Le parole del tecnico dopo la vittoria contro i blucerchiati: “Abbiamo giocato bene e meritato il risultato. Dzeko il miglior attaccante che abbia mai allenato“
Vittoria prima della sosta, vittoria dopo la sosta. La Roma riprende il discorso (forzatamente) interrotto per la ricorsa Champions vincendo in rimonta (2-1) contro una Samp che ha portato difficoltà alla manovra con il pressing del primo tempo, chiuso in vantaggio. Nella ripresa, però, la Roma sale in cattedra. Entrano Pellegrini (affaticato, al suo posto Pastore) e Cristante e la musica cambia. Una ripresa che, come ha dichiarato Paulo Fonseca, ha visto la compagine giallorossa avvicinarsi sempre di più all’area doriana. Il tutto accompagnato da un bel gioco e, dunque, meritando il risultato.
Una ripresa ben giocata, figlia di quanto giocatori e tecnico si sono detti all’intervallo. Fonseca ha infatti dichiarato come negli spogliatoi entrambe le parti hanno capito che i reparti erano troppo lunghi tra loro. Più nel dettaglio, Fonseca ha specificato che Dzeko, Pastore ed il centrocampo erano troppo lontani, proprio come la linea difensiva.
La partita è stata vinta (anche) con i cinque cambi. Novità che per Fonseca è “molto utile”, dacché i giocatori giallorossi non dispongono ancora della miglior forma.
Forma che invece era visibilmente diversa nelle gambe dei giocatori della Samp. I liguri, infatti, vengono dalla sconfitta (sempre per 2-1) contro l’Inter. E forma che ha condizionato anche le scelte di Fonseca. Nel primo undici dopo la sosta spicca l’assenza di Lorenzo Pellegrini. Il centrocampista – ha spiegato Fonseca – ha “svolto solamente 3-4 allenamenti. Impossibile dunque rischiarlo oggi“.
I tre punti alimentano la (falsa?) illusione del sogno di un piazzamento Champions. Un piazzamento che, tuttavia, può arrivare anche tramite la vittoria dell’Europa League. Il cammino nella competizione è ostacolato dal Siviglia dell’ex Monchi che, ricorda il tecnico, è “una grande squadra”. Più difficile (non che il cammino in Europa sia dei più semplici) invece il raggiungimento del quarto posto, consolidato di partita in partita dall’Atalanta. Fonseca ha comunque chiamato lasciato un barlume di speranza, richiamando anche l’attenzione dei suoi: “Noi dobbiamo credere fino alla fine della stagione. È vero che non possiamo sbagliare e perdere punti, ma noi ci crediamo”.
Ad iniettare la dosa di fiducia è stato Edin Dzeko. Il capitano giallorosso – magistralmente servito da Pellegrini prima e Cristante poi – ha realizzato una doppietta altrettanto spettacolare, intrisa di classe, voglia e talento. Tutte caratteristiche che ne fanno “un grande attaccante”, ha detto Fonseca. L’allenatore portoghese ha anche ammesso come il centravanti bosniaco sia “il più forte attaccante che abbia mai allenato”.
Ultime parole, invece, riservate per Ibanez e Zaniolo. Il brasiliano, ultimo acquisto dell’ormai ex direttore sportivo Gianluca Petrachi, ha fatto il suo esordio in maglia. Una prima senza sbavature, ma che era inaspettata. Fonseca ha spiegato le ragioni che lo hanno portato a questo scelta: “Mancini ha avuto un problema e si è allenamento solo gli ultimi tre giorni. Ibanez si era allenato bene e meritava questo momento”.
Infine, il tecnico lusitano ha rassicurato ancora una volta i tifosi circa le condizioni di Zaniolo. Il classe ’99, ha ribadito Fonseca, tornerà in pianta stabile con la prima squadra (ora è con la Primavera) tra una o due settimane.