Tennis, il 2018 degli azzurri: brilla Fognini, sorprendono Cecchinato e Berrettini
Il 2018 del tennis azzurro, almeno al maschile, è stato ricco di belle soddisfazioni e di risultati di valore da parte della vecchia guardia ma anche di qualche giovane rampante.
Tra best ranking, successi nei tornei del circuito maggiore e favole slam, gli azzurri hanno finalmente giocato un ruolo da protagonisti nella stagione tennistica superando, almeno per una volta, le colleghe italiane.
MIGLIORI

FABIO FOGNINI 9: la migliore stagione della carriera arriva, per Fabio, a 31 anni con la maturità personale e tennistica ormai raggiunta. Il ligure ha eguagliato il suo best ranking chiudendo l’anno tra i primi 15 giocatori del mondo e ha conquistato tre titoli, sulla terra rossa di San Paolo e Bastad e sul cemento di Los Cabos con la prestigiosa vittoria su del Potro. Forse è mancato l’acuto nel grande evento, malgrado i rispettabili ottavi raggiunti a Melbourne e Parigi ed il terzo turno di Wimbledon, ma una stagione così ha fatto davvero emozionare dal primo all’ultimo quindici, finalmente tutti ugualmente orgogliosi di Fabio.
MARCO CECCHINATO 8,5: altro orgoglio azzurro della stagione 2018 è il sorprendente siciliano che, quasi dal nulla, ha infiammato il suo anno e la sua carriera tennistica. Da lucky loser Cecchinato ha trionfato a Budapest dando il via così, inaspettatamente, ad una escalation di risultati travolgenti che gli sono valsi il best ranking e l’ingresso tra i primi venti giocatori del mondo. Impossibile dimenticare la sensazionale semifinale a Parigi, con precedente incredibile vittoria su Djokovic nei quarti, che per qualche giorno ha rapito la scena sportiva nazionale.

Per non farsi mancare nulla, il Ceck ha trovato anche un secondo successo sulla terra rossa di Umago e gli ottavi di finale in un Master 1000 per la prima volta a Shanghai. Con piacevoli aspettative e comprensibili paure, il prossimo anno sarà interessante capire cosa può ancora fare questo ottimo tennista.
MATTEO BERRETTINI 8: classe ’96, il peso della grande promessa del futuro sulle spalle ed una personalità vincente che gli ha permesso, già a ventidue anni, di togliersi le prime soddisfazioni. Il 2018 di Matteo è stato l’anno del definitivo breakthrough del talentuoso romano che ha mosso con successo e continuità i primi veri passi nel circuito maggiore.

Il trionfo sulla terra rossa di Gstaad ha ulteriormente impreziosito un mese estivo di brillanti successi azzurri ma l’impressione, con lui, è che possa essere solo il primo di una lunga serie. In bocca al lupo!
Menzione speciale per Andreas Seppi (7,5) che da veterano del tennis mondiale e senatore del movimento azzurro, ha chiuso un’altra buona stagione alla posizione numero 37 della classifica ATP con un altro splendido ottavo slam, ad inizio anno, a Melbourne. In mezzo, le semifinali di San Pietroburgo e Rotterdam e gli ottavi a Montecarlo hanno illuminato ulteriormente quest’altra stagione. Un pensiero anche per Lorenzo Sonego (7) capace di centrare l’ingresso tra i primi cento giocatori del mondo oltre alle prime vittorie slam e ad un nuovo entusiasmante percorso al Foro Italico tra pre-qualificazioni e tabellone principale. È giovane ed avrà tempo per crescere ancora.
PEGGIORI
PAOLO LORENZI E THOMAS FABBIANO 5: stagione un po’ più avara di soddisfazioni per entrambi che, appena dodici mesi fa, erano stati in grado di distinguersi con discreti risultati. Tra problemi fisici e mancanza di fiducia, il 2018 non è stato un anno semplice ma se per Lorenzi, probabilmente, si tratta dell’inizio di un fisiologico declino, per Fabbiano, si spera, possa essere solo una parentesi negativa in vista di nuove soddisfazioni.
Redazione
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