In seguito alle tante rinunce pervenute nelle ultime ore, il presidente della Juventus, e vicepresidente del progetto, annuncia la sua temporanea sospensione.
In quattro non si può, e allora meglio rimandare: Adrea Agnelli vede svanire nel giro di tre giorni il suo progetto di portare a compimento una Superlega che unisca in sé i migliori club d’Europa, inondando il mondo del calcio di nuova ricchezza economica.
Dei dodici club fondatori annunciati lunedì, ben otto hanno già comunicato la propria volontà di tornare indietro, rendendo di fatto impensabile dare vita ad un campionato che conterebbe solo quattro formazioni. Agnelli, in realtà, aveva già espresso una buona dose di scetticismo ieri, subito dopo l’annuncio della diserzione in blocco dei club provenienti dalla Premier: “Per essere franco e onesto – aveva dichiarato il rampollo della dinastia torinese a Reuters – evidentemente non è il caso di pensare a una Superlega ora. Resto convinto della bontà del progetto, ma non si può fare un torneo a sei squadre”.
Addio alla Superlega: il comunicato della Juventus
A far seguito alle parole del suo presidente è arrivato il comunicato della Juventus, che ha certificato il proprio addio alla competizione:
“La Juventus, pur rimanendo convinta della fondatezza dei presupposti sportivi, commerciali e legali del progetto, ritiene che esso presenti allo stato attuale ridotte possibilità di essere portato a compimento nella forma in cui è stato inizialmente concepito. Juventus rimane impegnata nella ricerca di costruzione di valore a lungo termine per la Società e per l’intero movimento calcistico”.
Così, quella che solo tre giorni fa sembrava una realtà capace di rivoluzionare d’improvviso l’intero mondo del calcio, ora rimane una semplice idea visionaria. Magari se ne riparlerà in futuro. Ma il presente dice che il calcio piace nella sua forma attuale.
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