Potrebbe costare cara al Ninja la nottata di alcool, fumo e bestemmie immortalata sui social.
E’ cominciato col botto il 2018 di Radja Nainggolan. Come suo solito. Il Ninja è infatti finito per l’ennesima volta al centro delle polemiche per il suo video “sopra le righe” pubblicato durante la notte di Capodanno. Alcool, sigarette e bestemmie: sono le tre componenti al centro del filmato prima pubblicato su Instagram e poi eliminato dal centrocampista giallorosso.
Nel video, pubblicato live sul famoso social network, si vede il belga prima fumare, poi giocare a paddle con gli amici in un’atmosfera “colorita” da espressioni blasfeme e un inequivocabile “So ‘mbriaco fracico“. Il filmato non poteva ovviamente passare inosservato sul mondo social e lo stesso centrocampista belga, cessata la sbronza, la mattina dopo ha rimosso il video della diretta accompagnandolo ad un post di risposta alle tanti critiche (alcune anche eccessivamente feroci) ricevute: “Anche a Capodanno pensate a fare le notizie. Auguro un buon anno a tutti tranne a quelli. Ma fatevi una vita“. D’altronde alcool e fumo sono vizi che il centrocampista giallorosso non ha mai nascosto.
Più tardi è arrivato un secondo post del 29enne belga, questa volta di scuse: “Sono dispiaciuto per quanto accaduto stanotte. Lo sapete, a me piace stare bene con gli amici e amo festeggiare il Capodanno…ma la notte scorsa sono andato oltre: la vedevo come una serata particolare, dove si può anche esagerare un po’…certo non intendevo dare un esempio negativo. Per questo ritengo di dover chiedere scusa per le mie parole e il mio comportamento. Sempre forza Roma“.
Post che potrebbe però non bastare al Ninja per evitare una multa. Secondo quanto riportato da Repubblica.it, Radja Nainggolan dopo la nottata brava si è confrontato in un colloquio con il mister Di Francesco e il dg Baldissoni e telefonicamente anche con il ds Monchi. Le scuse pubbliche (e probabilmente private) serviranno però solo a salvare le apparenze ma non ad evitare al belga una sanzione da parte della società, la cui entità, come da regolamento interno, non sarà resa pubblica.