Si potrebbe tranquillamente fare un copia-incolla dell’analisi proposta dopo il match contro il Brescia, ma con alcuni distinguo. Partiamo dalla fluidità del gioco, ieri sera inesistente malgrado il Milan abbia giocato in undici contro dieci per 70 minuti grazie all’espulsione di Stepinski; i rossoneri non hanno mai preso le redini del gioco ed imposto il proprio palleggio agli avversari come sarebbe stato normale pensare, né hanno creato occasioni rischiando anche di subire gol da Verre.
che dovrà esserci invece sabato prossimo durante il derby. L’Inter non è questo grande spettacolo dopo il Big Bang, ma è tremendamente cinica e non perdona se ha spazio. Pertanto Giampaolo dovrà cambiare qualcosa nello schieramento cercando di osare.
Una buona occasione per fare ciò sarà l’assenza di Calabria, espulso anche lui nel finale, al cui posto dovrà giocare per forza di cose Conti. L’ex atalantino è un giocatore più propositivo e offensivo, ma quei due maledetti infortuni lo hanno privato di sicurezza e tranquillità inficiandone la prestazione nelle (poche) volte in cui si è visto.
Altro problema è il centrocampo: Biglia è lento, troppo lento e non garantisce più la necessaria rapidità di esecuzione obbligatoria nel suo ruolo, pertanto sembra necessario rimpiazzarlo con Bennacer. Calhanoglu deve svegliarsi e capire cosa vuole fare da grande. Qual è il suo vero ruolo? Kessié solito mastino, ma deve aggiustare i piedi. Paquetà colleziona troppi gialli, si innervosisce e sparisce dalle partite: questo problema va risolto prima che possa creare problemi durante le partite.
In attacco Piatek non ha mai avuto un pallone decente, anzi non ne ha mai avuto uno, né ha cercato di conquistarselo, ed il rigore trasformato può essere un buon placebo nel mentre si cerca una soluzione. Uno dei problemi è spagnolo, ha il numero 8 sulle spalle e si spera che il tecnico comprenda quanto sia dannoso nell’economia del gioco della squadra. Diverso, invece, l’impatto di Rebic, entrato al posto di Paquetà e subito aggressivo e concreto con corsa e fisico.
In difesa, Rodriguez dovrebbe proporsi in avanti e crossare, ma resta sempre dietro. Romagnoli e Musacchio appaiono sempre affidabili, ma qualche riserva lo spagnolo la lascia in termini di concentrazione.
PAGELLE VERONA
MIGLIORI
Verre 7: sfiora due volte il gol mancandolo per pochi centimetri rivelandosi un autentico pericolo al quale il Milan non riesce a rimediare spesso.
Amrabat 6: la sua corsa instancabile procura vari grattacapi agli avversari.
Kumbulla 6.5: dalle sue parti è difficile passare.
PEGGIORI
Gunter 5: provoca il rigore decisivo ed è complessivamente meno sicuro dei suoi compagni di reparto.
Lazovic 5: si vede solo nel finale con il tiro da fuori che ha fatto venire i brividi ai rossoneri; prima, invece, è un fantasma.
Stepinski 4: cercare di decapitare un avversario dopo venti minuti lasciando i suoi in dieci non è stata una buona idea.
PAGELLE MILAN
MIGLIORI
Piatek 6: si sblocca dal dischetto riscattando, almeno parzialmente, una prestazione nebulosa.
Calhanoglu 6: si procura il rigore rendendo sufficiente una prestazione caratterizzata da un primo tempo pessimo e da una ripresa con molti meno errori.
Romagnoli 6.5: si disimpegna sempre bene confermandosi un giocatore sicuro ed affidabile.
PEGGIORI
Paquetà 5: nervoso e fuori dalla partita, si fa ammonire e viene sostituito nell’intervallo per evitargli un’espulsione. Da rivedere.
Suso 4: perde palloni e tempi di gioco rendendosi un uomo in più per gli avversari.
Biglia 5: lento e compassato, probabilmente ha fatto il suo tempo.
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