Pagellone Serie A 2021-2022: Top11 e Flop11 della stagione

Serie A, il pagellone della stagione 2021-22: top e flop del campionato appena concluso.

Con il Milan capace di laurearsi campione d’Italia per la diciannovesima volta nella propria storia, cala il sipario sulla stagione 2021-22 della Serie A. Un campionato che ha visto le due milanesi contendersi lo Scudetto fino all’ultima giornata, prima di veder prevalere la Milano rossonera, che non vinceva da oltre 10 anni.

Una stagione che vede, invece, la Juventus tagliata fuori dai giochi per il secondo anno consecutivo. Non è bastata la cura Allegri per rinvigorire una squadra che, pur effettuando un ottimo mercato invernale, conclude il campionato al quarto posto, e senza vincere trofei, fatto che non accadeva da un decennio.

Un campionato, quello appena andato in archivio, che ha incoronato vecchi e nuovi protagonisti: da José Mourinho, tornato in Italia dopo 12 anni, e capace di regalare alla Roma il suo primo trofeo continentale, a Rafael Leao, giovane stella di un Milan finalmente giunto a maturazione. Sarà difficile trattenere il giovane portoghese dagli assalti delle big europee in estate. Eppure lui, premiato MVP di questa stagione, è la pietra su cui il Milan deve basarsi se vuole edificare una squadra vincente che sappia dar seguito a un nuovo ciclo di successi.

Alcuni protagonisti attesi sono, viceversa, mancati all’appello: detto della Juventus di Massimiliano Allegri, un’altra squadra che ha “steccato” è stata l’Atalanta di Gianpiero Gasperini. I bergamaschi erano attesi alla prova del nove, dopo essersi piazzati secondi lo scorso anno, e aver raggiunto la finale di Coppa Italia.

Invece di consacrarsi a gloria imperitura, vincendo il tricolore, la Dea è caduta vittima di una stagione fallimentare. Fuori dalle coppe, e lungi dal vincere un trofeo. Segnali di scricchiolamento in una squadra giunta, probabilmente, a fine ciclo.

Non ci resta che tirare le fila, ora, e andare ad eleggere chi, in questa annata, si sia meglio distinto e chi, invece, abbia tradito le aspettative. Passiamo in rassegna i Top e i Flop di questa Serie A 2021-22.

Serie A 2021-22: la top 11 del torneo

Portiere: Maignan

L’estremo difensore del Milan aveva il compito di sostituire un gigante come Donnarumma. L’ha fatto più che egregiamente, mostrando e trasmettendo sicurezza a tutta la squadra. I 17 clean sheet in campionato parlano a suo favore. Scudetto al primo anno in Italia, dopo aver sconfitto i giganti del PSG, difendendo la porta del Lille, in Francia. Il DNA è quello di un vincente.

Difensori: Danilo, Bremer, Kalulu

Uno dei pochi volti costanti, e positivi, della Juventus di questa stagione. Allegri lo ha lodato per la sua grande professionalità, e Danilo si è fatto sempre trovare pronto, segnando gol importanti come contro l’Atalanta, e mostrando grande spirito di sacrificio, essendo chiamato ad interpretare più ruoli. In un’ideale difesa a tre, lo scegliamo come centrale a destra.

Gelson Bremer è, attualmente, uno dei migliori centrali in Europa. Non solo un difensore prolifico e sempre pericoloso sui calci piazzati, ma anche un marcatore arcigno, dotato di fisico, senso della posizione, capacità di lettura (4 palloni intercettati, in media a partita), corsa e contrasti (con 466 recuperi risulta il primo tra le statistiche di Serie A). Il Torino dovrà cederlo in estate. L’auspicio è che rimanga in Serie A.

Chi non si muoverà dal suo club attuale è sicuramente Pierre Kalulu. Giusto premiare il giovane difensore del Milan, un’altra intuizione della coppia Maldini-Massara. Kalulu, da oggetto misterioso qual era, si è progressivamente imposto tra i titolari della formazione rossonera. Una rete (allo Spezia) sugella una stagione da incorniciare.

Centrocampisti: Candreva, Brozovic, Luis Alberto, Theo Hernandez

Antonio Candreva ha disputato, in maglia Sampdoria, la miglior stagione dal punto di vista personale: sette gol e tredici assist (compreso uno in Coppa Italia), per un ragazzo di 35 anni, che sulla fascia destra ha dato corpo ed anima.

Nel ruolo di mezzala scegliamo il “Mago” Luis Alberto ed “Epic Brozo”, Marcelo Brozovic. Quest’ultimo risulta essere il giocatore con più chilometri percorsi in Serie A (11,737 a partita), e la sua importanza per il gioco di Inzaghi è stata sottolineata dal fatto che Inzaghi non disponga di un vero e proprio sostituto in squadra.

Il brasiliano si è confermato giocatore essenziale anche per gli schemi di Maurizio Sarri: Dieci assist e cinque gol in campionato ne testimoniano l’importanza, rendendolo uno dei centrocampisti più decisivi dell’intera lega.

Chiudiamo con l’esterno sinistro, ovvero Theo Hernandez: quello che, da due anni a questa parte, si sta dimostrando quale uno dei migliori mancini in circolazione. Cinque assist e altrettanti gol, in campionato, rendono giustizia al suo impegno per la causa rossonera.

Attaccanti: Berardi, Immobile, Leao

Il capitano del Sassuolo ha rivissuto una stagione sui livelli di inizio carriera: miglior assist-man del campionato (13), non era scontato che il ragazzo di Cariati facesse così bene, dopo il turbolento inizio stagione vissuto per via delle insistenti voci di mercato che lo volevano lontano dall’Emilia.

Capocannoniere per la quarta volta nel massimo campionato: basta tanto per inserire, di diritto, Ciro Immobile nella top 11 di questa stagione. Un animale da area di rigore, insaziabile a pochi metri dalla porta.

Chiudiamo con il top dei top: la copertina di questa Serie A è tutta per Rafael Leao, non a caso nominato MVP di questa stagione. Il Milan ha dimostrato acume nel voler investire una cifra comunque importante (23 milioni) per prelevarlo dal Lille, ed ora i risultati stanno dando ragione alla dirigenza rossonera.

Allenatore: Davide Nicola

Vero è che la sua Salernitana ha rischiato di mandare tutto alle ortiche con la dèbacle subita contro l’Udinese, ma nessuno può mettere in discussione il grande lavoro fatto da Davide Nicola alla guida della squadra campana. Dopo il miracolo Crotone, un’altra impresa made in Sud. Il prossimo anno dovrà confermarsi.

Serie A 2021-22: la Flop 11 della stagione

Portiere: Alessio Cragno

I fari erano puntati su di lui come possibile alternativa a Donnarumma in ottica Nazionale. Non una stagione esaltante, conclusasi con la retrocessione del Cagliari in B.

Difensori: Djimsiti, Kumbulla, Luiz Felipe

Se l’Atalanta non ha reso come ci si aspettava è anche colpa della peggiore tenuta difensiva. L’albanese, tra i giocatori più esperti della rosa del Gasp, ha un po’ deluso le aspettative. Così come Marash Kumbulla, che ad inizio campionato ha vissuto un incubo, chiuso dalla coppia Smalling-Mancini. Si è ripreso un po’ nel finale di stagione, ma la Roma si aspettava sicuramente di più. Male anche Luiz Felipe: il brasiliano ha sofferto di più la concorrenza di Patric, e non sempre è apparso brillante come negli anni precedenti. Il prossimo anno, i biancocelesti si auspicano di recuperarlo appieno, per godere della sua leadership.

Centrocampisti: Zappa, Bakayoko, Rabiot, Sandro

Ci si poteva aspettare qualcosa in più dal laterale del Cagliari, che la passata stagione si era segnalato come uno dei migliori prospetti del calcio nostrano. Quest’anno ha faticato di più, terminando l’annata in panchina.

Se il francese della Juventus sconta i soliti problemi di impegno e continuità, risaltando solo per sporadici sprazzi, Bakayoko è il vero oggetto misterioso di un Milan che, quest’anno, non ha sbagliato un colpo. La miseria di 14 presenze in massima serie, tre spezzoni in Champions e una presenza, neanche completa, in Coppa Italia. Troppo poco.

Quando giunse in Italia era considerato uno dei migliori terzini sinistri al mondo. Il declino di A. Sandro continua, invece, ad essere inesorabile. Sbaglia in modo marchiano costando spesso punti, e anche un trofeo (la Supercoppa italiana) alla sua squadra.

Attaccanti: Shomurodov, Kean, Boga

Si è ripreso un po’ nel finale di stagione, ma per quello che aveva fatto al Genoa, e per i 17,5 milioni investiti dalla Roma in estate, dall’uzbeko Shomurodov ci si poteva aspettare qualcosa in più dei cinque gol messi a segno in stagione.

Moise Kean è una delle delusioni più cocente di questa annata. Chiamato, negli ultimi giorni di mercato, a tappare il buco lasciato da Cristiano Ronaldo, l’ex PSG si è reso decisivo solo sporadicamente, dovendosi accontentare del ruolo di riserva che gli ha assegnato Max Allegri.

Boga è stato solo l’ombra del giocatore ammirato lo scorso anno a Sassuolo. Zero gol in maglia Atalanta, per un giocatore che esce da questa stagione un po’ ridimensionato.

Allenatore: Max Allegri

Per statistiche, e confronto con il predecessore, risulta essere il peggiore tra i suoi colleghi. Zero trofei dopo 10 anni di vittorie ininterrotte; ben otto punti in meno rispetto alla gestione Pirlo. Tra gli allenatori delle “big”, sicuramente quello che ha inciso meno.

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