I campionati sono pronti per ripartire, la Champions League ancora no. Si stanno definendo gli ultimi dettagli e la scelta della sede non passa di certo in secondo piano. Vari Paesi hanno lanciato l’autocandidatura e al momento il discorso rimane aperto. Lisbona o Madrid, al momento è questo il “duello”. Per la finale di Champions potrebbe esserci la sorpresa delle porte aperte al pubblico
Il mondo del calcio è ormai prossimo alla ripartenza in molti Paesi europei. Oltre alla Germania, che si è organizzata ormai da settimane, gli altri campionati stanno facendo il conto alla rovescia per la ripresa, Italia compresa. Si stanno definendo gli ultimi dettagli per quanto riguarda vari aspetti, considerata l’emergenza Coronavirus che non è ancora del tutto passata.
Quello che manca ora è la definizione completa delle coppe europee. La Champions League, infatti, deve conoscere ancora le modalità che consentiranno la sua conclusione e i nodi da sciogliere sono diversi. A tenere banco in queste ore è la scelta delle sedi che ospiteranno le gare, compresa la tanto attesa finale di Champions League.
In particolare, il 17 giugno si riunirà il Comitato Esecutivo della Uefa, che scioglierà tutti i dubbi sulla formula e sulle possibili città ospitanti. Prende sempre più quota la possibilità di disputare le gare a Lisbona, anche se deve fare i conti con delle pretendenti. La città portoghese, che è in vantaggio rispetto a Francoforte, in queste ore deve sfidare Madrid, che ha lanciato la propria candidatura.
Inizialmente la scelta della capitale spagnola non sembrava avere dei fondamenti solidi, ma la decisione finale verrà presa in base alle condizioni sanitarie del Paese ospitante. Questa condizione sarà un requisito fondamentale per attuare ciò che ha in mente la UEFA.
L’idea dell’organo di governo del calcio europeo è quella di far giocare la finale di Champions a porte aperte. La gara, che si sarebbe dovuta svolgere il 30 maggio allo stadio Ataturk di Istanbul, dovrà trovare un’altra sede che garantisca le adeguate sicurezze sanitarie.
La presenza del pubblico sugli spalti durante l’ultimo atto della coppa dalle grandi orecchie non è quindi un’ipotesi remota. Nei prossimi giorni arriveranno aggiornamenti importanti, che diranno la verità sul futuro della competizione
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