La serata del ritorno a San Siro per Stefano Pioli doveva essere un momento speciale. Alla sua 500ª panchina in Serie A e alla vigilia del suo 60° compleanno, il tecnico della Fiorentina è stato accolto con affetto dal pubblico rossonero, ma la partita si è trasformata in una amara delusione. Dopo il vantaggio firmato da Robin Gosens, la Viola si è arresa alla rimonta del Milan, guidata da Rafael Leao e da un rigore molto discusso che ha fissato il 2-1 finale.
A fine gara, Pioli è apparso visibilmente contrariato, arrivando anche a uno scontro verbale con l’arbitro Livio Marinelli, al centro delle polemiche per il discusso intervento del VAR sul contatto tra Fabiano Parisi e Santiago Gimenez.
Pioli: “Così si incoraggiano le simulazioni”
Intervenuto ai microfoni di DAZN, il tecnico viola non ha nascosto la propria frustrazione:
“Questa è una delle ragioni per cui sono così deluso dai risultati. La Fiorentina ha investito tanto in questo progetto, ha riposto fiducia in me e nel mio lavoro, ma i risultati non arrivano e dobbiamo fare di più. Tuttavia, non siamo gli unici a dover migliorare. Se le partite vengono arbitrate così, si incoraggiano i giocatori a continuare a simulare, a mettersi le mani in faccia e urlare, perché sanno che funziona, che vengono premiati. Non solo in area di rigore: succede ovunque in campo.”
Pioli ha poi puntato il dito contro l’uso del VAR: “Ci è stato detto che interviene solo in caso di errore chiaro ed evidente. Mi dite se quello di stasera lo era davvero?”
“Non meritavamo di perdere”
Nonostante l’ennesima sconfitta, Pioli ha difeso la prestazione dei suoi giocatori:
“Abbiamo fatto una buona partita, limitando il Milan e concedendo pochissimo. Abbiamo preso il pareggio mentre eravamo momentaneamente in dieci per l’infortunio di Ranieri, e poi è arrivato quel rigore. Non credo che la Fiorentina meritasse di uscire sconfitta da San Siro.”
La Viola resta ancora senza vittorie in campionato, con appena 3 punti in sette giornate, e la pressione sul tecnico cresce. Tuttavia, il direttore sportivo Daniele Pradè ha ribadito il sostegno all’allenatore, definendolo “l’unico uomo capace di tirarci fuori da questa situazione.”
Tattica e rabbia post-partita
Pioli ha spiegato anche le sue scelte tattiche: “Abbiamo densificato il centrocampo per limitare il loro possesso palla, lasciando Kean un po’ più isolato davanti. Moise ha sentito dolore alla caviglia e ha fatto quello che poteva, poi con Piccoli ho cercato più energia. Con l’ingresso di Nicolussi Caviglia ho avanzato Fagioli e Mandragora, e abbiamo creato più linee di passaggio verticali.”
Interpellato in studio da Luca Toni, l’ex bomber viola, su una presunta mancanza di reazione dopo lo svantaggio, Pioli ha reagito con stizza:
“Ma le partite le guardate o vi limitate ai risultati? Il Milan ha fatto un tiro in porta e ha vinto! La prestazione c’è stata, contro una squadra che ora è in vetta alla classifica. So che siamo ultimi e me ne prendo la responsabilità, ma non si può dire che siamo una grande squadra solo se vinciamo e una scarsa se perdiamo.”
“Troppe cose ci vanno storte”
Infine, Pioli ha commentato l’episodio che ha lasciato la Fiorentina in inferiorità numerica momentanea sul gol di Leao: “Pensavo che Ranieri fosse pronto a rientrare, ma forse stavano aspettando il via libera dell’arbitro o aveva ancora sangue dal naso. È solo un altro esempio di come le cose non stiano girando a nostro favore.”
Una serata carica di emozioni contrastanti per Stefano Pioli, diviso tra la gratitudine per l’accoglienza del suo ex pubblico e la rabbia per una sconfitta che la Fiorentina, a suo dire, non meritava di subire.