Si ritira Adrian Mutu: “La Luce” della Romania

Si è conclusa la carriera di Adrian Mutu: riviviamo le sue gesta 

Adrian Mutu

Adrian Mutu nasce a Calinesti in Romania l’otto gennaio del 1979, è stato uno dei più forti e rappresentativi giocatori romeni di sempre insieme ad un altro guru come Gheorghe Hagi, con cui condivide lo stesso numero di presenze in Nazionale. Per quattro volte in carriera è stato nominato giocatore dell’anno in Romania, inoltre Mutu è l’attaccante romeno che ha totalizzato più reti (103) nel campionato italiano, grazie alla sua tecnica e abilità nei calci da fermo ed è stato soprannominato “El Bruliantul”, cioè “La Luce”.

Gli inizi di carriera del giovane attaccante partono dall’Arges Pitesti, dove percorre tutto il settore giovanile fino a fare l’esordio in prima squadra con cui gioca per due stagioni collezionando 41 presenze e 11 reti. Nell’estate del ’98 Mutu passa ad uno dei club più prestigiosi della Romania, la Dinamo Bucarest, ci resta per due stagioni, totalizzando 22 reti in 33 presenze, vincendo infine un campionato.

Nella sessione del mercato invernale, per Mutu arriva la grande occasione di giocare in uno dei campionati più importanti del mondo con la maglia di un grande club, infatti è l’Inter di Marcello Lippi a puntare su di lui. In nerazzurro l’attaccante rumeno totalizza solo dieci presenze, ma fu decisivo con una doppietta in un derby di Coppa Italia contro il Milan. La società nerazzurra decide di far fare esperienza al giovane Mutu, cedendolo in comproprietà alla neopromossa Hellas Verona, con gli scaligeri gioca per due stagioni, venendo riscattato a titolo definitivo dopo il primo anno. I due anni con l’Hellas Verona, valorizzano le doti tecniche dell’attaccante rumeno, specie nella seconda stagione, dove realizza 12 reti in 27 presenze, non sufficienti a evitare la retrocessione degli scaligeri in Serie B.

Nella stagione 2002-03 Mutu rimane in Serie A, approdando al Parma dove ritrova come tecnico Cesare Prandelli, il quale lo aveva già allenato a Verona, quel campionato però consacra il forte attaccante grazie alle sue 18 reti come uno dei migliori in Europa, riuscendo a formare una grande coppia goal con il brasiliano Adriano e portando il club ducale in Coppa Uefa, classificandosi in quinta posizione. Dopo la grande stagione vissuta a Parma, Mutu suscita l’interesse di grandi club europei, su tutti ci credono gli inglesi del Chelsea, che gli danno anche la possibilità di giocare la Champions League, arrivando fino alle semifinali.

L’esperienza di Mutu ai “Blues” inizia molto bene a suon di goal per poi avere un calo, che lo porta al termine della stagione a realizzare un magro bottino di 6 reti in 27 gare giocate. All’inizio della stagione successiva, il campione rumeno viene trovato positivo alla cocaina, subendo un licenziamento da parte del club inglese, in più una squalifica di 7 mesi da scontare fino al maggio 2005, con multa di £ 20.000 fatta dalla Football Association. Durante la squalifica, nel gennaio 2005 la Juventus lo riporta in Italia facendogli firmare un contratto di cinque anni, ma i bianconeri avendo tutte le caselle occupate per tesserare un nuovo giocatore extracomunitario, Mutu inizialmente viene tesserato dal Livorno senza mai giocare. Nella Juventus l’attaccante rumeno riuscirà a giocare, ritagliandosi il suo spazio solo dopo il termine della squalifica, conquistando sul campo uno scudetto e segnando 7 reti in 33 presenze.

Alla fine della stagione in bianconero, Mutu si trasferisce alla Fiorentina, ritrovando ancora come tecnico, Cesare Prandelli, con i viola l’attaccante gioca per cinque stagioni, dove fa goal con continuità sia in campionato che in Europa, per la precisione 54 in 112 presenze. L’ultimo anno in viola vede Mutu protagonista ancora in negativo, venendo trovato positivo all’antidoping al termine della gara contro il Bari e successivamente a distanza di dieci giorni contro la Lazio. Il comitato antidoping squalifica l’attaccante per nove mesi, facendolo tornare a giocare a fine ottobre del 2010 nella sfida del “Massimino”, contro il Catania. L’ultima stagione di Adrian Mutu in viola, è caratterizzata da alcuni contrasti con la società, che nel gennaio del 2011 viene messo fuori rosa per non aver rispettato i suoi obblighi contrattuali, ma a poco meno di un mese viene reintegrato in squadra, ricucendo anche a suon di goal il rapporto con la tifoseria inclinatosi dopo le varie vicende.

Dopo cinque stagioni a Firenze, Mutu rimane nel campionato italiano affrontando una nuova sfida, quella di lottare per la salvezza con il Cesena. In Emilia, Mutu ci rimane per una sola stagione segnando otto reti in 28 gare, un ruolino non sufficiente per salvare il Cesena dalla retrocessione in Serie B.

Finita l’esperienza nel calcio italiano, Mutu si svincola dal Cesena e si trasferisce in Francia per giocare in Ligue 1 con la maglia dell’Ajaccio, realizzando in due stagioni 37 presenze accompagnati da 11 segnature. Adrian Mutu a distanza di 14 anni dopo un girovagare per l’Europa decide di tornare in Romania, andando a giocare con il Petrolul Ploiesti, con cui realizza 4 reti in 14 partite disputate. Al termine di quella stagione, l’attaccante rumeno rescinde con il suo club per andare a giocare con gli indiani del Pune, segnando 4 reti in dieci di gare.

Nel gennaio del 2015, all’età di 36 anni annuncia il suo ritiro per stare vicino alla madre malata, ma dopo un anno torna sui suoi passi e riprende a giocare nel suo paese con la casacca del Targu Mures, firmando un contratto di sei mesi e scendendo pochissime volte in campo. L’obiettivo di questa scelta era legata al fatto di poter provare a giocarsi le sue chance di essere convocato agli Europei in Francia dalla Nazionale rumena. I risultati purtroppo per lui non sono stati dei migliori e decide a 37 anni di appendere le scarpette al chiodo, dopo una carriera sicuramente molto movimentata, che lo ha reso comunque uno dei migliori giocatori europei nel suo ruolo, consentendogli di dare lustro al suo paese soprattutto per quello che ha dato sul campo, in Nazionale e in giro per l’Europa.

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