Vano il buon inizio azzurro, l’Irlanda reagisce e passa. Sabato 17 agosto il secondo test a San Benedetto del Tronto contro la Russia
L’Italia esce sconfitta dal primo test match verso il Mondiale in Giappone.
All’Aviva Stadium di Dublino l’Irlanda si impone per 29-10 sull’Italia.
La cronaca- Avvio subito difficoltoso per il CT Connor O’Shea, costretto a modificare il XV previsto a causa dell’infortunio muscolare dell’ultimo minuto di Zanon: Bisegni centro, Padovani ala sinistra e Minozzi, inizialmente in panchina, viene schierato estremo tornando così a giocare a un anno dall’infortunio al ginocchio destro.
Il futuro buon avvio italiano viene inizialmente ostacolato da Kearney, provvidenzialmente fermato da Esposito.
Al 9′ il vantaggio azzurro: Tuivati crea, Mbandà rifina. Canna non trasforma.
La reazione dei padroni di casa è firmata Carbery che al 13′ schiaccia a terra e trasforma. 7-5 Irlanda.
L’Italia non resta a guardare e al 23′ riandiamo in meta: calcio a seguire di Padovani, Canna conclude. L’apertura delle Zebre, però, è ancora impreciso nella trasformazione; poco importa, Italia avanti 10-7.
Due minuti dopo Benvenuti, uno dei più attivi, è costretto ad uscire anzi tempo: al suo posto subentra McKinley, apertura italo-irlandese di Treviso, accolto da un caloroso applauso.
Al 28′, però, l’Irlanda si rifà sotto: Kearney schiaccia e Carbery trasforma ed è 14-10.
A fine primo tempo gli azzurri, che nel frattempo hanno riacquistato il rientrante Benvenuti, soffrono ma resistono, salvo poi cedere il passo al 38′ al solito Carbey che questa volta non trasforma.
Nella ripresa sono tre le sostituzioni effettuate da O’Shea: Lovotti per Quaglio, Mc Kinley per Minozzi e Zanni per Fabiani.
Il secondo tempo si riapre nello stesso modo in cui si era concluso il primo, con la meta irlandese messa a referto da Murphy.
Al 50′ Mbandà lascia il posto a Lazzaroni. Anche l’Irlanda attua una sostituzione, forzata:il ginocchio destro di Carbey si gira e l’apertura del Munster è costretto ad uscire con l’auto elettrica.
L’uscita di Carbey si ripercuote sul ritmo del gioco, decisamente più lento. Al 63′, tuttavia, ci pensa Marmion a riaccenderlo: intercetto su un calcio di McKinley e timbra il 29-10 non incrementato dalla trasformazione di Carvy che colpisce il palo.
Nel finale Zani va a meta su rimessa laterale ma il terza linea Benetton aveva superato la linea dei 5 metri. Tutto invariato: a Dublino finisce 29-10 per l’Irlanda.
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