Anche il terzo appuntamento del Mondiale 2017 della Superbike è andato in archivio. Il circuito spagnolo di Aragon Motorland ha ospitato due gare molto emozionanti e in discussione fino all’ultimo, con i vari protagonisti che hanno dato spettacolo. Su tutti un Chaz Davies generosissimo, che raddrizza un weekend difficile con una superba vittoria in Gara-2, che ha interrotto il dominio finora incontrastato di Jonathan Rea, che esce comunque consolidato in vetta alla classifica. Bravo anche Marco Melandri, che continua ad avvicinarsi al top, mentre continua a soffrire Tom Sykes. Un plauso a Xavi Forés, 6° in Gara-2 nonostante le ustioni rimediate per l’incendio della sua moto al sabato. Ma non indugiamo oltre e procediamo a dare i voti del GP di Aragon.
Xavi Forés – VOTO 10: un premio alla tenacia, alla resistenza, alla caparbietà del centauro spagnolo del team BARNI Racing. In Gara-1, mentre era in 5° posizione, Forés prima cade poi, una volta ripartito in ultima posizione, vede la sua Ducati prendere fuoco sotto il suo corpo, rimediando anche fastidiose ustioni, in particolare al collo. Ma di non correre oggi non se ne parla. Con grande stoicismo, il 31enne di Llombai prende parte a Gara-2, portando a casa un 6° posto dal valore enorme dal punto di vista emotivo, che lo conferma tra i migliori degli ‘altri’, oltre che il top per distacco tra i ‘privati’.
Jonathan Rea – VOTO 9: il centauro nordirlandese sembrava destinato a dominare anche il weekend di Aragon. I primi segnali in senso contrario, però, erano arrivati già in Superpole, con Davies capace di soffiargli il miglior tempo. Più veloce sul passo, in Gara-1 solo la caduta del pilota Ducati gli ha spianato la strada verso la 5° vittoria stagionale. Lo scenario sembrava doversi ripetere anche in Gara-2, ma ha dovuto ancora fare i conti con Davies, finendosi per accontentare di un 2° posto comunque importante in ottica campionato, visti i 50 punti di margine sul ducatista.
Chaz Davies – VOTO 8,5: vero, il pilota inglese ha mostrato il meglio del suo repertorio ad Aragon, tenendo testa a Rea più per le sue grandi doti da pilota più che per la sua Panigale R, ancora un filo indietro alle Kawasaki. Però l’errore nel finale di Gara-1, dopo una strenua difesa dagli assalti di Rea, rischia di essere importante a lungo andare, visto il gap che dopo soli tre appuntamenti Davies accusa (95 a 145). Il ducatista, comunque, si riscatta alla grande in Gara-2, dopo una prova fatta di ritmo e sorpassi, tenendo dietro, stavolta, il rivale.
Marco Melandri – VOTO 8: un pilota in crescita costante. Ecco, questo è il Melandri che Aragon ci ha lasciato in eredità. Un ravennate che, nonostante i dubbi della vigilia, si sta dimostrando solido e veloce, avvicinandosi pian piano ai piani altissimi della classifica. In Gara-2, ad un certo punto, sembrava che Macho potesse davvero giocarsela fino alla fine. La sensazione, comunque, è che il ritorno alla vittoria per il centauro italiano sia solo questione di tempo.
Tom Sykes – VOTO 7: Ancora una gara in sofferenza per il Campione 2013, che proprio non riesce, per motivi vari, ad essere al livello di Jonathan Rea. L’inglese, dopo aver sofferto in Gara-1, pur giungendo sul podio, a causa di un virus intestinale, non è riuscito a restare con i primissimi in Gara-2, giungendo al traguardo ad oltre 8 secondi da Melandri. Un weekend sottotono, che sembra condannarlo ad un ruolo da comprimario di lusso.
Yamaha – VOTO 7: la YZF-R1 si conferma terza forza del lotto, occupando sempre le posizioni a ridosso di Ducati e Kawasaki. Alex Lowes (VOTO 6,5) dopo una gara del sabato molto positiva (4°), in particolare per il risicato distacco dal podio, getta al vento le sue chance in Gara-2, con un lungo che lo condanna ad una triste 13° posizione. Michael van der Mark (VOTO 7), dal canto suo, mostra innegabili segnali di crescita, che lo hanno portato a concludere in 5° posizione entrambe le manche, sempre più vicino come prestazioni al compagno di box.
BMW – VOTO 6,5: alle spalle della Yamaha ecco la BMW, anche se con una buona prova a metà. Jordi Torres (VOTO 6,5) ottiene un 6° ed un 7° posto nella prova di casa, dalla quale, probabilmente, si attendeva qualcosa di più. Male Markus Reiterberger (VOTO 4), che continua a mostrare grosse difficoltà in sella alla S1000RR, chiudendo 12° e 16°.
Aprilia – VOTO 5: Weekend molto difficile per la Casa di Noale. Il rientrante, nonchè ‘privato’, Leandro Mercado (VOTO 7,5) si piazza in entrambe le manche davanti alle RSV4 RF ufficiali, cogliendo un 7° e un 8° posto che fanno bene al morale. Male Eugene Laverty (VOTO 4), finora lontano parente del veloce pilota ammirato in questa categoria dal 2011 al 2014. Mai in grado di portarsi sul gruppo dei primi inseguitori, l’irlandese è giunto sempre alle spalle di Mercado, prima 8° poi 9°. Non poteva fare di più lo spagnolo Julian Simon (VOTO 6), catapultato sull’Aprilia in seguito all’infortunio di Savadori. Simon è arrivato a punti in entrambe le gare (13° e 15°).
Leon Camier – VOTO 5,5: un Camier che (11° e 10° al traguardo), pur mettendo tutta la sua grinta in pista non ha potuto far molto. La MV Agusta ha sofferto di molti problemi, in particolare in termini di velocità di punta, fondamentale su un circuito come Aragon.
Honda – VOTO 3: ancora grossi patemi dalle parti di Sakura, con una CBR1000RR che proprio non riesce ad uscire dal tunnel nel quale è entrata in questa stagione. Una moto poco performante e anche inaffidabile (sembra di sentire echi provenienti dalla Formula 1…), che non consente ai suoi piloti di esprimersi. Nicky Hayden e Stefan Bradl (VOTO 5 di stima ad entrambi) fanno quel che possono, ma riescono a portare a casa solo un 10° posto (con un ritiro) il Campione MotoGP 2006, e un 9° e 12° posto il tedesco.
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