
L’avventura di Gennaro Gattuso sulla panchina dell’Italia comincia nel migliore dei modi, con un netto 5-0 contro l’Estonia nelle qualificazioni ai Mondiali 2026, disputato al Gewiss Stadium di Bergamo. Nonostante il risultato finale, la gara non è stata subito semplice: gli Azzurri hanno sbloccato il match solo al 58’ con Moise Kean, per poi dilagare grazie alla doppietta di Mateo Retegui e ai gol di Giacomo Raspadori e Alessandro Bastoni.
Gattuso: “Qualità sì, ma serve fame e sacrificio”
Al termine della partita, Gattuso ha espresso soddisfazione per l’approccio della squadra, ma ha voluto lanciare un messaggio chiaro:
“Temevo che, andando all’intervallo sullo 0-0, la squadra potesse innervosirsi, ma invece hanno mantenuto la stessa mentalità. I ragazzi hanno fatto davvero bene. Questa squadra ha qualità, ma con la qualità da sola non si va da nessuna parte. Bisogna fare tutto con veemenza, aggredire la palla, pressare forte, avere fame. Oggi si è visto tutto questo e dobbiamo continuare su questa strada.”
Una filosofia che segna una rottura netta con l’era Spalletti: Gattuso ha scelto un 4-2-3-1 offensivo, schierando contemporaneamente Kean, Retegui, Zaccagni e Politano, consapevole dei rischi difensivi.
“Sapevamo di doverci prendere qualche rischio lasciando uno contro uno in ripartenza, ma era importante sfruttare le corsie esterne e attaccare i loro spazi. Abbiamo creato molto e siamo stati bravi a non perdere la pazienza.”
Emozioni e dediche personali
Gattuso, nonostante la promessa di non lasciarsi travolgere dall’emozione al debutto, ha confessato di essersi commosso durante l’inno nazionale:
“Ho sentito una forte emozione. Ho preferito lasciare i ragazzi tranquilli nel riscaldamento e uscire dal campo, perché negli ultimi giorni ho parlato così tanto che li stavo quasi stancando. Ho sentito tanta pressione, è normale, ma sto vivendo questa esperienza in modo positivo. Dal primo giorno, io e il mio staff siamo stati accolti in un ambiente splendido.”
Un pensiero speciale è andato anche alla famiglia:
“Dedico questa vittoria a mia moglie e ai miei figli. Con mia moglie siamo insieme dal 1997, 28 anni: so cosa le ho fatto passare e voglio ringraziarla per tutto.”
“Serve soffrire insieme”
Durante gli allenamenti, Bastoni e Raspadori hanno scherzato raccontando di aver ricevuto “schiaffi metaforici e non” da Gattuso. L’ex centrocampista ha replicato sorridendo:
“Non ho preso a schiaffi nessuno! Voglio solo una squadra che lavora duramente. La qualità non basta: serve la corsa in più, la parola giusta al compagno, la capacità di soffrire insieme. L’Italia è sempre stata maestra in questo e dobbiamo ritrovare quello spirito.”
Prossimo impegno contro Israele
Con questa vittoria, l’Italia resta in corsa per la qualificazione, ma deve ancora inseguire la Norvegia, capolista del girone con 12 punti su 12. Il prossimo appuntamento sarà lunedì 8 settembre a Debrecen, in Ungheria, contro Israele, che ha consolidato il secondo posto battendo Moldova 4-0.
La sfida si giocherà in un contesto delicato, vista la situazione internazionale e le pressioni su UEFA e FIFA per una possibile sospensione di Israele. Gattuso ha commentato con sensibilità:
“Sono un uomo di pace, mi fa male vedere civili e bambini soffrire. Purtroppo siamo capitati nello stesso girone, non possiamo farci nulla. È una situazione dolorosa, questo è tutto ciò che posso dire.”
Il cammino è ancora lungo, ma il debutto di Gattuso segna l’inizio di un’Italia più aggressiva, affamata e unita, pronta a riconquistare lo spirito di battaglia che l’ha resa grande.