E’ il giovedì, il giorno che precede l’inizio dell’ultimo weekend della stagione 2018. Questo fine settimana si correrà sul circuito di Abu Dhabi.
La Red Bull proverà a fare qualche sgambetto a Ferrari e Mercedes, per far capire loro che il prossimo anno si vogliono inserire nella lotta per il titolo.
Il pilota olandese Verstappen non ha potuto fare a meno di ripensare all’incidente avuto con Ocon nella pista di Interlagos in occasione del gp del Brasile. E’ ancora arrabbiato, soprattutto per la reazione avuta dal pilota francese al termine della gara, con parole non proprio tenere nei confronti dell’olandese, che deve scontare due giorni di servizi socialmente utili per il suo comportamento scorretto:
E’ stato un brutto episodio, ero in testa dopo aver superato Hamilton e poi è andata come tutti voi sapete . Ho avuto una reazione fin troppo calma nei confronti di Ocon, non potevo certo stringergli la mano. Ora vedrò cosa fare con la FIA.Avete visto solo i miei spintoni, ma non quello che mi ha detto alla bilancia. Mi ha dato una risposta che mi ha fatto incavolare. Chi non ha mai fatto il pilota non può capire cosa si provi in quei momenti”.
Invece, riguardo alla stagione 2019, il pilota olandese si augura che possa essere migliore, la sua motivazione non manca. Occorre aspettare il pacchetto completo prima di dare un giudizio più serio ed equilibrato.
Il suo compagno di squadra Ricciardo è all’ultimo gp con la Red Bull, visto che dal prossimo anno salirà sulla Renault, per farle fare un passo in avanti e lottare per il titolo mondiale.
Con il team austriaco dal 2014, è proprio quell’anno che si può dire sia stato il migliore della sua carriera. Inoltre si attribuisce il merito di aver cambiato il livello complessivo dei sorpassi in Formula 1:
“Ebbi delle grandi vittorie e poi ci fu una bella battaglia, dura ma corretta, con Alonso in Germania. Mi fece dei complimenti, in seguito, e fu un bel momento per me. Nel 2014 credo di aver non solo modificato il mio approccio alle gare, ma di aver cambiato il livello complessivo dei sorpassi in Formula 1“.
Il fatto di tentare l’attacco anche quando si è molto distanti dal pilota che ti precede fu lui per primo a sperimentarlo. Una scelta azzardata e coraggiosa che gli diede ragione.
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