Ha del surreale quanto sta accadendo ad Imola. Come riportato da Formulapassion.it, infatti, una ventina di persone, tutte residenti nei dintorni del circuito Enzo e Dino Ferrari, hanno presentato un esposto alla Magistratura di Bologna, lamentandosi dell’eccessivo rumore (a loro dire) prodotto dalle attività che caratterizzano la pista da marzo ad ottobre, per circa 60 giorni l’anno.
Un fastidio così intenso, dicono gli interessati, da spingerli a lasciare casa nel weekend, chiedendo “ospitalità” a parenti ed amici. Lamentando stress psico-fisico e altre patologie varie, oltre ad un peggioramento costante della loro qualità della vita, questo gruppo di persone chiede il sequestro dell’intera struttura. Il fascicolo, adesso, è nelle mani del procuratore aggiunto Valter Giovannini, responsabile, tra l’altro, del gruppo “Salute pubblica“.
Ma cosa rischia in realtà il circuito del Santerno? Se prevarrà il buon senso, niente. Come Formula Imola sottolinea, “un esposto identico era già stato presentato in data 2013, con richiesta di sequestro dell’impianto in data 2014. In riferimento allo stesso esposto, il Gip aveva, nello stesso anno, negato l’ordine di sequestro e a Luglio 2016 la Procura della Repubblica aveva chiesto l’archiviazione del procedimento“. La stessa società che gestisce l’autodromo continua così: “Formula Imola ha predisposto il piano d’azione sulla base della mappatura acustica delle attività non in deroga, che ha permesso di escludere che le aree abitate siano interessate da emissioni illecite, nel rispetto della salute delle persone ivi residenti“.
Quando vengo a sapere di storie simili, mi pongo sempre la solita domanda: ma quando avete acquistato la vostra casa, dove diamine credevate di essere? Il circuito di Imola esiste sin dall’immediato dopoguerra, essendo stato inaugurato nel 1953. Lo stesso vale per quelli che si lamentano del livello di rumore intorno al circuito di Monza, come se fosse stato edificato pochi anni fa, e non nel 1922. Un discorso che si può estendere a coloro che abitano nelle vicinanze degli stadi, e non ne sopportano i rumori durante il weekend. Detto ciò, mi sovviene un altro quesito: queste persone ci sono o ci fanno? A voi l’ardua sentenza…
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