Pesantissima sconfitta contro l’incontenibile Sudafrica: finisce 49-3. Decisivo il rosso a Lovotti. Ora serve l’impresa: battere gli All Blacks per restare nel Mondiale
Si sapeva fosse impresa ardua, impossibile, ma così fa male. Allo stadio Ecopa di Shizuoka gli azzurri lottano, resistono un tempo ( il primo, concluso 17-3), ma si devono arrendere all’evidenza: il Sudafrica è di un altro pianeta.
Gli Springboks si qualificano ai quarti, ancora miraggio per noi che rischiamo invece di tornare a casa se non maturiamo una vittoria con la Nuova Zelanda.
La gara- Che il Sudafrica è di un altro lo si capisce subito. Dopo aver perso Simone Ferrari al secondo minuto, al 5′ arriva già il vantaggio dei Boks con un’azione nata nei 22 azzurri perfettamente gestita e poi conclusa da Kolbe e relativa trasformazione di Pollard.
L’Italia però sa che questa è La partita e allora tira fuori l’orgoglio accorciando con il piazzato, figlio di un fallo in ruck di Mbomambi, di Allan. 7-3.
Ci pensa però Pollard a ristabilire la distanza al 13′. L’Italia continua a perdere pezzi: al quarto d’ora anche Riccioni, subentrato a Ferrari, è costretto ad alzare bandiera bianca. Il fato non aiuta.
Nonostante tutto riusciamo a stabilirci nei 22 sudafricani, non riuscendo però ad andare a segno per via della rocciosa difesa Springs.
Al 27′, dunque, ecco la seconda meta sudafricana firmata da Mbonambi, che si fa così perdonare di aver causato il piazzato azzurro. Pollard mette tra i pali: 17-3, si fa dura.
Il rosso a Lovotti
Ad inizio ripresa si vede un’Italia vogliosissima, determinata, ma anche autolesionista: Stevn trova un invitante varco a metà campo e avanza. Siamo nei 22 azzurri, si arriva a tre metri dalla meta quando Lovotti, aiutato da Quaglio, sollevano Vermeulen con uno spear tackle e lo lanciano a terra con la testa all’in giù. Siamo in un Mondiale di rugby, ma sembra lotta libera, o wrestling.
Barnes, qualora ce ne fosse veramente bisogno, chiama il Tmo per espellere un immaturo Lovotti.
L’espulsione spiana inevitabilmente il terreno al Sudafrica. Gli Springs iniziano a muovere il pallone con un eccellente handling e aprono la difesa azzurra con una facilità disarmante.
Pollard, su piazzato, mette il pallone del 20-3 al 50′. Con un cross kick è lo stesso Pollard a pescare Kolbe che mettere una meta facilissima, non trasformata. 25-3.
Si susseguono poi le mete che portano al decisivo 49-3: Lukhanyo Am (59′), Mapimpi ( 68′) e quelle degli ultimi quattro minuti di RG Snyman ( 76′) e di Malcolm Marx ( 80′).
È finita. Ed è finito anche il Mondiale azzurro. Sabato 12 ottobre si deve vincere (…) con gli All Black per restare.
Il tabellino
Italia: 15 Matteo Minozzi, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Luca Morisi, 12 Jayden Hayward, 11 Michele Campagnaro, 10 Tommaso Allan, 9 Tito Tebaldi, 8 Sergio Parisse (c), 7 Jake Polledri, 6 Braam Steyn, 5 Dean Budd, 4 David Sisi, 3 Simone Ferrari, 2 Luca Bigi, 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Federico Zani, 17 Nicola Quaglio, 18 Marco Riccioni, 19 Alessandro Zanni, 20 Federico Ruzza, 21 Sebastian Negri, 22 Callum Braley, 23 Carlo Canna
Mete:
Trasformazioni:
Punizioni: Tommaso Allan (10′)
Drop:
Cartellini: Andrea Lovotti (rosso al 43′)
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Cheslin Kolbe, 13 Lukhanyo Am, 12 Damian de Allende, 11 Makazole Mapimpi, 10 Handre Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Duane Vermeulen, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Lood de Jager, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Mbongeni Mbonambi, 1 Tendai Mtawarira
A disposizione: 16 Malcolm Marx, 17 Steven Kitshoff, 18 Vincent Koch, 19 RG Snyman, 20 Franco Mostert, 21 Francois Louw, 22 Herschel Jantjies, 23 Frans Steyn
Mete: Cheslin Kolbe (6′, 53′), Bongi Mbonambi (27′), Lukhanyo Am (59′), Mapimpi (68′), RG Snyman (76′), Malcolm Marx (80′)
Trasformazioni: Handre Pollard (7′,28′, 60′, 69′)
Punizioni: Handre Pollard (13′, 51′)
Drop:
Cartellini:
Arbitro: Wayne Barnes
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