertens che si muove da vero centravanti, seguito a ruota da Varane. Il francese lascia molto spazio alle sue spalle quando segue il belga per cercare l’anticipo, spazio non coperto adeguatamente dai compagni. Così nasce il meraviglioso 0-1 di Insigne.

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Il gol però, paradossalmente, addormenta i partenopei, e da una scossa al Real Madrid, che anche rischiando, aumenta la pressione, e il numero di uomini nella metà campo degli avversari. Sale in cattedra Luka Modric, semplicemente mostruoso: il croato ha impressionato per numeri con 99 tocchi palla, 86 passaggi riusciti, almeno 15 in più di ogni suo compagno, 59 di questi effettuati in avanti, ma soprattutto per scelte. Poche volte ha sbagliato, deliziando la platea ogni volta che toccava la palla con il suo precisissimo esterno destro. Il Real Madrid, utilizzando i due terzini in maniera molto ampia, fa muovere la difesa del Napoli, cercando di allargarne le maglie, molto strette.

A 10 minuti dal gol di Insigne, un’azione prolungata viene rifinita da Kroos che con un lancio millimetrico imbecca James Rodriguez che controlla vicino alla linea di fondo, Ghoulam ed Insigne si fanno attrarre dalla palla, lasciando Carvajal libero. Il terzino ha tutto il tempo di ragionare, e pennella un esterno destro perfetto verso l’area, Benzema non può far altro che insaccare alle spalle di Reina.

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 UN’ALTRA PARTITA

Si apre una partita diversa, il Real Madrid è consapevole dei propri mezzi, ha reagito subito e con veemenza, ed ha tutto il tempo per segnare il numero di gol che vuole, per andare a Napoli tranquillo.

La squadra di Sarri commette troppi errori nel primo tempo quando ha la palla, e lo spazio, per far male al Madrid in contropiede. E’ un peccato, perché i Blancos danno la sensazione di soffrire molto sugli esterni, in particolare sulla sinistra (come era prevedibile) visto la poca propensione di Marcelo a dare una mano in Fase di non possesso.

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Zidane avrebbe potuto pagare molto caro la scelta di provare a chiudere la partita da subito, segnando il maggior numero di gol.

 

Dal 3o’ del primo tempo, in poi, il Real cambia modo di far partire l’azione, utilizzando Modric come regista arretrato, e disegnando un 3-1-4-2, Casemiro tocca meno palle e gioca più da schermo per la difesa, più avanti James si sposta sul centro sinistra, con molta libertà di movimento, giocando vicino a Marcelo, sempre alto sulla sinistra. Kroos rimane a centrocampo, con Carvajal sempre più proiettato in avanti. Ronaldo invece fa il centravanti, con l’evidente intento di Zidane di creare un  2 vs. 2 con i due centrali del Napoli, e mettere in difficoltà Koulibaly.

I numeri, però, non rendono giustizia al gioco arioso e molto moderno del Real Madrid, Modric si muove in verticale ed orizzontale a piacere, la squadra quasi dimentica della fase difensiva, Ronaldo sembra un altro calciatore adesso che può giocare più vicino a Benzema e più al centro dell’area.

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Il primo tempo finisce per 1-1, ed è un buon risultato per il Napoli, che ha giocato al meglio i primi 20 minuti, per poi accusare il contraccolpo del pareggio. Nella seconda frazione però si comincia veramente, male, ed è grazie ad un’azione in solitaria di Ronaldo sulla destra, che il Real va in vantaggio.

Il portoghese approfitta di un errore banale di Ghoulam sugli sviluppi di una rimessa laterale, e scatena la sua velocità, l’azione continua dopo alcuni scambi, e il Napoli commette l’errore di lasciare Koulibaly solo contro il Pallone d’Oro, che mette a sedere il senegalese e serve un pallone perfetto per l’accorrente Kroos. 

Il colpo è forte, il Napoli comincia con l’handicap i secondi 45 minuti, ma poi si complica ancora di più la vita qualche minuto dopo. Gli azzurri forzano la costruzione dal basso, Reina prima rischia, saltando James con una gambeta, poi scarica alla sinistra su Koulibaly, ancora protagonista in negativo: il centrale commette l’errore di non alzare la palla, e tenta un passaggio insensato sulla sinistra, nonostante i compagni fossero tutti marcati. Il Real recupera velocemente, il resto però ce lo mette Casemiro, che realizza un gol da antologia, chiudendo di fatto la partita.

Col senno del poi, era meglio spazzare. Tutte le linee di passaggio sono occupate, l’errore sarà fatale.

Dal 3-1 in poi il Real rinuncia a creare gioco, affidandosi ai contropiedi, il Napoli prova ad accorciare il risultato, aumentando il numero di passaggi, e portando finalmente più uomini in avanti. La squadra di Sarri avrà altre 4 occasioni da gol, anche un gol annullato per fuorigioco, ma il Real Madrid viene impensierito poco centralmente, dove forse era meglio rinforzare l’attacco con una torre (Pavoletti inspiegabilmente in tribuna, Milik inserito troppo tardi, e comunque con pochi minuti sulle gambe).

PROSPETTIVE PER IL RITORNO

Il Napoli ha raccolto più o meno quello che ha seminato durante tutto il match, pagando un po’ troppo le amnesie difensive, e calciatori di livello come quelli del Real Madrid non aspettano altro che occasioni del genere per colpire.

C’è da dire che gli uomini di Sarri hanno subito molto la pressione del Real, rischiando molto, e subire solo 3 gol (potrebbe suonare male, ma gli spagnoli hanno tirato per ben 20 volte) ci può stare, soprattutto se il terzo gol arriva da una situazione del tutto singolare, finalizzata con una magia di un singolo. I rimpianti nascono invece dalle troppe palle buttate via, forse per fretta, o per inesperienza, per i troppi contropiedi non finalizzati bene.

Il Napoli ha comunque realizzato una rete importante, che tiene vivo il match di ritorno, ma deve imparare ad essere più cinico sotto porta. Il Real Madrid, quest’anno in Champions, in trasferta ha sempre subito almeno una rete, ma ha anche sempre segnato. E’ probabile che la situazione non cambi, servirà agli uomini di Sarri tutta la freddezza possibile per provare ad andare incontro ad un risultato che sarebbe storico.

 

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