Un nuovo miracolo italiano. No, non stiamo parlando di una nuova discesa in campo di Silvio Berlusconi ma della possibilità che il Milan porti a casa un trofeo quest’anno. È vero che siamo ancora agli inizi e che la strada è lunga, ma se i presupposti sono questi ci sono buone possibilità che la stagione del riscatto possa tramutarsi in un flop totale.
Andiamo per ordine e analizziamo la condizione psicofisica di questa squadra a partire dai nuovi acquisti. Bonucci è il fantasma di se stesso e sembra il lontano parente del leone visto alla Juventus, Musacchio e Rodriguez alternano giocate da urlo a sciocchezze incomprensibili, Biglia e Kessie fanno rimpiangere Montolivo e Flamini, Cahlanoglu deve entrare nei meccanismi del calcio italiano e Kalinic viaggia a corrente alternata. Andrè Silva non si può giudicare perché Montella ha deciso di relegarlo in panchina come un Darko Pancev qualsiasi.

Il bicchiere, come si può notare, è mezzo vuoto e a colmarlo ci sta pensando la vecchia guardia: Suso è il migliore del Milan e se accende la luce, la squadra lo segue come il Messia, Bonaventura è un simbolo di tenacia e grinta e si vede lontano un miglio che è attaccato ai colori rossoneri, Locatelli si fa trovare pronto all’occorrenza e a discapito dell’età giovanissimo offre sempre prestazioni dignitose.
Calcolando che il percorso che porta ai primi 4 posti è irto di ostacoli, al Milan non rimane che vincere l’Europa League per avere la possibilità di disputare la Champions. Al momento, sembra un’impresa pure questa…