Scherma, Grand Prix Torino: l’oro di Filippo Macchi sfuma sul più bello! L’Italia chiude con quattro medaglie

Scherma, torna il Grand Prix di Torino dopo due anni di assenza: Italia assoluta protagonista con quattro medaglie all’attivo. Sfuma l’oro del giovane Filippo Macchi, che aveva messo sotto 7-0 l’americano Meinhardt. Soddisfazione anche dalla spada, di scena a Barcellona, dove la squadra femminile chiude con un argento la propria prova alle spalle della Corea del Sud, e dalla sciabola maschile, con i bronzi conquistati da Gallo e Samele a Varsavia.

Chiude con quattro medaglie l’Italia del fioretto il Grand Prix di Torino, l’appuntamento casalingo del Pala Alpitour. La Coppa del Mondo di scherma torna nel capoluogo piemontese dopo due anni di assenza causa pandemia e il tricolore, che in questo inizio di stagione ha particolarmente brillato, non delude le aspettative, chiudendo in testa al medagliere, anche se un pizzico di rammarico resta per un oro sfumato all’ultima stoccata, dopo un assalto letteralmente dominato nella prima ripresa, e un’Alice Volpi, fin qui sempre sul gradino più alto del podio, incapace di entrare nel tabellone delle prime 16.

Da sinistra a destra: Camilla Mancini, Erica Cipressa, Filippo Macchi e Daniele Garozzo, medagliati nel Grand Prix di fioretto a Torino. Foto dall’account Twitter ItaliaTeam (@ItaliaTeam_it)

L’argento nella prova maschile porta la firma di Filippo Macchi, atleta pisano classe 2001, che a livello giovanile vanta un titolo europeo conquistato nel 2018. La spregiudicatezza ha consentito all’allievo di Marco Vannini di superare avversari ben più esperti, come Carlos Llavador, bronzo europeo e mondiale, Miles Chamley-Watson, iridato 2013 e componente della forte squadra americana, Alessio Foconi, che su queste pedane aveva vinto nel 2016, in un derby chiuso 15-9 ai quarti di finale e il ceco Choupenitch al penultimo atto.

Il tutto per arrivare alla finale che ha messo in palio il primo posto contro Gerek Meinhardt, vincitore dell’ultimo Grand Prix, nonché aduso ad occupare il podio in simili eventi, avendo conquistato con quella odierna sette medaglie nei Grand Prix e 15 complessive in Coppa del Mondo.

Eppure, Macchi era partito senza alcun timore reverenziale, piazzando una serie di sette stoccate che sembravano aver indirizzato l’assalto. L’americano è stato bravo a reagire e a costruire lentamente la propria rimonta, culminata con la botta decisiva del 15-14, che relega l’Italia al secondo e al terzo gradino del podio, quest’ultimo occupato da Daniele Garozzo, battuto in semifinale, sempre in rimonta, proprio da Meinhardt.

Nel tabellone femminile è invece Erica Cipressa a doversi inchinare alla campionessa del mondo in carica Ysaora Thibus. La transalpina si impone 15-9 e costringe le azzurre ad accontentarsi anche in questo caso di un argento e un bronzo, quest’ultimo appannaggio della romana Camilla Mancini, che viene sconfitta 15-9 proprio da Cipressa in semifinale, ma può vantarsi della prima medaglia conquistata in un Grand Prix. Grande delusa di giornata è Alice Volpi, che fallisce l’accesso agli ottavi di finale cadendo 15-14 contro Lauren Scruggs.

Argento per la squadra di spada femminile. Nuovo successo per l’italo-brasiliana Moellhausen

Una medaglia arriva anche dalla tappa di Coppa del Mondo di spada a Barcellona: il quartetto femminile, composto da Rossella Fiammingo, Federica Isola, Mara Navarria e Alberta Santuccio deve cedere solo alla Corea del Sud in una riedizione della finale mondiale del Cairo, con le asiatiche che si sono imposte 34-27, trascinate dalla campionessa del mondo in carica Sera Song.

Barcellona che incorona nuovamente il talento di Natalie Moellhausen: la brasiliana, già protagonista del Grand Prix di Doha, si conferma sulle pedane catalane sconfiggendo in finale, 15-8, la coreana Kang, in una prova che ha visto due azzurre, Roberta Marzani e Alberta Santuccio, far parte delle migliori otto, ed essere battute rispettivamente proprio da Kang e Moellhausen.

Due bronzi dalla sciabola maschile

Per quel che riguarda la sciabola, protagonisti gli azzurri nella tappa di Varsavia: Luigi Samele e Michele Gallo conquistano un doppio bronzo, fermandosi entrambi in semifinale. È soprattutto il classe 2001 salernitano a togliersi le maggiori soddisfazioni, infliggendo un 15-12 nei sedicesimi al triplo oro olimpico Aron Szilagy. La corsa di Gallo si è interrotta solo in semifinale, al cospetto del polacco Krzysztof Kaczkowski, che tira fuori dal cilindro la prestazione della domenica (anche se si è gareggiato sabato) e batte in finale, 15-13, il georgiano Bazadze, protagonista di questo inizio di stagione con due vittorie e un argento in tre tappe di Coppa del Mondo, e che in semifinale aveva fermato 15-12 Samele (ancora lui), battuto una terza volta dopo i successi nelle finali di Algeri e Tunisi.

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