Un anno e dieci giorni dopo la sconfitta con il Desportivo Das Aves , lo Sporting si prende la sua rivincita e rimonta il Porto. Soaeres dedica il gol a Casillas.
Diciassettesima coppa nazionale per i Leoni; non ci poteva essere peggior conclusione per il Porto. Polemiche durante la premiazione.
Le scelte- Al neutro Estadio Nacional do Jamor, le due formazioni arrivano con intenti diversi. Il Porto deve riscattare una stagione deludente o, meglio, deve riscattare la sconfitta in campionato a favore del Benfica. Lo Sporting arriva sicuramente più tranquillo: un eventuale trionfo significherebbe il coronamento di buona stagione, pur avendo chiuso a -11 dal Porto e -13 dal Benfica.
Sergio Conceicao si affida al 4-1-2-3 con Pereyra davanti la difesa supportato da Otavio e Herrera; Marcel Keizer si affida al più tradizionale 4-2-3-1 che vede Raphinha, Fernandes e Draby a supporto di Phellype, unica punta.
La gara- Dopo una leggera chiamata all’attenzione di Pereira a Ribeiro, gli squilli più intensi sono dello Sporting, vicino a passare in un paio di occasioni.
Mentre i bianco-verdi continuano il lavoro di ricerca di Luiz Phellype, il Porto ricerca e trova la rete (precedentemente annullata per fuorigioco di Marega) con il perfetto cross di Herrera per la testa di Soaeres (40′). Bellissima l’esultanza dell’attaccante brasiliano che ha mostrato la maglia di Casillas, commossosi in tribuna.
Il vantaggio dura però solo quattro minuti, il tempo che Bruno Fernandes scarica in rete (con doppia deviazione della difesa avversaria) un chirurgico destro rasoterra (45′).
Nella ripresa il Porto sfiora il nuovo vantaggio in tre occasioni: al 77′ Herrera è scaltro nell’intercettare il passaggio di Ribeiro, salvo poi essere murato dalla risposta riscattatrice dell’estremo difensore; nei minuti di recupero ci prova Brahimi con colpo di punta e subito dopo è il turno della volée di Pereyra sulla conclusione di Otavio.
Si arriva per imprecisione dei Dragoes ma sopratutto per l’ottima lettura della gara di Keizer che fa entrare Ilori per Gaspar prima e Bas Dost al posto di Diaby poi.
Ed è proprio l’attaccante olandese a firmare il momentaneo vantaggio bianco-verde facendosi trovare pronto sul cross di deviato da Felipe (100′).
Quando sembra tutto pronto per la festa dei Leoni, arriva l’incredibile pareggio di testa di Felipe che sfrutta il tiro- sponda di Lopez (120+1′).
Gli errori di Pepe e Fernando regalano la vittoria allo Sporting, che può ruggire dopo un anno e dieci giorni di attesa.
L’infuocato post gara– La tensione e l’agonismo di una partita bellissima, si sono trascinate nel finale. Durante la tradizionale sfilata per la premiazione, Sergio Conceicao si è rifiutato di congratularsi con il presidente dello Sporting Frederico Varandas.
Il numero uno dei Leoni ha poi cercato di smorzare sul nascere le polemiche:
“Durante la premiazione non riuscivo a sentire neanche ciò che mi diceva chi era vicino a me, quindi non so cosa abbia detto Sergio. L’importante è che abbiamo vinto noi.”
L’allenatore del Porto ha poi spiegato la sua rabbia:
“Al pareggio dello Sporting, Danilo è stato colpito e in più la palla era uscita. Abbiamo dominato e preso un palo. Dispiace finire così.”
Il tabellino
Sporting – Porto 2-2 (5-4 d.c.r.)
Sporting (4-3-3): Ribeiro; Gaspar (dal 65’ Ilori), Coates, Mathieu, Acuna; Wendel (dal 106’ Jefferson), Gudelj (dal 93’ Doumbia), Bruno Fernandes; Raphinha, Luiz Phellype, Diaby (dal 75’ Diaby). All. Keizer.
Porto (4-3-3): Alves; Eder Militao (dal 102’ Hernani), Felipe, Pepe, Telles (dal 106’ Andrade); Otavio (dal 77’ Manafa), Pereira, Herrera; Marega (dal 99’ Lopez), Soares, Brahimi. All. Conceiçao.
Arbitro: Manuel De Sousa.
Marcatori: 40’ Soares (P), 45’ Bruno Fernandes (S), 101’ Dost (S), 120+1’ Felipe (P)
Ammoniti: Gaspar, Gudelj, Coates, Soares, Pereira, Telles, Raphinha, Luiz Phellype, Manafa, Bruno Fernandes.
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