Il Palermo, per il momento, è salvo. Il club rosanero è infatti riuscito a trovare le risorse economiche per saldare gli arretrarti.
L’imprenditore palermitano Dario Mirri ha salvato la squadra della sua città dalla penalizzazione pagando di tasca propria gli stipendi dei tesserati, su cui incombevano le scadenze federali. In caso di un ulteriore saldo mancato, sarebbe scattata inevitabilmente la prima serie di provvedimenti che avrebbero compromesso l’esito della stagione.
La Damir ha siglato un’accordo con il club, gestito al momento da Rino Foschi, garantendo un’entrata nelle casse della società di 2,8 milioni di euro, in cambio della gestione della pubblicità all’interno dello Stadio Barbera per i prossimi quattro anni.
Il Palermo però è tutt’altro che fuori pericolo. La squadra resta infatti ancora senza un proprietario in grado di portare a termine la stagione. Con Mirri che ha già fatto sapere di non essere in grado di coprire tutti i buchi da solo. Per arrivare a giugno servono ancora parecchi milioni ma soprattutto è necessario fare chiarezza sulla situazione debitoria lasciata dalle precedenti proprietà. Senza questo passaggio fondamentale sembra impossibile trovare nuovi acquirenti disposti a rilevare il club.
Il patron della Damir è in prima linea per il salvataggio dell’Unione Sportiva Città di Palermo, tanto che ha già lanciato diverse proposte. Una delle più accreditate sarebbe l’idea di un azionariato popolare, coinvolgendo società del territorio in una sorta di consorzio, capace quantomeno di mandare avanti la società in attesa che qualche imprenditore si faccia avanti per rilevare la maggioranza delle quote.
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