Paolo Scaroni, ex amministratore delegato di Eni, è il ventisettesimo presidente del Milan. L’assemblea dei soci riunitasi oggi ha ratificato la scelta di Paul Singer, dominus del fondo Elliott che, da circa venti giorni, è a capo della società meneghina.
Il manager vicentino, che già possedeva una piccola quota di azioni del Milan, era stato l’advisor dell’estenuante trattativa che ha portato il club nelle mani di Yonghong Li. Vale a dire, è stato il ponte tra vecchia e nuova proprietà: infatti, questa figura manageriale relativamente nuova si occupa di cessioni aziendali e fusioni.
Elliott, come previsto, ha inoltre rimosso dalla carica Marco Fassone e i consiglieri cinesi Lu Bo, Han Li, Xu Renshuo e Yonghong Li, tutti per “per aver rinnovato l’incarico (gestione interna dei contratti, ndr), per i prospetti informativi, per quanto comunicato su Milan China. Le recenti dichiarazioni di Yonghong Li, inoltre, ledono l’immagine della società“. Scaroni ha assunto anche l’incarico di amministratore delegato ad interim.
Tornando al Milan, il consiglio di amministrazione presieduto dal presidente Scaroni (che, comunque, dovrà rendere conto ad Elliott e non avrà certamente mano libera nella gestione), si comporrà di altri uomini di fiducia del fondo quali Marco Patuano, Franck Tuil, Giorgio Furlani, Alfredo Craca, Salvatore Cerchione, Gianluca D’Avanzo e Stefano Cocirio. Tuil e Furlani, in particolare, saranno i referenti di Elliott all’interno del CdA
Per quanto riguarda la gestione sportiva, invece, Massimiliano Mirabelli è stato momentaneamente confermato nel ruolo di direttore sportivo, certamente per non provocare problemi al già lento mercato dei rossoneri. Nei prossimi giorni si avranno comunque novità su questo fronte.
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