Roma-Shakhtar Donetsk 3-0, voti e pagelle: “Mancini stoico, El Sha illuminante. Ma la vittoria è di Fonseca”.

All’Olimpico è trionfo giallorosso. La Roma regola la pratica Shakhtar per 3-0 e ipoteca il passaggio del turno in un’ottavo di finale senza storia.

Roma-Shakhtar Donetsk 3-0 (Pellegrini, El Shaarawy, Mancini)

Una Roma cinica, spietata, divertente e autoritaria, che difficilmente perderà il treno che porta dritto verso i quarti di finale di Europa League.

Questa sera, i giallorossi sfoggiano una versione devastante del proprio gioco e dilagano con un perentorio 3-0 nei confronti di un malconcio Shakhtar Donetsk parso sbiadito e impaurito fin dal primo minuto.

Sono tanti i protagonisti di questa gara: da Pau Lopez (6,5) provvidenziale in molte uscite e parate, a Mancini (7,5) stoico e esemplare nel rischiare rimanendo in campo dopo un acutizzarsi di un dolore dopo una botta subita che poteva costargli la prematura uscita dal campo, ma che, invece, diventa un contorno della partita difensivamente splendida del giocatore azzurro che ha avuto il tempo di chiudere il risultato con l’ennesimo gol di testa.

Dal duo Villar-Diawara (6,5) a capitan Pellegrini (7), dalla prestazione eccelsa di El Shaarawy (7) alla duttilità e importanza di Cristante (6,5). Eppure, oggi la palma di migliore in campo va solo a Paulo Fonseca (8).

La Roma è tatticamente perfetta e preparata alla sfida Europea e ciò è attribuibile solo alla mentalità dell’allenatore che è riuscito a studiare alla perfezione il corso della partita.

Se da una parte c’è stata una Roma esageratamente positiva, dall’altra gli ucraini sono stati inspiegabilmente sterili.

La qualità professata dai giocatori di Castro (5)non si è mai vista e solo Tetè (6,5) esce dal confronto romano a testa alta.

La Roma, grazie al risultato di stasera, ha messo una seria ipoteca sul passaggio del turno.

Le pagelle della Roma

Pau Lopez 6,5: Provvidenziale nell’uscire ad anticipare Junior Moraes. Oggi riesce a trasmettere fiducia ai compagni e si esibisce in alcune parate fondamentali che mettono la sua firma su un trionfo.

Mancini 7,5: La sua partita sembra dover durare 30 minuti, ma da vero guerriero stringe i denti e tiene con autorità la linea difensiva della sua squadra. Rende la partita di Taison e Moraes difficilissima e dimostra nuovamente che di testa non ha rivali, regalando il 3-0 ai giallorossi.

Kumbulla 6: Al rientro dall’infortunio, l’ex Hellas si dimostra concreto e capace di poter reggere 90 minuti di partita. Prova positiva, nonostante gli ucraini non impensieriscano più di tanto.

Cristante 6,5: Ora lo possiamo dire: con lui Fonseca ha fatto un miracolo. L’azzurro è un giocatore fondamentale in ogni ruolo che fa e nell’ultimo periodo sta mostrando una forma fisica invidiabile. Uno smacco a chi non credeva in lui, ma, ad oggi, è l’ingranaggio che permette alla Roma di giocare con questa tattica.

Spinazzola 6: Piena sufficienza per lui. L’esterno era visibilmente in debito d’ossigeno e oggi non spinge più di tanto, ma resto fondamentale anche a mezzo servizio. (Dal 79’ Bruno Peres 6: Partecipa alla festa giallorossa senza strafare)

Villar 6,5: Il suo colpo di testa a pochi minuti dall’inizio della partita si spegne sul palo, ma non influisce su una partita attenta e precisa offerta dallo spagnolo. Fa da diga tra centrocampo e difesa e spesso ferma le sortite degli ucraini.

Diawara 6,5: Sontuoso in mezzo al campo. Lo Shakthar non trova contromisure per scardinare la diga di un giocatore che possiamo finalmente definire ritrovato. Non sta facendo rimpiangere (con le dovute proporzioni) Veretout. (Dal 79’ Ibanez 6: Partita già conclusa e festa già iniziata)

Karsdorp 6,5: Giganteggia sulla fascia. Con Spinazzola a mezzo servizio, è toccato a lui dare spinta e corsa alla manovra offensiva dei giallorossi e lo fa benissimo. Fondamentale anche in fase difensiva.

Pellegrini 7: Rifinisce l’azione del vantaggio giallorosso con personalità glaciale. L’assenza di una punta non da punti di riferimento agli avversari e il capitano è libero di esprimersi sia in mezzo alle linee, sia dentro il campo. Giocatore totale che oggi ha fatto la differenza (Dal 79’ Carles Perez 6: Avrà modo di mettersi in mostra, ma oggi entra a partita morta)

Pedro 6: Provvidenziale l’assist per Pellegrini e, ancora una volta, dimostra che l’Europa è il suo habitat naturale. Meriterebbe un 6,5 ma è inspiegabile il battibecco con Fonseca, reo di avergli detto di dover tornare dietro. Si taglia le gambe da solo. (Dal 61’ El Shaarawy 7: Il 2-0 è di bellezza sconfinata. Punta due avversari e se li beve come fossero birilli per poi freddare Trubin con un pallonetto perfetto. Il faraone è tornato)

Mkhitaryan 6: Inizio ottimo come suo solito. Propizia anche il gol del vantaggio di Pellegrini, ma la sfida contro la sua ex squadra dura pochissimo per infortunio. (Dal 35’ Borja Mayoral 5: Si divora il 2-0 con un controllo maldestro e nel complesso non riesce mai ad entrare in partita. Si dimostra in netto calo fisico.)

Fonseca 8: Affronta il suo passato più glorioso e lo asfalta senza problemi. Roma cinica e divertente, ma oggi il migliore è proprio lui. Inizia la partita con una tattica atipica includendo Cristante in mezzo alla difesa e un falso nueve in attacco. La risposta è che Bryan gioca una partita eccellente e la Roma, con l’imprevedibilità dell’assenza della punta, trova il vantaggio. Vede Pedro far capricci dopo una buona prestazione e non esita un secondo a sostituirlo con El Shaarawy che fa meglio da tutti i punti di vista. Tatticamente la Roma è perfetta e Fonseca non può che essere soddisfatto.

Le pagelle dello Shakhtar Donetsk

Trubin 6: Incolpevole sui gol. Deve ringraziare una difesa che fa acqua da tutte le parti.

Dodo 5,5: Prova sufficiente del difensore che non ha brillato totalmente in fase difensiva ma mette in mostra buone doti tecniche e capacità di verticalizzare. Non sempre, però, i compagni sfruttano l’occasione. Poi entra El Shaarawy e la sua partita si complica non poco.

Vitao 4,5: Perde l’inserimento di Pellegrini, per poi “tranquillizzarsi” per i colpi poco incisivi di Mayoral. Sfortuna per lui, El Shaarawy entra in campo e non perdona. Serata horror per lui.

Matviyenko 6: Si distingue per alcuni ripiegamenti interessanti e nel complesso non sfigura in una fascia dove Pedro e Karsdorp si dimostrano clienti ostili. Forse poco coraggioso in fase offensiva.

Ismaily 4,5: Diawara e Villar lo mettono in tasca dal primo minuto. Con il “palleggiatore” attanagliato nella morsa giallorossa, gli ucraini non hanno modo di giocare.

Alan Patrick 5,5: Avrebbe la qualità per impensierire la Roma che, specie nel secondo tempo, era abbastanza intimorita. Ma non è preciso nelle scelte e finisce, troppo spesso, per regalare palla ai ragazzi di Fonseca. (Dal 80’ Solomon 5,5: Non ha tempo e giocate per cambiare il volto alla partita)

Maycon 5: Poco da segnalare in quanto a giocate utili. Sbaglia una quantità imbarazzante di cross.

Tete 6,5: Ha buone occasioni nel secondo tempo, ma trova l’opposizione prima di Pau Lopez, poi della difesa. Difficile superare Diawarà e Villar, ma almeno si dimostra un giocatore molto mobile e propenso ad aiutare la manovra dei compagni. (Dal 88’ Konoplyanka SV)

Marlos 5,5: Il più mobile del tridente difensivo, ma ugualmente insufficiente nella valutazione generale. Ci mette corsa e grinta ma sbatte ripetutamente sul muro alzato dalla Roma. (Dal 87’ Marcos Antonio SV)

Taison 5: L’unica differenza tra la sua partita e quella di Moraes è che lui viene anche ammonito. Giocatore di grande velocità e tecnica, specie nell’1 vs 1… peccato che oggi non si veda niente di ciò. (Dal 81’ Sudakov SV)

Junior Moraes 5: Disinnescato da Mancini e anticipato da Pau Lopez nella miglior occasione che gli capita nel primo tempo. Poco convincente e nel complesso non è la sua miglior partita. Soffre la difesa schierata giallorossa e si lascia annullare. (Dal 75’ Dentinho 5: Chi lo ha visto?)

L.Castro 5: La trappola del fuorigioco dura 15 minuti e la Roma capisce subito come controbattere. Difesa imprecisa, centrocampo inesistente e attacco sterile: è lampante che l’allenatore degli ucraini non abbia preparato al meglio questa partita. Ci si aspettava molto, ma molto, di più.

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