
Il ritorno al vecchio format manda in tilt i gironi: la Serie D 2025/26 è un rebus geografico ancora tutto da risolvere
La Serie D 2025/26 si preannuncia come una delle più difficili da organizzare degli ultimi anni. Nonostante il caldo estivo, negli uffici della LND si lavora a pieno ritmo per completare la composizione dei nove gironi da 18 squadre, tornati dopo la parentesi con alcuni raggruppamenti a 20. La decisione di riportare il campionato a 162 squadre ha messo in moto un vero e proprio puzzle, complicato da squilibri territoriali evidenti e da un possibile effetto domino legato a ripescaggi, slittamenti e ricorsi.
L’iscrizione è (quasi) completa: manca solo il Vastogirardi
Alla scadenza del 10 luglio, ben 164 delle 165 squadre aventi diritto hanno regolarmente presentato domanda d’iscrizione. L’unica assente è il Vastogirardi, club molisano, ora a rischio esclusione. Il prossimo passaggio è il controllo dei documenti da parte della Covisod, che comunicherà l’esito entro il 16 luglio. Entro il 21, le società escluse potranno presentare ricorso. Intanto, le già certe promozioni in Serie C di Ravenna e Pro Patria (che prenderanno il posto di Brescia e Lucchese) e il debutto dell’Inter Under 23 al posto della SPAL ridurranno il totale a 161 squadre, lasciando uno slot libero (al netto di bocciature) per i ripescaggi.
Ripescaggi e ranking: in pole Gavorrano e Montespaccato
In caso di esclusioni o defezioni, scatterà l’alternanza fra squadre retrocesse dalla D e finaliste playoff di Eccellenza. In base a una graduatoria non ufficiale (ma molto attendibile) pubblicata sul forum CalcioEccellenza, i favoriti per il salto sono:
- Follonica Gavorrano
- Montespaccato
- Roma City
- Caronnese
Il possibile ingresso di club toscani o laziali tramite ripescaggio potrebbe complicare ulteriormente la già delicata distribuzione territoriale dei gironi.
Il Nord Italia è sovraccarico: servono otto “traslochi”
Su 162 squadre, ben 62 appartengono al Nord, a fronte di soli 54 posti disponibili nei gironi A (Liguria-Piemonte), B (Lombardia-Veneto) e C (Trentino-Veneto-Friuli). Ne mancano all’appello Ravenna (Emilia) e Pro Patria (Lombardia), ma il conto è già fuori scala.
Ecco la suddivisione completa del Nord:
- Friuli-Venezia Giulia (3): Brian Lignano, Cjarlins Muzane, San Luigi
- Liguria (8): Cairese, Celle Varazze, Imperia, Lavagnese, Ligorna, Sestri Levante, Sanremese, Vado
- Lombardia (23): Folgore Caratese, Milan Futuro, Pavia, Pro Sesto, Varesina, ecc.
- Piemonte (11): Asti, Biellese, Città di Varese, Vogherese, ecc.
- Trentino-Alto Adige (1): Maia Alta Obermais
- Veneto (16): Mestre, Bassano, Chievo, Este, Luparense, Portogruaro, ecc.
Il conto è presto fatto: almeno otto squadre del Nord dovranno essere dirottate verso gironi più centrali.
Al Centro ci sono spazi vuoti (per ora)
Il Girone D (Toscana-Emilia) e il Girone E (Toscana-Umbria-Lazio) contano attualmente 29 squadre, quindi con sette posti liberi rispetto ai 36 necessari. Ma tutto potrebbe cambiare se i ripescaggi includeranno formazioni come Gavorrano o Montespaccato.
Distribuzione centro-Italia:
- Toscana (14): Grosseto, Pistoiese, Prato, Siena, Seravezza, Camaiore, ecc.
- Umbria (5): Foligno, Cannara, Orvietana, ecc.
- Emilia-Romagna (10): Piacenza, Imolese, Sasso Marconi, ecc.
Le ipotesi sul tavolo: Lombarde e Liguri verso il Centro
Con otto squadre di troppo al Nord, le soluzioni sul tavolo sono due:
- Trasferire alcune lombarde nel Girone D, come già successo in anni precedenti.
- Slittamento a catena: alcune toscane (come Pistoiese o Prato) potrebbero finire nel Girone E o addirittura nel Girone F, liberando spazio per le lombarde nel D.
Non si esclude nemmeno lo spostamento di alcune liguri dal Girone A al Girone D, lasciando così le toscane “schiacciate” verso sud.
Conclusione: una mappa da ricostruire pezzo per pezzo
La definizione dei gironi di Serie D 2025/26 è diventata una vera sfida logistica. La sovrabbondanza di club al Nord e i vuoti da colmare al Centro-Sud stanno costringendo la LND a valutare ogni possibilità, tra ripescaggi, traslochi geografici e slittamenti a catena. Nei prossimi giorni, con le decisioni della Covisod e della FIGC, si potranno avere certezze. Per ora, il puzzle resta senza incastri certi.