
Juventus, ufficiale l’esonero di Igor Tudor: Brambilla allenatore ad interim sarà in panchina mercoledì contro l’Udinese.
La Juventus ha ufficialmente annunciato l’esonero di Igor Tudor, arrivato dopo una serie di risultati deludenti che hanno spinto la dirigenza bianconera a cambiare rotta.
La Juventus FC ha comunicato ufficialmente di aver sollevato Igor Tudor dall’incarico di allenatore della Prima Squadra insieme al suo staff composto da Ivan Javorcic, Tomislav Rogic e Riccardo Ragnacci.
Nel comunicato ufficiale, il club bianconero ha espresso la propria gratitudine: “La società ringrazia Igor Tudor e tutto il suo staff per la professionalità e la dedizione dimostrate in questi mesi, augurando loro il meglio per il futuro.”
Il club ha comunicato anche il nome del tecnico ad interim Brambilla chiamato a guidare la squadra in una fase decisiva della stagione con l’obiettivo di cercare di recuperare il terreno perso in campionato che oggi vede la Juventus a -6 dalle capolista Napoli e Roma a quota 18 punti.
Secondo quanto trapela dall’ambiente juventino, la decisione è maturata dopo l’ultima sconfitta di ieri sera all’Olimpico contro la Lazio che ha evidenziato una crisi profonda sia sul piano del gioco che dei risultati.
La società ha optato per una soluzione temporanea ma di esperienza, puntando su un profilo in grado di rivitalizzare lo spogliatoio e riportare entusiasmo tra i tifosi.
Con questa mossa, la Juventus spera di riaccendere le ambizioni e di ricalcare le orme di una storica rimonta vissuta oltre mezzo secolo fa. Ora l’attenzione si sposta sul campo, dove i bianconeri dovranno dimostrare di poter invertire la rotta e chiudere la stagione da protagonisti.
Risultati di Tudor alla Juventus:
Il tecnico croato, 47 anni, era subentrato a marzo al posto di Thiago Motta, iniziando la sua avventura con ottimi risultati: una sola sconfitta nelle prime undici partite e la sensazione di un gruppo in crescita. Tuttavia, l’andamento recente è stato disastroso. La Juventus non vince da otto partite consecutive tra campionato e coppe, collezionando tre sconfitte di fila contro Como, Real Madrid e Lazio, tutte senza segnare neppure un gol.
Prima di questa serie negativa, i bianconeri avevano pareggiato cinque gare consecutive contro Milan, Villarreal, Atalanta, Hellas Verona e Borussia Dortmund, mostrando limiti evidenti sia sul piano offensivo che mentale.
La sconfitta per 1-0 contro la Lazio di Sarri ha segnato il punto di rottura, lasciando la Juventus all’ottavo posto in classifica di Serie A, a sei punti dalla zona Champions.
Tudor lascia la panchina della Juventus con un bilancio di 10 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte in 24 partite ufficiali, con una media di 1,58 punti a incontro. Dopo un avvio incoraggiante, la crisi di risultati delle ultime settimane ha convinto la dirigenza a cambiare rotta.
Al suo posto, la Juventus ha affidato temporaneamente la guida della squadra a Massimo Brambilla, 52 anni, attuale tecnico della Juventus Next Gen. Sarà lui a sedersi in panchina nella prossima sfida di Serie A contro l’Udinese, in programma mercoledì sera.
La scelta di Brambilla, già apprezzato per il lavoro con i giovani, rappresenta una soluzione interna volta a garantire continuità e a rilanciare la squadra in attesa della decisione definitiva sul nuovo allenatore.
Juventus, l’esonero di Tudor è da record:
Cambiare allenatore non è una novità in casa Juventus, ma farlo così presto nella stagione rappresenta un evento senza precedenti nel XXI secolo. Prima di quest’anno, infatti, i bianconeri non avevano mai esonerato un tecnico nel mese di ottobre o prima dal lontano campionato 1969-70, quando Luis Carniglia venne sostituito da Ercole Rabitti.
Quella scelta improvvisa, all’epoca, portò i suoi frutti: la Juventus riuscì a chiudere la stagione al terzo posto in Serie A, alle spalle dell’Inter e del Cagliari campione d’Italia. Un piazzamento che, considerando le difficoltà attuali, oggi sarebbe accolto come un segnale di rinascita.
Nonostante ciò, non c’è alcuna garanzia che il successore di Igor Tudor riuscirà a replicare quell’impresa. Secondo diverse fonti, il nome in cima alla lista dei desideri della dirigenza è Luciano Spalletti, attuale commissario tecnico della Nazionale e profilo ideale per rilanciare un progetto tecnico in crisi.
A pesare sulla decisione dell’esonero sono stati i numeri impietosi: la sconfitta contro la Lazio ha segnato la quarta partita consecutiva senza gol per la Juventus, un dato negativo che non si registrava dal 1991, quando i bianconeri chiusero il campionato al settimo posto.
Ora la Vecchia Signora si affida a Massimo Brambilla, tecnico ad interim, con l’obiettivo di invertire la rotta e restituire identità a una squadra smarrita.
Nomi nuovo allenatore Juventus:
Juventus, dopo Tudor chi sono i candidati per la panchina: Spalleti, Palladino e Mancini in pole per la rinascita bianconera
Dopo l’esonero di Igor Tudor, la Juventus è già al lavoro per individuare il nuovo allenatore in grado di rilanciare la squadra e restituirle competitività. Al momento sono tre i candidati principali presi in considerazione dalla dirigenza, entrambi con profili molto diversi ma accomunati dalla possibilità di guidare una svolta immediata.
Dopo l’esonero di Igor Tudor, la Juventus sembra aver individuato in Luciano Spalletti il principale candidato per guidare la rinascita bianconera. Il tecnico toscano, già accostato al club da alcune settimane, è attualmente il nome più forte sul tavolo della dirigenza e potrebbe rappresentare una scelta di alto profilo per rilanciare la squadra dopo un avvio di stagione deludente.
Dopo l’addio alla Nazionale Italiana lo scorso giugno, Spalletti è libero e pronto a valutare nuove sfide. A due anni e mezzo dal trionfo con il Napoli, culminato con uno scudetto storico che ha riportato i partenopei sul tetto d’Italia dopo oltre trent’anni, l’allenatore di Certaldo potrebbe tornare subito in panchina, accettando una proposta ambiziosa come quella della Juventus.
La società bianconera apprezza in Spalletti la capacità di costruire gioco, valorizzare i talenti e imprimere una mentalità vincente, qualità che lo rendono il profilo ideale per rimettere in carreggiata una squadra in difficoltà. La trattativa resta in fase di valutazione, ma tutte le strade portano a lui come favorito numero uno per la successione di Tudor.
Il secondo nome è quello di Raffaele Palladino, ex calciatore bianconero cresciuto nel vivaio juventino e profondo conoscitore dell’ambiente. La sua candidatura piace per la continuità tecnica e culturale che rappresenterebbe, oltre che per la capacità di valorizzare i giovani e lavorare in sintonia con la società. Palladino ha dimostrato grande maturità tattica nelle sue ultime esperienze e potrebbe essere la soluzione più logica in una fase di transizione.
L’altro profilo valutato con attenzione è quello di Roberto Mancini, tecnico di esperienza internazionale e attualmente alla ricerca di un progetto solido. Il suo nome è legato a una visione più ampia e strategica, capace di dare un’identità forte e un piano a lungo termine alla Juventus. Tuttavia, la trattativa non sarebbe semplice, poiché Mancini non accetterebbe un incarico di breve durata e vorrebbe garanzie chiare sul progetto tecnico.
La scelta definitiva dipenderà dalle strategie del club: da una parte la continuità interna e la freschezza di Palladino, dall’altra la leadership e il prestigio di Mancini. In ogni caso, la Juventus punta a definire presto il nuovo corso per ridare entusiasmo a un ambiente deluso e riaccendere le ambizioni in campionato.


