Finale perfetta del Sudafrica. Inghilterra dominata sotto ogni aspetto. È il terzo titolo dopo quelli del 1995 e 2007
Il Sudafrica è campione del mondo per la terza volta. Al Nissan Stadium gli Springboks giocano la finale perfetta: duri nei tackle, perfetti e compatti in difesa e orchestrati magnificamente dai piedi di Pollard.
Tutti ingredienti che hanno portato al terzo titolo irridato dopo quello del 1995- primo mondiale disputato dopo il boicotaggio dell’apartheid- e quello del 2007, vinto sempre a discapito dell’Inghilterra. In tutti e tre i successi c’è un dato in comune: nessuna meta subita.
Altro evento storico: Kolisi è il primo capitano nero ad alzare la Coppa del Mondo.
Primo tempo- Sudafrica che parte all’arrembaggio andando vicino al vantaggio già al primo minuto.
L’Inghilterra non rotola via dal placcaggio e Pollard tenta la via dei pali senza però riscontrare fortuna.
Subito dopo l’Inghilterra deve fare a meno di Sinckler che, toccato duro involontariamente da Itonde, è costretto ad abbandonare il campo per il protocollo concussion.
Inizio in salita per gli inglesi che all’8′ si mostrano nervosi: Farrell recupera un pallone velenoso ma, placcato ed isolato, è costretto al tenuto. Pollard ringrazia. 3-0 Sudafrica.
Il primo possesso inglese arriva al 20′ e frutta un calcio in ruck che Farrell non sbaglia. 3-3.
Ora la partita è dura. Diventa una battaglia. E ci sono le prime due vittime, entrambe sudafricane: Mbonamdi e de Jager, uscito con il braccio sinistro penzolante, lasciano spazio a Marx e Mostert.
Al 25′ il Sudafrica ritrova il sorriso con Pollard. 6-3. Vantaggio che però dura pochissimo. L’Inghilterra si insedia per 10 minuti nei 22 avversari, trovando tuttavia l’eroica opposizione della difesa sudafricana; a sbrogliare la matassa ci pensa dunque Farrell andando per i pali. 6-6.
Negli ultimi quattro minuti è ancora Pollard a trascinare gli Springs sul 12-6, da 45 metri prima e su punizione dopo.
Secondo tempo- In avvio di ripresa la grande pressione sudafricana porta ad un altro piazzato, puntualmente trasformato da Pollard. 15-6.
Al 50′ ancora Farrell accorcia. 15-9. Sul calcio di rinvio, l’ingenuità di Marx, entrato lateralmente nel breakdown, spiana la strada a Farrell.
Dieci minuti dopo, la svolta. Mapimpi va per il piede, Am recupera e scarica di nuovo per il tre quarti degli Sharks che va in meta. 25-12.
Al 72′ altra marcatura Springboks: Kolbe evita due placcaggi e schiaccia a terra. Pollard trasforma per il definitivo 32-12.
Sudafrica campione del mondo per la terza volta!
Tabellino
Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Anthony Watson, 13 Manu Tuilagi, 12 Owen Farrell (c), 11 Jonny May, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 Sam Underhill, 6 Tom Curry, 5 Courtney Lawes, 4 Maro Itoje, 3 Kyle Sinckler, 2 Jamie George, 1 Mako Vunipola
A disposizione: 16 Luke Cowan-Dickie, 17 Joe Marler, 18 Dan Cole, 19 George Kruis, 20 Mark Wilson, 21 Ben Spencer, 22 Henry Slade, 23 Jonathan Joseph
Marcatori Inghilterra:
Mete:
Trasformazioni:
Punizioni: Owen Farrell (23′, 35′, 51′, 60′)
Drop:
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Cheslin Kolbe, 13 Lukhanyo Am, 12 Damian de Allende, 11 Makazole Mapimpi, 10 Handré Pollard, 9 Francois de Klerk, 8 Duane Vermeulen, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Lood de Jager, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Mbongeni Mbonambi, 1 Tendai Mtawarira
A disposizione: 16 Malcolm Marx, 17 Steven Kitshoff, 18 Vincent Koch, 19 RG Snyman, 20 Franco Mostert, 21 Francois Louw, 22 Herschel Jantjies, 23 Frans Steyn
Marcatori Sudafrica:
Mete: Makazole Mapimpi (67′), Cheslin Kolbe (74′)
Trasformazioni: Handre Pollard (68′, 75′)
Punizioni: Handre Pollard: (9′, 26′, 38′, 40′, 46′, 58′)
Drop:
Man of the match: Duane Vermeulen (Sudafrica)
Arbitro: Jérôme Garcès (France)
Assistenti: Romain Poite (France), Ben O’Keeffe (New Zealand)
TMO: Ben Skeen (New Zealand)
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