Under 21: Italia – Belgio: 0-1. Azzurrini spreconi e puniti da Amuzu.

Amichevole di lusso per l’Italia Under 21 che in preparazione all’Europeo di categoria del prossimo anno che si disputerà proprio in Italia, affronta i pari età del Belgio.

Dopo la brutta sconfitta con la Slovacchia per 3-0 e la vittoria 3-1 all’Albania in settembre, in questa terza amichevole della nuova stagione Di Biagio sceglie il 4-3-3 con Scuffet in porta, Romagna e Mancini centrali di difesa, Calabria e Adjapong terzini, trio di centrocampo composto da Locatelli vertice basso con ai fianchi Mandragora e Murgia, tridente d’attacco composto da Kean e Parigini a supporto di Vido.

Il Belgio dell’allenatore Walem si schiera col 4-2-3-1 con De Wolf in porta, Vanheudsen e Faes in difesa, Cools e De Norre terzini, mediani De Sart e Heynen, Schrijvers sulla trequarti, esterni Lukebakio e Ngoi a supporto della punta Leya.

Partono bene gli Azzurrini che al 2° minuto si fanno subito vedere con un tiro parato a Moise Kean.al 7° minuto ci prova Parigini col destro ma la palla finisce fuori. Poco più tardi, ripartenza dello stesso Parigini sulla sinistra, servizio in area per Vido che si fa ribattere il tiro, ancora Parigini che però non inquadra lo specchio.

Gli uomini di Di Biagio appaiono vivaci facendo tanto movimento e spostando il pallone velocemente, producendo la manovra offensiva soprattutto sulle fasce grazie alla verve del trio offensivo con Kean e Parigini che svariano per tutto il fronte d’attacco. L’Italia si difende anche bene con un pressing alto, trovando le giuste distanze per rimanere corti e compatti in campo, chiudendo le linee di passaggio centrali ai Diavoli Rossi.

Il Belgio riesce a sviluppare poco con un 4-2-3-1 un po’ disordinato e allungato, e la prima occasione per gli avversari arriva al 16° con uni sinistro fuori area di Lukebakio dopo una ripartenza. Al 18° si rifà vedere l’Italia con una bella combinazione sulla destra: Adjapong se ne va sulla fascia, cerca Vido in area ma il pallone è intercettato dal portiere.

Gli Azzurrini funzionano meglio sugli esterni, ma mancano di precisione a centrocampo e nella giocata centrale dove Locatelli commette troppi errori in disimpegno e Murgia e Mandragora non riescono in inserimenti o aiutare nel possesso.

Al 23° il Belgio prova a rendersi pericoloso con un un destro fuori di Schrijvers. L’Italia gioca bene e domina, Vido lavora bene da falso 9 e gli azzurrini arrivano nuovamente alla conclusione al 27° con un destro di Calabria fuori. Due minuti dopo ancora il terzino del Milan compie un bell’uno-due con Kean, arriva sul fondo ma il cross e chiuso in angolo. Al 34° ci prova Mandragora ma la palla finisce alta.

Al 34° il Belgio alla prima sortita offensiva della prima frazione trova il palo con Ngoi dopo una deviazione di Mandragora. L’ultima azione del primo tempo potrebbe valere il vantaggio azzurro: cross di destro di Calabria, Murgia è tutto solo in area ma di testa spedisce fuori. 

 

 

Nel secondo tempo Di Biagio riconferma gli stessi 11, mentre il Belgio ne cambia sette degli undici iniziali. Partono meglio gli ospiti con un tiro di Omeonga che di sinistro spara alto. Al 52° Parigini va vicino al vantaggio. Palla in profondità, il giovane del Torino arriva al limite dell’area ma il destro finisce sull’esterno della rete. Al 55° ci prova Kean, poi nuovamente Parigini che col sinistro manda a lato di poco. Italia che conduce ancora il gioco ma che non conclude l’azione vincente e non concretizza, mentre il Belgio non si fa vedere quasi più nella trequarti azzurra.

All’ora di gioco girandola di cambi anche per l’Italia escono Vido, Romagna, Kean, Adjapong e Murgia, entrano Favilli, Orsolini, Zaniolo, Bastoni e Pellegrini.

Al 75° minuto si rifà vivo il Belgio con un tiro di Amuzu, parato da Scuffet. Nuovamente Parigini al 79° avrebbe la palla per l’1-0 ma spreca con un sinistro centrale e debole.

Due minuti più tardi, arriva la doccia fredda per gli Azzurrini: azione innocua del Belgio, con l’Italia colpevole di far girare palla in zona pericolosa, la sfera arriva ad Amuzu che con un destro a giro dal vertice dell’area trafigge Scuffet che vale lo 0-1 per gli ospiti, cogliendo impreparata la retroguardia dell’Under 21.

Non accade più nulla perché gli Azzurrini subiscono il contraccolpo psicologico dello svantaggio, la beffa arriva al 92° con il palo colpito da Valzania che però non entra in porta. Vince l’Under 21 del Belgio apparso più cinico. Italia sprecona e poco concreta che ha pagato il poco apporto qualitativo del centrocampo e la poca incisività in fase offensiva.

VOTI ITALIA UNDER 21

Scuffet: 6, Calabria: 5.5, Romagna: 6, Mancini: 6, Adjapong: 5, Locatelli: 6, Murgia: 4.5, Mandragora: 4.5, Kean: 7, Parigini: 7.5, Vido: 6.5, Favilli: 5, Orsolini: 5, Zaniolo: 5, Bastoni: 6, Pellegrini: 6

TOP 3:

Vittorio Parigini: il giovane esterno del Torino è il migliore degli Azzurrini. Rimane in campo tutti i 90 minuti e si rende costantemente pericoloso, con tanto movimento su tutto il fronte offensivo e tante occasioni create per passare il vantaggio. Pecca forse di concretezza come tutta al squadra.

Moise Kean: in campo per 65 minuti assieme a Parigini, il giovane della Juventus è quello che stressa di più la retroguardia belga. Movimento e dribbling riusciti e sempre elettrico. Gli manca precisione negli ultimi metri.

Luca Vido: nel ruolo inedito di punta centrale fa un bel lavoro sporco, facendo sponda per gli esterni colleghi di reparto e lottando coi centrali avversari. Non ha mai una vera occasione perché i palloni scarseggiano ad arrivare.

FLOP 3

Alessandro Murgia: partita da assente ingiustificato per il centrocampista laziale. Non si fa mai vedere in fase di propositiva con inserimenti importanti e non è attento in copertura, lasciando la sua zona spesso scoperta. Avrebbe un occasione di testa nel primo tempo, ma spreca malamente.

Rolando Mandragora: più o meno stesso discorso del collega di reparto. Fuori ruolo da mezzala, purtroppo non incide né in fase offensiva, né in ripiego e quelle poche volte palla al piede non ha l’idea giusta. Nel secondo tempo si sposta nella sua posizione naturale ma la situazione non svolta.

Manuel Locatelli: il più vispo del trio di centrocampo e quello con più responsabilità. Finché ne è in grado e non ha l’uomo addosso riesce a giostrare discretamente la manovra azzurra, mettendo ordine in un reparto confuso. Però commette troppi errori, fa troppi passaggi semplici e non cerca l’intuizione. Cala di molto fisicamente nel secondo tempo.

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