Tanta amarezza. Si può riassumere così lo sensazione provata da mister Gattuso al termine del match contro l’Atalanta, un match buttato via a causa della cronica incapacità dei rossoneri di gestire il risultato e di chiudere le partite, nonché di una sterilità difensiva che richiede provvedimenti immediati: “C’è grande rammarico, abbiamo giocato un grandissimo primo tempo, ma abbiamo faticato nell’ultima mezz’ora. Siamo stati irriconoscibili e continuiamo a pagare tanti errori. Non diamo continuità alle prestazioni ma soprattutto dobbiamo chiudere prima le gare, non possiamo farci sorprendere ogni volta“.
I rossoneri si sono allungati ancora nel momento di maggior difficoltà, probabilmente (anzi, sicuramente ormai) un limite mentale: “Nel primo tempo abbiamo giocato sui venti metri, nel secondo per stanchezza e paura ci siamo allungati. Preferisco giocare meno bene ma fare punti in classifica, in questo momento ne abbiamo troppo bisogno. La squadra sta facendo delle buone prestazioni e reagisce bene, il problema è dare continuità di gioco e prestazioni nel tempo e nell’arco dei 90′. Sono contento della rosa, questa è una squadra con tanti margini di miglioramento“.
Un Gattuso laconico, dunque, ma che ha analizzato con chiarezza i problemi della sua squadra: scarsa continuità, improvvisi cali di rendimento nell’arco dei 90 minuti, paura e confusione ad ogni gol subito e poca concretezza. Sarà necessario rivedere molte cose, a partire dal modulo, se si vorrà invertire una rotta che potrebbe portare il Milan ancora una volta fuori dalla Champions League.
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